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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0127

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CORRIERI

cupola di San Giovanni Evangelista, ne tornava con
una mirabile raccolta di fotografié, che se purtroppo
ci mettono dinnanzi agli occhi il misero stato di quegli
affreschi, non soltanto incrinati in ogni senso, ma
anche sollevati nell’intonaco e macchiati di innume-
revoli bollicine che guastano l’epidermide delle figure,
ci daranno modo di studiare più minutamente la tecnica
del pittore e di ammirarne per sempre il capolavoro.

Siamo lieti di offrire ai nostri lettori come primizia
un saggio dell’ opera dell’ ing. Gargiolli e del suo abile
aiutante, il sig. Carboni.

Colui che ebbe il nome di « pittor delle Grazie »,
nella cupola del San Giovanni di Parma fu il pittor
degli Eroi. Colà egli trasfigurò l’umanità, raccolse
intorno al Cristo gli Apostoli come in un consesso di
semidei ; nel San Giovanni Evangelista, vecchione che
si torce sotto la luce folgorante dall’alto e con aperte
le mani sembra implorarla più viva, mentre dal pro-
fondo del suo essere sale un grande sospiro di stu-
pore e di gaudio, egli ritrasse una più che umana
vecchiezza; nel nostro apostolo esaltò l’adolescenza
con le carni turgide di sangue divino, cogli occhi vir-
ginei fisi ad un sogno senza confine, con le labbra
colme di dolcezza, ed i capelli che formano un’ aureola
alla giovinezza immortale.

E in questa figura quale maestria del pennello che
passa leggero accarezzando le forme per farsi di su-
bito audace e quasi violento nelle ombre onde sono
macchiate le orbite, le narici ed il collo carnoso! Non
mai forse il Correggio si avvicinò altrettanto alla tec-
nica antica, all’arte di effetti d’ombra e di luce cara ai
pittori ellenistici!

Con pari abilità furono eseguite le altre fotografie
della ricca collezione dell’Ufficio, illustrando nelle opere
più rare Roma (collezione Buoncornpagni, musaici cri-
stiani, la Piibbia di San Paolo fuori mura, ecc., ecc.)
e la provincia romana, dalle sue mura pelasgiche al-
l’arte del Rinascimento (Alatri, Anagni, Casamari,
Cori, Ferentino, Fossanova, Ninfa, Veroli ; Palom-
bara Sabina, Subiaco, Tivoli, Vicovaro; Corneto Tar-
quinia, Santa Maria di Falleri, Viterbo), gli Abruzzi
(Albe, Aquila, Avezzano, Celano, Castiglione Casa-
uria, San Martino al Cimino, Pentima, Sgurgola, Sul-
mona, San Vincenzo al Volturno), l’Italia meridionale
(Andria, Bari, Barletta, Bitonto, Foggia, Ruvo, Traili ;
Fondi, Montecassino, Napoli, Sessa Aurunca), la To-
scana (Pisa, Pistoia), l’Emilia (Parma): una raccolta pre-
ziosa per il metodo scientifico col quale è stata eseguita!

Fra breve sarà pubblicato un particolareggiato cata-
logo di tutte le fotografie, le quali, a norma della
recente legge, vengono messe in vendita a beneficio
del fondo per l’incremento dei Musei. 1 Le riprodu-
zioni saranno stampate, in seguito ad ordinazione, con

1 La vendita è per ora affidata soltanto all’ing. G. Gargiolli
(via in Miranda, i. Roma).

processo inalterabile ed in qualunque formato; sarà
possibile avere, per esempio, i particolari delle foto-
grafie del Correggio in larghezza di un metro quadrato
all’incirca, ed ingrandimenti enormi, e tuttavia nitidi,
degli affreschi del Camposanto di Pisa, delle catte-
drali dell’Italia meridionale, ecc., ecc.: quale festa per
le aule scolastiche che potranno adornarsi delle imma-
gini dei più grandi capolavori, per gli studiosi che
potranno avere un materiale preparato con una accu-
ratezza senza pari !

Ma per quanto essa sia stata sapientemente diretta.,
conviene riconoscere che l’attività dell’Ufficio foto-
grafico non ha avuto ancora quello sviluppo organico
e quell’ampiezza che è richiesta non solo dai bisogni
della coltura, ma anche dalla necessità di conservare
in qualche modo una memoria sicura dei tesori che
una sventura improvvisa ci può per sempre rapire. Il
lavoro è proceduto finora troppo a sbalzi, occorre ren-
derlo più sistematico e, soprattutto, più esteso : le
biblioteche, gli archivi, le raccolte meno frequentate
dal pubblico, sono state di rado visitate dai fotografi
professionisti ed attendono chi le esplori più a scopo
di scienza che di lucro : è necessario che il Governo
stesso assuma l’impresa.

Il lavoro sarà enorme (si pensi alle collezioni di
disegni nella Galleria degli Uffizi, nella Biblioteca reale
di Torino, ai manoscritti di Firenze!) ed è assurdo il
pensare che ad esso possa bastare 1’ Ufficio fotografico
centrale. Già gli Uffici di conservazione dei monumenti
e gli Uffici di esportazione sono provvisti di un pro-
prio gabinetto fotografico: mentre essi renderanno più
metodico il proprio lavoro, bisognerà fornire anche le
biblioteche, i musei e le gallerie del materiale neces-
sario per iniziare e proseguire senza tregua le ripro-
duzioni delle opere in essi conservati. Noi crediamo
di interpretare esattamente il pensiero dell’ing. Gar-
giolli, la persona più competente in questo argomento,
riflettendo che la formazione di un personale speciale
da inviare nei vari luoghi a seconda del bisogno assor-
birebbe troppo denaro, creando all’impresa un osta-
colo insormontabile. Senza soverchio aumento di spese,
qualcuno dei funzionari già addetti agli istituti in cui
dovranno eseguirsi le riproduzioni fotografiche potrebbe
invece ricevere l’incarico del lavoro, dopo aver avuto
quella sufficiente istruzione speciale che sarà impartita
dall’Ufficio centrale di Roma : con poco dispendio si
avrà cosi in ogni biblioteca, in ogni archivio, chi ope-
rerà senza interruzione sotto l’occhio di coloro che
meglio conoscono le cose più preziose del luogo,
pronto a soddisfare senza difficoltà i desideri d’ogni
studioso. Per tal modo all’ Ufficio romano spetterà di
regolare il metodo del lavoro, di superare le difficoltà
più gravi, di radunare tutto il materiale raccolto, e di
formare così una grande collezione di negative foto-
grafiche: ad esso gli studiosi potranno rivolgersi per
le riproduzioni necessarie alle proprie ricerche.

L'Arte. VII, n.
 
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