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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. VI
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Gianuizzi, Pietro: Giorgio da Sebenico: architetto e scultore vissuto nel secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0449

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PIKTRO (JIAXUZXI

dai procuratori del vescovo Giorgio Sisgoreo e de] Capitolo sebenicense, non che dai fab-
bricieri, al conte Fantino Pesaro, ivi capitano per la Repubblica veneta.

5. Nel 11 !•'! diè principio alla ripresa della fabbrica dell'istessa Cattedrale, come ne
avvisa. La seguente iscrizione coeva, ivi incisa all'esterno sul pilone che sta più dappresso
all'abside :

Cum pars ista domus Domini primordio, sumpsit
Mille quatercentum Domini labentibus annis
Qiiadraginta tribus.....

6. Nell'agosto del medesimo anno 1-443 concluse col petraio Giorgio Zanchetti da
Zara, una convenzione per la quale, esso Zanchetti obbligossi di fornire duecento pezzi
greggi di marmo dell' isola di Arbe e di trasportarli a Sebenico.

7. Nel marzo del 1444, compì, o giunse presso che a compiere, gli archi acuti della Catte-
drale surripetuta: e ciò può dedursi dall'istromento col quale, nel giorno 23 dello stesso
mese ed anno, parecchie famiglie nobili ed alcuni benestanti cittadini di Sebenico assun-
sero l'obbligo (non è detto per quale motivo, poscia non mantenuto) di ergere ciascuno a
proprie spese un altare di marmo alto usque ad cornicem foliaminum Ecclesie; quale cornice
a fogliami ricorre precisamente nella nave maggiore sui detti archi acuti, che elevansi sin
presso al colmo dell'altezza delle volte delle navi minori.

8. Dal 1444 al 1447, avuto' probabilmente un precario permesso di assentarsi da Sebe-
nico, principiò e finì in Spalato nella chiesa di San Raniero, appartenente alle monache
Benedettine una nuova Cappella col relativo altare che or più non esiste.

9. Nel primo di settembre del 1446, con atto scritto da Antonio Campolongo cancel-
liere del comune sebenicense, terminata la sua prima ferma sessennale che l'obbligava a
risiedere in Sebenico in qualità di protomastro della fabbrica della Cattedrale, rinnovò
siffatto vincolo per un altro settennio.

10. Nel marzo del 1448 dovette sospendere il lavoro della medesima per difetto di
danaro nelle casse di quella fabbrica.

11. Col 30 di giugno dell'anno stesso cessò dalla sua ferma sessennale in Sebenico ; 1
e quindi di là tornossene a Spalato, affine di costruirvi nella Cattedrale, per 306 ducati
d'oro, entro due anni e mezzo di tempo (il che poi puntualmente mantenne) la Cappella
di Sant'Anastasio martire, di fronte all'altra di San Doimo, posta a destra dell'aitar mag-
giore e fabbricata nel 1427 da Maestro Bonino da Milano.

12. Nel 1449 tornò, probabilmente per pochi giorni, due volte da Spalato a Sebenico;
dove la prima volta (di cui non è riferita la data), in presenza del giudice, diè consegna
di alcuni oggetti appartenenti al defunto suo lavorante Martino di Brislavo Zaratino, e La
seconda nel 24 di maggio, accettò per sette anni e mezzo in qualità di suo scolaro Vukasino
Marcovich ragazzo quindicenne.

13. Il 6 di marzo del 1450 stipulò in Sebenico un istromento col vescovo Sisgoreo, e
coli'arciprete Jacobo Zilinich, intervenuto a nome del procuratore suo collega e degli
operai della Cattedrale sebenicense partiti a causa della peste, per la costruzione della
sagrestia della Cattedrale medesima.

14. Nel medesimo anno 1450 (in qual mese?), trovandosi assente da Sebenico, incaricò
il proprio cognato Giovani Pietro da Monte, altro fratello di sua moglie, il quale, fin dal 9 di
dicembre del 1448, avea quivi fatta una Società di spezierie con un tal Giacomo Nicolini,
affinchè nella stessa città gli riscuotesse 570 lire e 7 soldi dal procuratore della Catte-
drale canonico Giacomo Zilienich. 2

1 Per difendere qui il Fosco da un equivoco, con- sato in Spalato tra il 1444 e il 1117 nel lavoro del-
viene supporre che a Giorgio nel primo sessennio di l'altare e della cappella per la chiesa di San Rainero.
ferma non fosse computato il tempo da Lui, pus- 2 DondeJ]Giorgio mandasse' tal incarico, non è
 
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