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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0128
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82

CORRIERI

Se, lasciato ogni altro progetto destinato ad urtare
contro inflessibili difficoltà economiche, si vorrà adot-
tare questo più modesto disegno, presto potremo annun-

ciare che dovunque ferve il lavoro per la formazione
del grande archivio dell’arte italiana.

P. Toesca.

NOTIZIE VARIE.

Ad Arezzo, in San Francesco, gli affreschi di Piero
della Francesca, il più prezioso tesoro della città, vanno
continuamente deperendo, indifesi dalla polvere che
d’ogni parte si solleva pei lavori di muratura e di scro-
stamento delle paréti che si fanno nella chiesa. Anche
recentemente W. Bode osservò che il gran telone col
quale si è chiusa l’entrata del coro non basta a trat-
tenere la polvere, invincibile nemica delle antiche
pitture: altri rimedi occorrono, e anzitutto rispetto
ed intelligente cautela! Chè persino nella cappella di
Spinello Aretino, a beneficio della quale fu spesa
parte del lavoro, si lasciò poi senza alcun riparo l’aper-
tura della finestra, e gli affreschi rimasero esposti a
tutte le intemperie! E anche raccomandiamo a chi ha
cuore per l’arte il fragile sepolcro del Roizelli che, nel
trambusto dei lavori, può subire danni irreparabili! —
In Santa Maria delle Grazie è ultimato lo scoprimento
della antica decorazione delle volte eseguita nella
prima metà del Quattrocento.

A Bergamo venne discussa la causa promossa dal
Ministero della pubblica istruzione contro il conte Ron-
calli per la vendita del quadro della Resurrezione
attribuito a Giovanni Bellini ed ora esposto nel Museo
di Berlino. Il tribunale mandò assolto l’antico pro-
prietario. Cosi va ingrossando di giorno in giorno il
fondo per acquisti di opere di arte ecc. ecc. che si
pensava di costituire e d’impinguare con le multe le-
vate per le frodolenti esportazioni delle opere stesse...
Un’eccellente trovata!

A Bologna continuano i felici restauri del Collegio
di Spagna : nel cortile e nelle logge è restituita la
policromia del xiv secolo, nella chiesa ritornano alla
luce avanzi di affreschi del Quattrocento. — In San
Francesco, il dì di Natale, fu riaperta la Cappella
Albergati, ricollocati al loro luogo i due monumenti
che nel 1804 erano stati trasferiti alla Certosa: l’opera
di Francesco di Simone fu per tal modo riunita all’af-
fresco che. anticamente la adornava e che era stato
conservato sulle pareti della cappella. Speriamo che
si possano in breve ridare a San Francesco tutti i suoi
antichi monumenti, la tomba Malvezzi, la tomba Zam-
beccari, e anche le pietre sepolcrali ora nel Museo
civico.

A Firenze nei restauri del Palazzo dell’Arte della
Lana vennero ritrovati avanzi di antichi affreschi. Il
prof. I. B. Supino ci promette un’illustrazione del

Palazzo. — È stato eseguito il distacco di uno degli
affreschi di Paolo Uccello nel Chiostro Verde, dicesi,
con esito felice. Noi crediamo che questi affreschi
cotanto danneggiati non possano resistere ad un tratta
mento cosi energico : meglio era averli riparati in
tempo, meglio sarebbe proteggerli ora, come si fece
per gli affreschi della chiesa dell’Annunziata, dalla
umidità che non è trasudata dai muri ma proviene
dal portico stesso ove turbina il vento e scroscia la
pioggia !

A Mantova lo stato dell’antico Palazzo Ducale ha
cagionato in questi ultimi giorni preoccupazioni forse
esagerate: è tuttavia da lamentare la trascuranza con
la quale esso viene conservato. Il Ministero della pub-
blica istruzione ha promesso di concorrere nella spesa
dei restauri con la somma di L. 45,000. Per il decoro
della città auguriamo che venga presto restituita al
culto ed all’arte la chiesa di San Francesco, e che
alle opere conservate nel Civico Museo sia data una
sede più conveniente.

A Modena è vivo il movimento degli studi: segna-
liamo una conferenza sul Begarelli tenuta dal dott. Ba-
riola, una comunicazione presentata alla regia depu-
tazione di Storia patria dai sigg. G. Bertoni ed E.
P. Vicini, intorno a Serafino de’ Serafini, nella quale
i valenti ricercatori stabiliscono con la scorta de’ do-
cumenti che il pittore nacque in Modena nella fine
del primo quarto del xiv secolo: l’ultima notizia rife-
rentesi a Serafino de’ Serafini è dell’anno 1387.

A Spoleto la caduta di una parte delle antiche
mura, presso il duomo, suscitò apprensioni per le fu-
ture sorti del duomo stesso: si provvede ora ad assi-
curare il fianco sinistro del tempio dal quale furono
intanto rimosse l’arca di Filippo Lippo ed il sepolcro
lavorato da Ambrogio da Milano. Nell’arca non furono
rinvenute le ceneri del grande pittore.

A Torino ! Sarebbe meglio non ricordare la nostra
novella sciagura, nella quale la storia dell’Arte de-
plora la perdita di tante opere insigni ! Procede ora
attivamente il riordinamento dei manoscritti salvati,
con la speranza di trovare ancora alcuno dei cimeli
che si credono perduti. Integro uscì dall’incendio il
famoso Commentario di Teodoreto con miniature bi-
zantine del secolo ix, ma fu assai danneggiato il co-
dice delle Vitae Sanctorum con miniature marginali di
carattere bizantino. Distrutte forse sono le antiche
 
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