Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 1.1936

DOI Artikel:
Rusconi, Antonino: Per l'identificazione degli acquerelli tridentini di Alberto Durero
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.6336#0130
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
ANTONINO RUSCONI / PER L'IDENTIFICAZIONE DEGLI
ACQUERELLI TRIDENTINI DI ALBERTO DURERO

Tra i vari acquerelli e disegni di paesaggi di Alberto Durero, presi dal vero durante i suoi
viaggi in Italia o almeno supposti tali, sei sono fino ad oggi rimasti non ostante accurate
ricerche, senza identificazione e quindi senza patria. Essi sono: la bella veduta panoramica
di una valle alpina (L.392) dal Durero stessa segnata come „wehisch pirg" ossia „monti italiani"
dell'Ashmolean Museum di Oxford; la veduta di un castello in riva all'acqua (L. 108) della
Kunsthalle di Brema; lo schizzo di un castello (L. 634) dal Durero intitolato „welschschloß"
e la vedutina di un gruppo di alberi in alta montagna (L. 132), ambedue della raccolta Blasius
di Braunschweig; l'acquerello raffigurante un castello rupestre (L. 301) del Louvre; ed infine
la bellissima veduta di una valle alpina, percorsa da un fiume e da una strada, dell'Escoriale.1

L'interesse che questi schizzi offrono non solo dal lato artistico ma bensi anche dal lato
storico, poiche giustamente si spera di poter con essi stabilire quali siano stati gli itinerari
seguiti dal pittore nei suoi due viaggi a Venezia del 1494/95 e del 1505/06, ha mosso da anni
ormai una schiera di studiosi alla ricerca delle precise localitä raffigurate, senza successo perö, che
tutte le ipotesi avanzate dovettero ben presto venire abbandonate perche insostenibili nei
raffronti compiuti sul posto. I piü, sulla base delle vedute gia definitivamente identificate di
Innsbruck, di Chiusa, di Trento e di Arco, ritenevano che il Durero nell'andata abbia logica-
mente seguita la via usuale che per il Brennero, la valle dell'Isarco e dell'Adige conduce a
Trento e da qui a Venezia per la valle Sugana o per Verona, mentre per il ritorno abbia pre-
ferito percorrere la via che dal Garda, per Arco e la valle del Sarca porta nuovamente a Trento.
Lungo queste vie dunque si presumeva dovessero trovarsi anche le localitä cercate, ed in tale
senso appunto vennero finora dirette le ricerche. Ma il Durero segui invece nell'autunno del
1494 tutt'altro itinerario: egli segui bensi la grande arteria di val d'Adige, non perö fino a
Trento, ma solamente fino a Salorno. Da qui egli scavalcö le montagne sulla sinistra dell'Adige,
raggiunse Cembra nella valle omonima, scese fino all'Avisio a Segonzano e per Lases e Pergine
raggiunse la val Sugana e per essa Venezia, meta del suo viaggio.

Prova ne sia che dei sei acquerelli che formano Fargomento di questo nostro studio, ben
cinque si riferiscono appunto alla valle di Cembra, mentre uno solo, il sesto, riproduce un
tratto della valle dell'Isarco.

„WEHLSCH PIRG"

La veduta, come abbiamo giä visto, dal Durero stesso intitolata „wehisch pirg" raffigura
una ampia valle, veduta dall'alto, fiancheggiata da alte montagne appena abbozzate nei
profili e chiusa nei fondo da un monte tondeggiante, alla sinistra del quäle, dietro un valico,
spuntano alte cime rocciose illuminate dalle luci del mattino. I primi piani sono invece formati
da un intricato accavallarsi di dossi degradanti verso il fondo valle ed anche essi appena abboz-
zati con decise pennellate (Fig. 1).

1 Ci preme fin d'ora avvertire che il presente studio venne compilato esclusivamente sulla base di fotografie
e di riprodnzioni a colori degli acquerelli, non essendoci stato possibile di esaminare gli originali. Tralasciamo
perciö volutamente ogni descrizione delle vedute dal lato pittorico e tecnico, del resto giä ampiamente ed esau-
rientemente trattato da F. Winkler: Dürerstudien (Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen, Bd. 50, Berlin
1929).

Per la copiosa bibliografia riflettente questi acquerelli rimandiamo il lettore al recentissimo ottimo articolo
di H. E. Pappenheim: Dürer im Etschland (Zeitschrift des Deutschen Vereins für Kunstwissenschaft, Bd. 3,
H. 1/2, Berlin 1936).

16

121
 
Annotationen