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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: Le Vele d'Assisi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0069
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ADOLFO VENTURI

tratte. In ogni modo poca parte fu lasciata da guastare a questo secondario aiuto ; e si può
dire in generale che le quattro vele sono quasi interamente l’opera del maestro oblungo.

Proviamoci a stabilire approssimativamente chi sia quel maestro, che segui Giotto a
Padova e a Firenze, come si può pensare per i molti riscontri delle opere di lui con le pitture

della cappella degli Sorovegni e di
un’altra Santa Croce.

Abbiamo già detto che le pitture
delle vele, come le altre del braccio
destro della crociera, sieno state ese-
guite con tutta probabilità nella fine
del terzo decennio del Trecento. Tra
tutti gli artisti di quel periodo, uno
solo a noi noto-, Bernardo Daddi,
tiene qualche affinità col maestro
oblungo. I suoi due quadri che re-
cano una data sono quello della
galleria degli Uffizi a Firenze
(MCCCXXVJIJ...) e della galleria
antica e moderna della stessa città
(MCCCXXXII...). Quest’ultimo ci dà
modo di determinare come di Bernar-
do Daddi medesimo l’anconetta della
galleria Sterbini in Roma1 un’altra
della galleria di Napoli (n. 84311) e
la pala della galleria vaticana.

Il Baldinucci, ricordando un ne-
crologio conservato nell’archivio va-
ticano, ci fa sapere che il cardinale
Iacopo Stefaneschi commise nel 1298
a Giotto il musaico della Navicella,
una tavola dell’altar maggiore, e cin-
que storie della Vita di Cristo per la
tribuna di San Pietro in Roma. Il
musaico fu manomesso, le storie fu-
rono distrutte ampliandosi nel 1616
la basilica (non ne rimangono che due
frammenti in una casa privata), e ora
rimane il quadro, che avrebbe costato
allo Stefaneschi 800 fiorini d’oro.

In questa gran tavola tricuspidale
non possiamo vedere la mano di
Giotto, ideila. Decollazione diS. Paolo,
rappresentata in una faccia del trit-
tico, si vede un maestro dalle testo
bislunghe, con lunghissima canna del
naso. Cosi nella Crocifissione di San
Pietro, altra ala del trittico; e nel
Cristo in trono assistito dagli angioli, parte mediana della pala d’altare (fig. 15). Gli angioli
qui hanno nobili forme, non la grandezza di Giotto ; il cardinale Stefaneschi, che s’avvicina

Fig. 15 —- Roma, Sagrestia di San Pietro in Vaticano
Parte centrale del trittico attribuito a Giotto
(Fotografia Anderson)

V. fase. VI de L'Arte dell’anno 1905.
 
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