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LISETTA CI ACCIO
monumento fosse ultimato, ad insaputa della Si-
gnoria di Firenze, subito dopo la partenza del
Filarete da Roma.
Quanto alla statua di Eugenio IV, contentan-
doci per ora di considerarla in sè indipenden-
temente dal monumento di cui fa parte, noteremo
che sembra di un poco posteriore a quella del
cardinale di Portogallo, per il trattamento della
frangia del drappo funebre meno convenzionale
e con ciocchette più mosse quali riscontriamo
anche nel trattamento dei capelli di tutte le opere
posteriori al monumento Chiaves.
Il rilievo di Santa Maria Maggiore offre forme
assai vicine a quelle degli angioli della lunetta
vaticana, con qualche cosa che si riscontra sol-
tanto nel tabernacolo di Viterbo, come il frequente
abbinamento delle penne delle ali, la leggerezza
delle chiome maggiore del solito ; onde, pur ri-
tenendolo eseguito in tempo molto vicino alla
lunetta di Sant’Andrea, sarei indotta a crederlo
di un poco posteriore.
Abbiamo così un periodo di attività artistica di circa un ventennio, di cui segnano il
principio le sculture del monumento Chiaves e la fine quelle di Viterbo, durante il quale
vediamo il nostro marmoraro passare da un classicismo esagerato a forme più moderne e
conformi al carattere che frattanto il Rinascimento era andato assumendo, adattandosi alle
quali per altro egli perde quella relativa perfezione della forma che distingue i suoi primi
Fig
io — Ricostruzione del tabernacolo
della chiesa della Trinità
Viterbo, Casa Vanni (calchi in gesso)
(Fotografia Gargiolli)
Fig ii — Monumento d’Albret. Particolare. Roma, Chiesa di Santa Maria in Aracoeli
(Fotografia Moscioni)
saggi, e, forse già vecchio e stanco, si abbandona ad un’esecuzione più affrettata, meno
elegante, che toglie molto al pregio dell’arte sua.
Ma chi è egli mai ?
Il riscontrare l’opera sua in due monumenti che sappiamo essere, almeno in parte,
dovuti ad Isaia da Pisa, e cioè il tabernacolo di Sant’Andrea ed il sepolcro di Euge-
LISETTA CI ACCIO
monumento fosse ultimato, ad insaputa della Si-
gnoria di Firenze, subito dopo la partenza del
Filarete da Roma.
Quanto alla statua di Eugenio IV, contentan-
doci per ora di considerarla in sè indipenden-
temente dal monumento di cui fa parte, noteremo
che sembra di un poco posteriore a quella del
cardinale di Portogallo, per il trattamento della
frangia del drappo funebre meno convenzionale
e con ciocchette più mosse quali riscontriamo
anche nel trattamento dei capelli di tutte le opere
posteriori al monumento Chiaves.
Il rilievo di Santa Maria Maggiore offre forme
assai vicine a quelle degli angioli della lunetta
vaticana, con qualche cosa che si riscontra sol-
tanto nel tabernacolo di Viterbo, come il frequente
abbinamento delle penne delle ali, la leggerezza
delle chiome maggiore del solito ; onde, pur ri-
tenendolo eseguito in tempo molto vicino alla
lunetta di Sant’Andrea, sarei indotta a crederlo
di un poco posteriore.
Abbiamo così un periodo di attività artistica di circa un ventennio, di cui segnano il
principio le sculture del monumento Chiaves e la fine quelle di Viterbo, durante il quale
vediamo il nostro marmoraro passare da un classicismo esagerato a forme più moderne e
conformi al carattere che frattanto il Rinascimento era andato assumendo, adattandosi alle
quali per altro egli perde quella relativa perfezione della forma che distingue i suoi primi
Fig
io — Ricostruzione del tabernacolo
della chiesa della Trinità
Viterbo, Casa Vanni (calchi in gesso)
(Fotografia Gargiolli)
Fig ii — Monumento d’Albret. Particolare. Roma, Chiesa di Santa Maria in Aracoeli
(Fotografia Moscioni)
saggi, e, forse già vecchio e stanco, si abbandona ad un’esecuzione più affrettata, meno
elegante, che toglie molto al pregio dell’arte sua.
Ma chi è egli mai ?
Il riscontrare l’opera sua in due monumenti che sappiamo essere, almeno in parte,
dovuti ad Isaia da Pisa, e cioè il tabernacolo di Sant’Andrea ed il sepolcro di Euge-