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Bullettino di archeologia cristiana — 2.1864

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Nr. 1 (Gennaro 1864)
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Le pitture scoperte in S. Clemente
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Biraghi, Luigi: Scoperta dei sepolcri di S. Ambrogio e de' martiri Gervasio e Protasio nella basilica ambrosiana in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.17351#0014

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— f> —

Anzi sino dal 270 nella copiosa serie delle monete
di quei re più non vediamo l'usata immagine di Astar-
te, nè verun altro indizio di culto pagano. Il tridente,
che è impresso nelle monete di quegli anni, non solo
non è immagine necessariamente idolatrica, ma nella
Roma sotterranea dimostrerò , che è uno de' segni
adottati dai cristiani per dissimulare la croce. Laon-
de la regione del mondo antico, ove la croce di
Cristo, prima che in qualsivoglia altro luogo trionfò,
sembra essere stata appunto il Ghersoneso Taurico. Là
dicono gli atti, che s. Clemente rilegato con molti al-
tri fedeli e condannalo a cavare i marmi dell'odierna
Inkermann, fondò numerose cristianità. E i travamenti
di antiche memorie monumentali cristiane in Crimea
non sono rari. Il eh. sig. Conte Ouwaroff, che ivi ha fatto
grandi escavazioni, m'ha descritto le molte cripte cri-
stiano da lui rinvenute ed esplorate. Ed è nota la basi-
lica da lui scoperta in sulla fine dei sobborghi orientali
di Sebastopoli (a settentrione della città di Chersoneso)
ornata di colonne coronate da capitelli di elegante stile
ionico, sopra i quali sorgevano cubi insigniti di croci
e di monogrammi di Cristo. Sopra le colonne leggonsi

i nomi de' cittadini, che contribuirono danaro per il
sacro tempio. Le onde del mare portarono via un an-
golo estremo dell'edificio (1). Questa basilica era essa
forse dedicata a S. Clemente ? Io non lo so: ma spero
che i cristiani monumenti della Crimea degnamente illu-
strati dal predetto eh. sig. Conte Ouwaroff daranno
qualche luce, ai citati atti, alla storia, ed al sepolcro
di S. Clemente.

Questi cenni bastano allo scopo del bullettino. Non
mi sfugge, che la novella pittura differisce dalla nar-
razione degli atti e di Efraim vescovo di Chersona (2)
e s'avvicina a quella di s. Gregorio di Tours, dando
una madre vedova al fanciullo ritrovato vivo nel tempio
in mezzo al mare. Ma questa ed altre particolarità,
che ci guidano a cercare quale testo propriamente ebbe
dinanzi agli occhi chi ordinò e diresse le lodate pit-
ture, saranno studiate da coloro, che imprenderanno
ad esaminare in ogni loro parte i nobili affreschi da me
non illustrati ma sommariamente descritti e dichiarati.

(1) De Kocline, 1. c. T. I p. 4i7, 448.

(2) Cotelerius, Patr. Apost. ed. Paris. 1C72, T. II p. 837 e segg.

Scoperta dei sepolcri di S. Ambrogio c de' martiri Gervasio e Protasio
nella basilica ambrosiana in Milano.

Era già composto dal tipografo ed era sul punto
di andare sotto i torchi un articolo sopra alcune re-
centi scoperte fatte nel cemetero di Priscilla sulla
via Salaria, quando mi giunse l'annunzio, che i
primitivi sepolcri del grande dottore S. Ambrogio e
de' martiri Gervasio e Protasio e quello, nel quale
i tre sacri corpi furono poscia deposti, sono stati rin-
venuti in Milano. D'un avvenimento si grande, la cui
memoria rimarrà celebre ed indelebile ne' fasti della
cristiana archeologia, non debho differire il racconto
fino al mese venturo ; perciò rimando piuttosto al
Febbrajo il discorso sui sepolcri del cemetero di Pri-
scilla, e soddisfo la giusta impazienza de'miei lettori,
che desiderano pronte notizie di quelli de' santi Am-
brogio, Gervasio e Protasio. Non potrei meglio pom-
piere il loro desiderio, che ripetendo per disteso la
prima relazione della scoperta dettata dal eh. sig. Ca-
nonico Biraghi dottore Ambrosiano. Il Biraghi, cui
lauto debbono le cristiane antichità di Milano, egli
che ha sì bene dimostrato i sepolcri de' santi Vittore
martire e Satiro fratello di Ambrogio deposti nella

basilica di Fausta contigua all' Ambrosiana (1), egli
che ha testé dettato la bellissima vita di S. Marcel-
lina sorella di Ambrogio ed illustrato i carmi del
santo Dottore (2), egli è degno nunzio ed interprete
del nobile rinvenimento, di che ragiono. L'urna me-
desima, in che sono racchiuse le sacre ossa de' tre
santi, par che non sia stata ancora aperta. È proba-
bile, che dentro queir urna sia alcuna iscrizione o in
pergamena od in piombo. Quando la ricognizione
de' sepolcri sarà compiuta tornerò a darne contezza ai
miei lettori, e ne ragionerò distesamente communicando
loro qualche notizia non ancor divulgala spettante al-
l' istoria del famoso santo, che conlcmporaneo al nostro
Damaso ne emulò l'amore ed il culto verso i martiri
e verso i loro monumenti. Intanto ecco tutt' intera la
relazione del Biraghi, quale si legge nell' Osservatore
Cattolico di Milano n. 14, 19 Gennajo 1864.

(1) Bullet. 18C3 p. 40.

(2) Inni sinceri e carmi di S. Ambrogio Vescovo di Milano ca-
vali specialmente dai monumenti della chiesa Milanese e illustrati da
Luigi Biraghi dottore della biblioteca Ambrosiana. Milano 1862.
 
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