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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. V
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0395

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380

aveva finito in tutto 12 statue grandi e 22 statuette
piccole. Nel 1530 il Godi pregò l'imperatore di re-
galare a lui e ai suoi cinque compagni vestiti di
gala, ma dovette appagarsi di una mancia (Jaìir-
bucli der Kunstsammlungen cles cillerhòchsten Kaiser-
hauses, tomi II e III).

Fra i legnaiuoli più fini, ossia stipettai (così
detti tislari), impiegati alla fabbrica, sono da enu-
merare:

Zuan Horenle (Iloernle) pagato con R. 909. 4

Zuan Raif 1 R. 186. 3. 6

Sebold R. 107. 1. 6

Stefen R. 85. 3. 6

1 1520, marzo 18. Hans Reiff, Tischler, ottiene per
20 lancie fatte (la lui per una giostra 2 ti. 12. (Jahrbuch
der Kunstsammlungen des allerhochsten Kaiser Jiauses,
II, Reg. 1369).

Bolfcham biscop, pobst = "Wolfram Bischof,
Papst R. 45. 4

Da questi nomi risulta che tutti erano tedeschi.

Fra i marangoni il capo era:

Adam colla paga di R. 318. 3. 3. 3

Lorenzo di Venezia toccava R. 139. 0. 7

Chiudiamo questa nota con indicare i princi-
pali maestri fabbri-ferrai, cioè:

Antonio colla paga di R. 124. 4. 1

Bernardo R. 123. 4. 0. 3
ed il vetraio :

Pero R. 148 —

(<Continua).

H. Semper.
 
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