VITA
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no , in servigio di Alessandro Cardinale Farnese , e_>
d'altri molti nell'una , e nell altra professione lodevol-
mente adoperossi; le di cui opere, perciocché altri ne
hanno fcritto, troppo più sono note, che mestier fac-
cia , che se ne parli . Invitato poscia dalla speranza di
maggiori avvantaggi, si portò a Napoli; dove con_>
Angelica Galante Napoletana accasatosi , ne ebbe in fra
gli altri il dì 7. Dicembre 1598. un figliuolo, a cui gli
diede il nome di Gio. Lorenzo, ch'è quegli appunto ,
di cui ora parliamo, che riuscì dotato di maraviglioso
ingegno, e spirito. Avvenne intanto, che disegnan-
do Paolo V. di fare un istoria di marmo per collocarla^
nella facciata della Cappella Paola : e volendoti in ciò
servire dell'opera di Pietro , ottennelo da quel Viceré .
Giunto a Roma con sua numerosa famiglia , vi fermò
sua stanza; onde fecesi a Gio. Lorenzo il figliuolo gran-
de apertura di appagar fuo genio in quelle bell'arti nel-
lo Audio delle maravigliose Sculture della Vecchia an-
tichità , e del gran Michelagnolo, delle grande opere
di Raffaello , e delle stupende antichissime Architet-
ture. La prima opera, che uscissfe dal suo scarpello in
Roma, fu una testa di marmo situata nella Chiesa di
Santa Prassede; avendo egli allora il decimo anno di
sua età appena compito . Per la qual cosa , maraviglio-
samente commosso Paolo V. dal chiaro grido di cotanta
virtù , ebbe vaghezza di vedere il Giovanetto , e fat-
toselo condurre d'avanti , gli domandò , come per
ischerzo, se avesse saputo fargli colla penna una testa:
e risondendogli Gio. Lorenzo, che Teda voleva ?
Soggiunfe il Pontefice : se così è le sa far tutte : e or-
dinatogli , che facesse un S. Paolo , gli diè perfezzione
in mezz'ora , con franchezza di tratto libero , e con_,
sommo diletto, e meraviglia del Papa. Il quale so-
prammodo desiderosò , che la virtù di Gio. Lorenzo ,
ancor
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no , in servigio di Alessandro Cardinale Farnese , e_>
d'altri molti nell'una , e nell altra professione lodevol-
mente adoperossi; le di cui opere, perciocché altri ne
hanno fcritto, troppo più sono note, che mestier fac-
cia , che se ne parli . Invitato poscia dalla speranza di
maggiori avvantaggi, si portò a Napoli; dove con_>
Angelica Galante Napoletana accasatosi , ne ebbe in fra
gli altri il dì 7. Dicembre 1598. un figliuolo, a cui gli
diede il nome di Gio. Lorenzo, ch'è quegli appunto ,
di cui ora parliamo, che riuscì dotato di maraviglioso
ingegno, e spirito. Avvenne intanto, che disegnan-
do Paolo V. di fare un istoria di marmo per collocarla^
nella facciata della Cappella Paola : e volendoti in ciò
servire dell'opera di Pietro , ottennelo da quel Viceré .
Giunto a Roma con sua numerosa famiglia , vi fermò
sua stanza; onde fecesi a Gio. Lorenzo il figliuolo gran-
de apertura di appagar fuo genio in quelle bell'arti nel-
lo Audio delle maravigliose Sculture della Vecchia an-
tichità , e del gran Michelagnolo, delle grande opere
di Raffaello , e delle stupende antichissime Architet-
ture. La prima opera, che uscissfe dal suo scarpello in
Roma, fu una testa di marmo situata nella Chiesa di
Santa Prassede; avendo egli allora il decimo anno di
sua età appena compito . Per la qual cosa , maraviglio-
samente commosso Paolo V. dal chiaro grido di cotanta
virtù , ebbe vaghezza di vedere il Giovanetto , e fat-
toselo condurre d'avanti , gli domandò , come per
ischerzo, se avesse saputo fargli colla penna una testa:
e risondendogli Gio. Lorenzo, che Teda voleva ?
Soggiunfe il Pontefice : se così è le sa far tutte : e or-
dinatogli , che facesse un S. Paolo , gli diè perfezzione
in mezz'ora , con franchezza di tratto libero , e con_,
sommo diletto, e meraviglia del Papa. Il quale so-
prammodo desiderosò , che la virtù di Gio. Lorenzo ,
ancor