BIBLIOGRAFIA
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L’A. crede riconoscerlo in un piccolo bronzo esistente
nella prima sala dei bronzi al Museo nazionale di Firenze.
/. c,
180. Grigioni (Carlo), Per una tavola dì Vincenzo
Pagani ne la Pinacoteca di Brera. {Arte e storia,
a XXV, pag. 87-88 ; Firenze, 1906).
La Incoronazione della Vergine (n. 498) di Brera fu re-
centemente rivendicata a Vincenzo Pagani dal Centanni e
dal Ricci. Il G. rileva alcune inesattezze iconografiche del
Centanni, dimostra che il quadro fu dipinto nel 1518, ed
esprime l’avviso che oltre a Vincenzo vi abbia collaborato
il padre suo, Giovanni Pagani.
181. Jacobskn (E). Fresken von Castagno und
se in e r Schule in Florenz. — {Reperi, f Kunstw, vo-
lume XXIX, pag. 101-103; Berlin, 1906).
Di Andrea l’A ritiene il San Girolamo affrescato in San
Miniato al Monte, dove anche il Vasari affermò che il pit-
tore operò; alla sua scuola appartengono sei medaglioni
con mezze figure di personaggi dell’Antico Testamento, di-
pinti nei pennacchi fra gli archi del primo cortile dell’An-
nunziata, i quali devono ritenersi certamente anteriori ai
lavori dovuti alla munificenza di Pietro di Cosimo de’ Me-
dici, a cui si riferisce una scritta che si legge nel freg'o
fra due dei medaglioni.
I. c.
182. Leonardi (Valentino). La tavola della Ma-
donna della neve nel Museo Nazionale di Napoli. —
Roma, Officina poligrafica italiana, 1906 [Nozze E.
Bitidi-Sergardi ed E. Bonci-Casuccini ; edizione fuori
commercio].
Studiando il paesaggio della tavola della Madonna della
neve, il L. dimostra che essa fu dipinto a Roma, e proprio
a Santa Maria Maggiore. Il paesaggio è precisamente quello
che si vede oggi inalterato, nella direzione S. E., dall’alto
del campanile di Santa Maria Maggiore e dalle terrazze
delle case vicine. Ma quando fu dipinto a Roma? Eviden-
temente, dice l’A., in epoca prossima a quella degli affre-
schi di San Clemente, dove, nella Disputa di Santa Cate-
rina e nelXAdorazione dell’idolo, riappariscono alcune delle
figure della tavola della Neve. Quest’epoca è fissata dal L.
all’anno 1422, o poco innanzi.
183. Martin (J. R.), A portrait by Gentile Bellini
found in Constali'inopie. ( The Buri. Mag., voi. IX,
pag. 148-149; London, 1906).
Un acquerello supposto di Gentile Bellini (?), rappre-
sentante il ritratto di un principe turco, è stato trovato dal-
l’autore in un album orientale che egli ha acquistato in
Costantinopoli. L'album, che fu formato e legato nel xvii se-
colo, comprende anche incisioni in rame del xvi secolo
e miniature persiane, giapponesi e chinesi. L’acquerello,
che è splendidamente riprodotto, si trovai ora nella colle-
zione Martin a Costantinopoli.
184. Milano (Euclide), La facciata della chiesa
di San Pietro in Cherasco. (Arte e storia, a. XXV,
pag. 65-68 ; Firenze, 1906).
Questa facciata va annoverata, secondo il M., fra i più
notevoli monumenti romanici del Piemonte.
185. Mitchell (H. P.), An Aitar cross and cand-
lesticks said to have been made by Valerio Belli for
kìng Francis /. ( The Buri. Mag., voi. IX, pag. 124-128;
London, 1906).
La croce e i candelieri, che sarebbero stati fatti dal Vi-
centino (?) per Francesco I (?), appartennero alla colle-
zione Soltikoff e si ammirano oggi nel South Kensington
Museum.
