GIAN MARTINO SPANZOTTI DA CASALE, PITTORE
449
Fig. 8 — G. M. Spanzotti: Disputa tra i dottori
Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di S. Bernardino
(Fotografia dello Studio di ripr. artistiche)
soldato gli spezza con la mazza ferrata;
e non meno commovente nel suo com-
posto dolore è la Madre che, alzato un
lembo del manto a raccogliere religiosa-
mente il sangue che cola abbondante dalla
recente ferita del costato di Gesù, si volge
severa in un angosciato rimprovero a chi
ha fatto quest’ultimo scempio del figlio
suo : mentre anche la figura di Longino,
vecchio, a cavallo, visto quasi di tergo,
è veramente tragica nel suo atto di do-
loroso pentimento, le mani alzate verso
Gesù, in segno di contrita devozione. In
un’altra figura di soldato a cavallo poi,
che chino sull’arcione sta tutto intento a
seguire il giuoco dei dadi, che altri sol-
dati fanno in terra, è felicemente espressa
una buona disposizione naturalistica, come
d’altra parte la realtà movimentata è ot-
timamente significata nei numerosi cavalli
che popolano questa scena; non smen-
tendosi del resto tale attitudine dell’ar-
tista a riprodurre forme d’animali anche
altrove, nei due graziosi asinelli della Fuga in Egitto (fig. 7) e dell 'Ingresso in Gerusalemme.
Ora questa forza di sentimento tragico e l’abilità d’esprimere stati d’animo e movimento,
sono sempre la nota più simpatica nello Spanzotti : si vedano il viso presago di Cristo mentre
riceve il bacio di Giuda; le due figure tristamente pensose di Giuseppe d’Arimatea e di
Nicodemo nella Deposizione (fig. 14); il Cristo afferrato pei capelli e percosso dai manigoldi,
dinanzi alla Madre che ne sviene nella
Salita ni Calvario-, il bambino Gesù che
graziosamente si volge alla Madre nel-
X Epifania (fig. 6); nella Disputa di Gesù
nel tempio (fig. 8) la immobile attenzione
dei Dottori, e nella Flagellazione (di cui
disgraziatamente non posso dare la ripro-
duzione per le miserande condizioni di
quest’affresco) l’energia di movimento e
di sforzo dei manigoldi che legano e sfer-
zano Cristo alla colonna.
Ma questi pregi superiori che ci assi-
curano di trovarci dinanzi ad un vero ar-
tista, sfuggono quasi a prima vista in
mezzo a tali e tanti difetti di forma, da
apparirci quasi incomprensibili uniti come
sono a quelle qualità. Ho già accennato
all’infelice disegno delle mani; anche i
piedi, rappresentati nudi, sono spesso assai
deficienti: larghi, tozzi con le dita come
vi _ . „ . „ . tagliate su una linea diritta. Così quasi
Fig. 9 — G. M. Spanzotti : Battesimo di Gesù Cristo 0
Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di S. Bernardino mai buono è 11 panneggio duro, disegnato
(Fotografia dello Studio di ripr. artistiche) sempre s'ommariamente, o con pieghe di-
L'Arte. VII, 58
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Fig. 8 — G. M. Spanzotti: Disputa tra i dottori
Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di S. Bernardino
(Fotografia dello Studio di ripr. artistiche)
soldato gli spezza con la mazza ferrata;
e non meno commovente nel suo com-
posto dolore è la Madre che, alzato un
lembo del manto a raccogliere religiosa-
mente il sangue che cola abbondante dalla
recente ferita del costato di Gesù, si volge
severa in un angosciato rimprovero a chi
ha fatto quest’ultimo scempio del figlio
suo : mentre anche la figura di Longino,
vecchio, a cavallo, visto quasi di tergo,
è veramente tragica nel suo atto di do-
loroso pentimento, le mani alzate verso
Gesù, in segno di contrita devozione. In
un’altra figura di soldato a cavallo poi,
che chino sull’arcione sta tutto intento a
seguire il giuoco dei dadi, che altri sol-
dati fanno in terra, è felicemente espressa
una buona disposizione naturalistica, come
d’altra parte la realtà movimentata è ot-
timamente significata nei numerosi cavalli
che popolano questa scena; non smen-
tendosi del resto tale attitudine dell’ar-
tista a riprodurre forme d’animali anche
altrove, nei due graziosi asinelli della Fuga in Egitto (fig. 7) e dell 'Ingresso in Gerusalemme.
Ora questa forza di sentimento tragico e l’abilità d’esprimere stati d’animo e movimento,
sono sempre la nota più simpatica nello Spanzotti : si vedano il viso presago di Cristo mentre
riceve il bacio di Giuda; le due figure tristamente pensose di Giuseppe d’Arimatea e di
Nicodemo nella Deposizione (fig. 14); il Cristo afferrato pei capelli e percosso dai manigoldi,
dinanzi alla Madre che ne sviene nella
Salita ni Calvario-, il bambino Gesù che
graziosamente si volge alla Madre nel-
X Epifania (fig. 6); nella Disputa di Gesù
nel tempio (fig. 8) la immobile attenzione
dei Dottori, e nella Flagellazione (di cui
disgraziatamente non posso dare la ripro-
duzione per le miserande condizioni di
quest’affresco) l’energia di movimento e
di sforzo dei manigoldi che legano e sfer-
zano Cristo alla colonna.
Ma questi pregi superiori che ci assi-
curano di trovarci dinanzi ad un vero ar-
tista, sfuggono quasi a prima vista in
mezzo a tali e tanti difetti di forma, da
apparirci quasi incomprensibili uniti come
sono a quelle qualità. Ho già accennato
all’infelice disegno delle mani; anche i
piedi, rappresentati nudi, sono spesso assai
deficienti: larghi, tozzi con le dita come
vi _ . „ . „ . tagliate su una linea diritta. Così quasi
Fig. 9 — G. M. Spanzotti : Battesimo di Gesù Cristo 0
Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di S. Bernardino mai buono è 11 panneggio duro, disegnato
(Fotografia dello Studio di ripr. artistiche) sempre s'ommariamente, o con pieghe di-
L'Arte. VII, 58