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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Ciaccio, Lisetta: Gian Martino Spanzotti da Casale, pittore, fiorito fra il 1481 ed il 1524
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0503

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448

LISETTA ClACCIO

costantemente l’egual disegnatore inabile,
con le loro movenze male espresse e le
dita senza giunture, punto affusolate, come
mozze all’estremità, spesso tenute diritte,
o ripiegate in modo da sembrar tronche :
come appare sempre lo stesso tipo carat-
teristico di bambino, benché qui un po’
più abbellito ; mentre in quasi tutte le
teste di profilo vedesi l’orecchio triango-
lare già notato. E nelle vesti, dalle stesse
pieghe, spessissimo si ha la scollatura
quadrata, ornata tutt’attorno da una lista
d’oro che forma sul davanti un’appendice
appuntita, come anche l’immancabile cor-
doncino scuro in cintura; mentre il bam-
bino Gesù ha anche qui talvolta la cor-
tissima tunichetta grigia già ricordata; e
la Madonna nella Crocifissione (fig. 15)
mostra, di sotto i ripiegamenti delle vesti,
le punte rotonde delle sue scarpe nere. E
Fig. 6 — G. M. Spanzotti : Adorazione de’ Magi se ancora non bastasse, sulla piatta cor-

Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di.S, Bernardino nice che unisce superiormente la parete

(Fotografia dello Studio di ripr. artistiche) affrescata al soffitto, sono dipinti festoni

di frutta e foglie, riuniti con cordoncini

rossi, i quali richiamano subito gli eguali festoni del trono della Vergine all’Albertina.

Ora, attribuiti questi affreschi, come è di dovere, allo Spanzotti, essi possono essere
utilizzati, insieme con le altre due pitture riconosciute come sue, per cercare di stabilire le
caratteristiche del nostro artista.

Ebbene, la prima cosa che ci colpisce
in lui è il contrasto strano fra qualità emi-
nenti, tali da trarlo subito fuori dalla
mediocrità, e difetti degni di uno scolaro.

E per occuparci prima dei meriti vorrei
richiamare l’attenzione sulla grande scena
centrale della Crocifissione (fig. 15), che,
come è la capitale del ciclo per l’impor-
tanza sua nella tragedia rappresentata e
per lo spazio assegnatole, così è quella
in cui l’artista si è curato di più ed ha
posto il maggiore suo impegno. In questo
quadro vi sono alcune figure nelle quali
lo stato d’animo è così mirabilmente
espresso da sentirci turbati osservandole :
tali i due ladroni, in cui il soffrire non
potrebbe essere più parlante, sia in quello
di sinistra, agonizzante già, gli occhi velati
dalla morte, pieno di rassegnazione nel
viso buono, sia in quello di destra contor-
centesi disperatamente sulla croce, il volto Fig. 7 — G. M. Spanzotti: Fuga in Egitto

alzato al cielo in una bestemmia strappa- Ivrea (dintorni), Chiesa dell’ex-convento di S. Bernardino
tagli dallo strazio delle gambe che un (Fotografia dello Studio di ri pr. artistiche)
 
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