186. Munoz (Antonio), I musaici di Kahrié Giami
in Costantinopoli. (Estratto dal fascicolo di marzo 1906
della Rassegna italiana; Costantinopoli, 1906).
Breve illustrazione dei musaici che costituiscono uno dei
monumenti più significativi, per la storia dell’arte bizantina
nel secolo xiv. L’A. istituisce un interessante parallelo fra
questi musaici e gli affreschi di Giotto a Santa Maria del-
l’Arena.
187. Olcott (Lucy), Una Annunciazione di Ben-
venuto di Giovanni. (Rassegna d'arte, a. VI, pag. 72-74;
Milano 1906).
Riproduce e illustra una Annunciazione di Benvenuto, esi-
stente nel coro della chiesa di San Bernardino a Sinalunga.
Accenna ad altre opere punto o mal note dello stesso autore,
a Sinalunga, a Torrita, a Cetona, a Siena stessa.
188. Picco (Francesco), Un quadro del Rubens?
{Rassegna d’arte, a. VI, pag. 60; Milano, 1906).
L’A. illustra e riproduce una Assunzione, attribuita al Ru-
bens, nella chiesa di San Francesco in Moncalvo Monferrato.
189. Poggi (Giovanni), Degli affreschi di Andrea da
Castagno nella cappella di San Giuliano della Ss. Annun-
ziata. {Rivista d’arte, a. IV, pag. 24-30; Firenze, 1906).
Descrive brevemente e illustra storicamente gli affreschi,
assegnando ad essi la data 1454-55.
190. Ricci (Corrado), Una Madonna di facopo Bel-
lini. {Rivista d’arte, a. IV, pig. 22-23; Firenze, 1906).
L’A. illustra la preziosa tavola, che egli stesso rinvenne
ed acquistò per la Galleria degli Uffizi. Sullo stesso argo-
mento veggasi una nota di Giulio Cantalamessa nel Mar-
zocco (Firenze, 18 marzo 1906).
191. RoLts (W.), Die erste sizilianische Madonna
des Franz Laurana. {Zeitschrift f. bild. K., voi. XVII,
pag. 193-195; Leipzig, 1906).
E la statua della Madonna della catena, nel duomo di
Sciacca.
I. c.
192. Sant’Ambrogio (Diego), Nolerella Santam-
brosiana. Un nuovo rcffronto intorno al celebrato al-
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L’A. crede riconoscerlo in un piccolo bronzo esistente
nella prima sala dei bronzi al Museo nazionale di Firenze.
/. c,
180. Grigioni (Carlo), Per una tavola dì Vincenzo
Pagani ne la Pinacoteca di Brera. {Arte e storia,
a XXV, pag. 87-88 ; Firenze, 1906).
La Incoronazione della Vergine (n. 498) di Brera fu re-
centemente rivendicata a Vincenzo Pagani dal Centanni e
dal Ricci. Il G. rileva alcune inesattezze iconografiche del
Centanni, dimostra che il quadro fu dipinto nel 1518, ed
esprime l’avviso che oltre a Vincenzo vi abbia collaborato
il padre suo, Giovanni Pagani.
181. Jacobskn (E). Fresken von Castagno und
se in e r Schule in Florenz. — {Reperi, f Kunstw, vo-
lume XXIX, pag. 101-103; Berlin, 1906).
Di Andrea l’A ritiene il San Girolamo affrescato in San
Miniato al Monte, dove anche il Vasari affermò che il pit-
tore operò; alla sua scuola appartengono sei medaglioni
con mezze figure di personaggi dell’Antico Testamento, di-
pinti nei pennacchi fra gli archi del primo cortile dell’An-
nunziata, i quali devono ritenersi certamente anteriori ai
lavori dovuti alla munificenza di Pietro di Cosimo de’ Me-
dici, a cui si riferisce una scritta che si legge nel freg'o
fra due dei medaglioni.
