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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. VI
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Gianuizzi, Pietro: Giorgio da Sebenico: architetto e scultore vissuto nel secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0448

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GIORGIO DA SEBENICO ARCHITETTO E SCULTORE

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IV.

Ristretto di quanto noi libro di monsignor Antonio-Giuseppe Fosco intitolato: La Cat-
tedrale di Sebenieo ed il suo architetto Giorgio Orsini, detto Dalmatico,
trovasi esposto intorno alle vicende ed alle opere della vita dello stesso artista.

1. Giorgio nascose sempre il cognome nobilissimo di sua famiglia coli'appellarsi, per
quanto si è finora scoperto, non mai altrimenti che figliuolo di Matteo da Zara (paese dove
anch'esso probabilmente nacque) ovvero Dalmatico, o finalmente, da Selenico.

2. Prima ancora del 23 aprile 1441 (in cui al veneziano Antonio Massegna 1 fu tolta
la direzione della fabbrica della Cattedrale sebenicense) col soprannome di Dcdmatico, mandò
ai procuratori della stessa fabbrica, insieme all'assicurazione della sua prossima andata alla
loro città, il proprio piano per il prolungamento di quel tempio fino alle absidi, per la forma-
zione della sua crociera con i bracci contenenti i due coretti, e per l'innalzamento della
sua cupola ; cose tutte non mai accennate nel disegno del detto Massegna. Onde quei
procuratori, in vista di tale prolungamento, per cui troppo sarebbesi ristretta la strada
posta tra il sacro edificio e il palazzo di residenza del Conte Veneto, sollecitarono un
decreto ducale ottenuto il 29 di maggio dell'anno surriferito, col quale si ordinò doversi
abbattere e ricostruire più indietro la facciata del mentovato palazzo.

3. Nel medesimo anno 1441, giovine ancora di età, ma, a quanto pare, ammogliato
e rimasto orfano del padre {quondam Mathei de Jadra), e già distinto col titolo di maestro
tajapiera (magister lapicida), da Venezia ove dimorava (habitator Venetiarum) si recò,
giusta la fatta promessa, a Sebenieo : ed ivi nel 22 di giugno strinse coi summentovati
procuratori il contratto in cui fu nominato protomastro della fabbrica di quella Cattedrale,
dedicata a San Giacomo Maggiore {protitomagister fabrice Sancii Jacobi de Selenico) per sei
anni, da decorrere dal giorno in che nel prossimo agosto successivo sarebbe da Venezia
colà tornato per stabilirvisi, come fece, colla propria famiglia.

4. Nel 1442, ai 27 di aprile, rilasciò da Sebenieo una procura al sacerdote Benedetto
del fu Gregorio da Monte Veneziano fratello di sua moglie Elisabetta, ed ivi proseguì ad
occuparsi dei preparativi incominciati fin dall'agosto dell'anno precedente, per riprendere,
secondo il piano da lui formato, la fabbrica della Cattedrale. Fra quei preparativi è ricor-
data la demolizione della facciata del sopradetto palazzo, necessaria per il prolungamento
della Cattedrale medesima ed ottenuto con la costruzione dell'abside destinata per il Sancta
Sanctorum ; demolizione per la quale si stipulò apposito contratto in seguito di favorevole
accoglienza fatta alla dimanda per tal fine inoltrata il 16 giugno dello stesso anno 1442

si assumeva di scolpire in pietra la statua equestre
di San Giuliano per la stessa città e rinunciava a
favore di un Mastro Tommaso il cottimo di detta
Torre e finalmente, come in seguito si vedrà, tra
il 1470 e 1493 faceva lavori assai importanti in An-
cona; 3° Luca di Gregorio da Sebenieo marito di
Margarita figlia dell'or mentovato Matteo, il quale
in i 1 178 lo prese per lavorante per 8 anni a 50 scudi
L'anno; 1° un maestro Matteo di Giorgio da Brioni
ricordato come lapidario egualmente in Ancona nel-
l'anno 1170 fra gli Atti di Angelo di Domenico ivi
notaio per 40 capitelli commessigli dal vescovo an-

Archivio storico dell'Arte - Anno VII, Fase. VI.

conitano B. Antonio Fatati.

1 Quest'Antonio Massegna, o meglio, dalle Mas-
segne, figliuolo del celebre Pietro Paolo, è il creduto
autore del primo concetto ai-chitettonico di codesta
Cattedrale, la cui costruzione, giusta la Cronica della
famiglia Veranzio Dragameli, ebbe principio il !» di
aprile del 1431. I molti errori e i grossi e pressoché
inutili dispendi fattivi da esso Massegna, secondo
apparisce dal Libro Posso del comune di Sebenieo,
furono cagione del rimuoverlo dopo 10 anni e 14
giorni dall'ufficio che ancora vi esercitava.

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