Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

DOI Heft:
Fasc. III
DOI Artikel:
Boito, Camillo: La ricomposizione dell'Altare di Donatello
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0154

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
145

il coro, la quale, come era di circa trent'anni più vecchia della tribuna di Santa Maria Glo-
riosa de'Erari in Venezia, opera stupenda, così doveva essere ancora più pittoresca e più
bella. « È tramezzata, scrive il Polidoro, la chiesa del glorioso Santo da uno colonnato antico,
fondato sopra uno pedestallo continuo, a modo di cortina, che nel mezzo suo lascia la forma
d'una gran porta ».

Si vedono, in questo disegno qui appresso, l'apertura della gran porta, le linee, ai lati
di essa, del piedistallo continuo, su cui alzavansi le colonne, e le linee dello sfondo della
nobile loggia con la seconda apertura nel mezzo. E poiché il disegno è affatto inedito e mi
servirà poi, dirò fin da ora come sia la riproduzione fotografica di un piccolo schizzo d'au-

tore ignoto, serbato a Firenze nella preziosa raccolta dei disegni nella Galleria degli Ulfìzi.
Dalla scrittura delle poche parole l'erudito direttore delle Gallerie e dei Musei fiorentini
e il dotto cav. Gloria, professore di paleografìa nella Università di Padova, giudicano il
disegno dei primi venti anni del Cinquecento. Un altro schizzo della pianta della basilica,
conservato nella predetta raccolta, è di mano di Giambattista Sangallo; ma, sebbene meu
piccolo, apparisce assai meno preciso, ne si cava da esso per uso nostro niente di notevole,
salvo questo ricordo, scritto sotto : Le storie di Donato sono intorno al cìioro e sono di me-
tallo e sono pichole fiure (figure), sono circha a mezo pie ma sono beletisime al posibile (bel-
lissime al possibile).

Nei primi pagamenti delle opere della tribuna il nome di Donatello non figura affatto.
Sino dal luglio del 1443 maestro Bartolommeo di Domenico tagia pria, aveva tolto a fare
sopra de sè la faza di mezo de la cìriesia del Santo de prie veronese bianche e rosse ; e sotto
di lui lavoravano un Nicolò e un Pippo da Eirenze, scarpellini da riquadrature, mentre alcuni
maestri veneziani intagliavano fogliami e fioroni, i quali non s'erano ancora sciolti da quel
certo che di pesante, d'intricato e di spinoso, che si nota negli ornamenti dei Dalle Ma-
 
Annotationen