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Bullettino di archeologia cristiana — 2.1864

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Nr. 11 (Novembre 1864)
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Frammenti d'un vetro cemeteriale adorno delle immagini degli apostoli Pietro e Paolo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17351#0089

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It Bullonino esce ogni mese.

l/assofiazione per un anno costa scudi due.

BULLETTINO

Le associazioni si ricevono in Roma nella
Tipografia Salvi ucci ai SS. XII Apostoli; in 'forine
dal sig. Pietro di Giacinto Marietti.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO II. Roma Novembre 1864. N." 11.

Frammenti d'un vetro cemeteriale adorno delle immagini degli apostoli Pietro c Paolo.

Rarissimo è oggidì il caso, che si scopra alcuno
de' veld chiamati cemeteriali. La quale rarità m'in-
duce a trattare distesamente de' frantumi d'una tazza
testé rinvenuti ; ove sono superstiti pochi lineamenti
delle immagini de' principi degli apostoli graffite sul-
I? oro nel fondo circolare del vaso. Dirò in prima del
trovamento di cotesto vetro; poscia delle immagini in
esso delineate : dalle quali salirò col discorso lino ai
primi tipi de' ritratti di s. Pietro e di s. Paolo nei
monumenti romani. La sola proposizione del tema
basta a farne intendere l'alta importanza, ed a racco-
mandarlo agli studiosi delle cristiane antichità.

Nel primo piano del cemetero di Callisto ed in
quella parte di esso, che ho additato nel bulletlino
precedente (p. 74), sono stati raccolti due frammenti
di vetro trovati tra la terra a piccola distanza l'uno
dall' altro. Avendoli attentamente esaminati, ho rico-
nosciuto che appartengono al medesimo fondo di laz-
za ; e serbano le tracce l'uno del capo di s. Pietro,
l'altro del lato destro del busto di s. Paolo e della
corona pendente tra i due capi ; come dal confronto
con molti simili vasi cemeteriali e dalle lettere super-
stiti /;ETRmS , PAVLYS è manifesto. Se ne vegga il
disegno grande (pianto l'originale nell' annessa tavola
n. 3. Il colore turchino, che ho dato al vetro, non
è incorporato ad esso ; ma è una vernice esterna ,
della (piale rimangono qua e là le reliquie. Volgo il
vigesimo terzo anno, da che io esploro le catacombe
romane e ne vengo notando le scoperte, e m'avviene
ora per la seconda volta di vedere nei sotterranei
cemeteri alcun frammento di siifatti vetri figurati.
Nel 1849 al capo d'un loculo del primo piano del
cemetero di Pretestato vidi impresso cinque volto sulla
calce fresca il sigillo pedeforme PAVLI : ed in mezzo
a quello impronte era affissa la metà d'un vetro or-
biculare simile a quello, di che oggi parlo, ove ri-
maneva intera una figura virile sedente, e del suo
nome la sola prima lettera P, Paulus o Petrus (1).
Il ripetuto PAYLI non indica il nome dell' immagine
ritratta nel vetro. È frequente nei nostri cemeteri
l'impressione di simili impronte intorno intorno ai mar-

ti) Il Sig. Perrct, che condussi meco sotterra quando fu scoperto
quel vetro, lo i'e' delineare e lo ha pubblicato nella sua Home Souterraìne
T. IV tav. XX1I1 n. 21.

gini de' loculi ; le quali furono fatte o col sigillo del
defunto, o con quello di chi chiudeva e suggellava
il sepolcro. Dopo sedici anni, ne' quali più che ne'
passati tempi è stato operosissimo il lavoro dell' esplo-
razione sotterranea e pur senza veruna scoperta di
vetri figurati, ecco un secondo campione di essi. Stimo
pregio dell' opera il ragionare sopra la rarità di que-
sto genere di scoperte ; e sulle condizioni de' luoghi,
onde a così lunghi intervalli di tempo sono venute
in luce poche reliquie di cimelii, de'quali negli scorsi
secoli la Roma Sotterranea ci ha dato le centinaia.

Il Bosio in tanti anni di sotterranei viaggi ne rin-
venne solo cinque o sei pezzi (1); mentre cinque tutti
insieme gliene diedero pochi ambulacri d'un ceme-
tero della via Salaria, trovati quasi vergini e con i
loculi integri dai cavatori di pozzolana (2). Questo
solo esempio basta a farci intendere che i nostri ve-
tri, avendo in ogni tempo per l'oro, che in essi ri-
fulge, vólto a se gli occhi e la cupidità de' violatori
de' sepolcri, si trovano soltanto colà, dove que' vio-
latori non penetrarono. Perciò le escavazioni intra-
prese dopo la morte del Bosio , le quali , come ho
narralo nella Roma sotterranea (3), aprirono gli aditi
a moltissime ricche ed intatte vie de' cemeteri, pro-
dussero quel grande tesoro, che ha fornito più di tre-
cento vetri alla raccolta teste compilatane dal eh.
P. Garrucci : e perciò raro essendo oggi, che c'im-
battiamo in siffa.tle vio vergini, rare altresì sono le
scoperte de' Vetri cemeteriali. Se non che è d' uopo
confessare, la rarità , di che ragiono , non essere in
proporzione con quella delle vie intatte e de'loculi
vergini da qualsivoglia violazione. Mi sono imbattuto
in alcune serie di loculi perfettamente chiusi e con
la calce atlorno i margini inviolata nei cemeteri di
Domitilla, di Protestato, di Callisto, ed ivi erano in-
fissi nel cemento nummi vani de' secoli primo, se-

(1) Roma sott. p. 120, 197. Vedi la nota seguente.

(2) Bosio, 1. e. p. 509. Non è esatto ciò che inavvertentemente taluni
hanno creduto, che tutti i vetri delineati nella pagina citala vengano dal
cernete») della via Salaria. Il Bosio avverte nel testo , che cinque soli
spettano al cemetero predetto, gli altri cinque sono i promessi alla p. i97
e trovati nei cemeteri deM'Appia e dell'Ardeatina. Laonde e anco falso
che la promessa del Bosio non sia stata dal Sevcrano eseguita.

(3) T. 1 pag. 49 e sgp» n i;oi .q .ite nuoti ,ei«3 .V ,;*}
 
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