MISCELLANEA
La miniatura alia Mostra senese d’arte antica.
— La maggior parte dei codici esposti nel Pubblico
Palazzo, nella sala che trae nome dal concistoro che
vi si riuniva fin dagli ultimi tempi della repubblica,
non erano sconosciuti agli studiosi, ma vecchi amici
di Siena, già incontrati nella Biblioteca Comunale,
nell’Archivio di Stato e nell’antico Spedale, donde
provengono. Alcuni pochi furono offerti da paesi e
città circonvicine, le quali, e torna loro ad onore, non
furono sorde all’appello della madre Siena, ma con
mirabile slancio concorsero a pararla a festa. Tuttavia
negl’innumerevoli recenti articoli sull’esposizione, a
questi codici e alle loro miniature appena si accenna,
trascurando uno dei generi d’arte alla Mostra meglio
rappresentato. Della Sala del Concistoro si magnifi-
cano gli arazzi grandiosi, si esalta il soffitto dell'irre-
quieto Beccafumi e sul resto si passa oltre, frettolo-
samente quasiché gli studiosi, per ciò che riguarda
la miniatura, abbiano stretto fra loro la congiura del
silenzio.
Rompiamo il ghiaccio con questi nostri appunti,
buttati giù alla buona, in attesa che altri tratti l’ar-
gomento con maggiore competenza, lieti però che
YArte per prima possa pubblicare alcune belle ripro-
duzioni d’importanti cimelii.1
Il codice forse più antico e certo più prezioso fra
quanti ne sono qui esposti è la celebre Bibbia di Mon-
talcino (Vet. H. n. 889), singolare opera romanica del
xii secolo. Possiede oltre venti iniziali miniate e nella
vetrina è aperta al III dei Re, ove è rappresentato
Elia rapito al cielo sopra un carro di fuoco. Il fondo
è di un azzurro cupo disseminato di rosoncini bianchi
(fig. 1). Il carro di un marrone carico a lumeggia-
ture chiare che partono a raggio dall’asse della ruota,
e del medesimo colore sono i cavalli che le Sacre
Scritture dipingono pure di fuoco. Elia indossa una
tunica chiara, di cui non scorgesi che il lembo infe-
riore, e sopra di essa un corpetto verde con orna-
menti d’oro listati di rosso: le sopracciglia, i pomelli
delle gote, le labbra e le palme delle mani hanno
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Jfif bcUAm pcurbincm
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Fig. 1 — Bibbia di Montalcino. Miniatura (xii sec.)
(Fotografia Brogi)
1 Porgiamo vivi ringraziamenti al cav. Giacomo Brogi, il quale
acconsenti che il suo valente operatore, il signor Pasquale Abboni,
eseguisse, dietro nostre indicazioni, le fotografìe qui riprodotte.
tratti d’un rosso carico, alla maniera bizantina. L’or-
namento dell’asta verticale e delle due trasversali della
iniziale miniata è graziosissimo: sono quadretti, pic-
L'Arte. VII, 49.
La miniatura alia Mostra senese d’arte antica.
— La maggior parte dei codici esposti nel Pubblico
Palazzo, nella sala che trae nome dal concistoro che
vi si riuniva fin dagli ultimi tempi della repubblica,
non erano sconosciuti agli studiosi, ma vecchi amici
di Siena, già incontrati nella Biblioteca Comunale,
nell’Archivio di Stato e nell’antico Spedale, donde
provengono. Alcuni pochi furono offerti da paesi e
città circonvicine, le quali, e torna loro ad onore, non
furono sorde all’appello della madre Siena, ma con
mirabile slancio concorsero a pararla a festa. Tuttavia
negl’innumerevoli recenti articoli sull’esposizione, a
questi codici e alle loro miniature appena si accenna,
trascurando uno dei generi d’arte alla Mostra meglio
rappresentato. Della Sala del Concistoro si magnifi-
cano gli arazzi grandiosi, si esalta il soffitto dell'irre-
quieto Beccafumi e sul resto si passa oltre, frettolo-
samente quasiché gli studiosi, per ciò che riguarda
la miniatura, abbiano stretto fra loro la congiura del
silenzio.
Rompiamo il ghiaccio con questi nostri appunti,
buttati giù alla buona, in attesa che altri tratti l’ar-
gomento con maggiore competenza, lieti però che
YArte per prima possa pubblicare alcune belle ripro-
duzioni d’importanti cimelii.1
Il codice forse più antico e certo più prezioso fra
quanti ne sono qui esposti è la celebre Bibbia di Mon-
talcino (Vet. H. n. 889), singolare opera romanica del
xii secolo. Possiede oltre venti iniziali miniate e nella
vetrina è aperta al III dei Re, ove è rappresentato
Elia rapito al cielo sopra un carro di fuoco. Il fondo
è di un azzurro cupo disseminato di rosoncini bianchi
(fig. 1). Il carro di un marrone carico a lumeggia-
ture chiare che partono a raggio dall’asse della ruota,
e del medesimo colore sono i cavalli che le Sacre
Scritture dipingono pure di fuoco. Elia indossa una
tunica chiara, di cui non scorgesi che il lembo infe-
riore, e sopra di essa un corpetto verde con orna-
menti d’oro listati di rosso: le sopracciglia, i pomelli
delle gote, le labbra e le palme delle mani hanno
[ u «mLeume u eliec
Jfif bcUAm pcurbincm
t cclum.itaarbcUafcchc
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icluf ao bdifcum .5 ode
Blnc.quta d-nf mtfttmer'
jjufqt berti ci. Cui alt lieti
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inquà or. C umq; defe?
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mee
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fadi
Fig. 1 — Bibbia di Montalcino. Miniatura (xii sec.)
(Fotografia Brogi)
1 Porgiamo vivi ringraziamenti al cav. Giacomo Brogi, il quale
acconsenti che il suo valente operatore, il signor Pasquale Abboni,
eseguisse, dietro nostre indicazioni, le fotografìe qui riprodotte.
tratti d’un rosso carico, alla maniera bizantina. L’or-
namento dell’asta verticale e delle due trasversali della
iniziale miniata è graziosissimo: sono quadretti, pic-
L'Arte. VII, 49.