I. c.
182. Leonardi (Valentino). La tavola della Ma-
donna della neve nel Museo Nazionale di Napoli. —
Roma, Officina poligrafica italiana, 1906 [Nozze E.
Bitidi-Sergardi ed E. Bonci-Casuccini ; edizione fuori
commercio].
Studiando il paesaggio della tavola della Madonna della
neve, il L. dimostra che essa fu dipinto a Roma, e proprio
a Santa Maria Maggiore. Il paesaggio è precisamente quello
che si vede oggi inalterato, nella direzione S. E., dall’alto
del campanile di Santa Maria Maggiore e dalle terrazze
delle case vicine. Ma quando fu dipinto a Roma? Eviden-
temente, dice l’A., in epoca prossima a quella degli affre-
schi di San Clemente, dove, nella Disputa di Santa Cate-
rina e nelXAdorazione dell’idolo, riappariscono alcune delle
figure della tavola della Neve. Quest’epoca è fissata dal L.
all’anno 1422, o poco innanzi.
183. Martin (J. R.), A portrait by Gentile Bellini
found in Constali'inopie. ( The Buri. Mag., voi. IX,
pag. 148-149; London, 1906).
Un acquerello supposto di Gentile Bellini (?), rappre-
sentante il ritratto di un principe turco, è stato trovato dal-
l’autore in un album orientale che egli ha acquistato in
Costantinopoli. L'album, che fu formato e legato nel xvii se-
colo, comprende anche incisioni in rame del xvi secolo
e miniature persiane, giapponesi e chinesi. L’acquerello,
che è splendidamente riprodotto, si trovai ora nella colle-
zione Martin a Costantinopoli.
184. Milano (Euclide), La facciata della chiesa
di San Pietro in Cherasco. (Arte e storia, a. XXV,
pag. 65-68 ; Firenze, 1906).
Questa facciata va annoverata, secondo il M., fra i più
notevoli monumenti romanici del Piemonte.
185. Mitchell (H. P.), An Aitar cross and cand-
lesticks said to have been made by Valerio Belli for
kìng Francis /. ( The Buri. Mag., voi. IX, pag. 124-128;
London, 1906).
La croce e i candelieri, che sarebbero stati fatti dal Vi-
centino (?) per Francesco I (?), appartennero alla colle-
zione Soltikoff e si ammirano oggi nel South Kensington
Museum.
186. Munoz (Antonio), I musaici di Kahrié Giami
in Costantinopoli. (Estratto dal fascicolo di marzo 1906
della Rassegna italiana; Costantinopoli, 1906).
Breve illustrazione dei musaici che costituiscono uno dei
monumenti più significativi, per la storia dell’arte bizantina
nel secolo xiv. L’A. istituisce un interessante parallelo fra
questi musaici e gli affreschi di Giotto a Santa Maria del-
l’Arena.
187. Olcott (Lucy), Una Annunciazione di Ben-
venuto di Giovanni. (Rassegna d'arte, a. VI, pag. 72-74;
Milano 1906).
Riproduce e illustra una Annunciazione di Benvenuto, esi-
stente nel coro della chiesa di San Bernardino a Sinalunga.
Accenna ad altre opere punto o mal note dello stesso autore,
a Sinalunga, a Torrita, a Cetona, a Siena stessa.
188. Picco (Francesco), Un quadro del Rubens?
{Rassegna d’arte, a. VI, pag. 60; Milano, 1906).
L’A. illustra e riproduce una Assunzione, attribuita al Ru-
bens, nella chiesa di San Francesco in Moncalvo Monferrato.
189. Poggi (Giovanni), Degli affreschi di Andrea da
Castagno nella cappella di San Giuliano della Ss. Annun-
ziata. {Rivista d’arte, a. IV, pag. 24-30; Firenze, 1906).
Descrive brevemente e illustra storicamente gli affreschi,
assegnando ad essi la data 1454-55.
190. Ricci (Corrado), Una Madonna di facopo Bel-
lini. {Rivista d’arte, a. IV, pig. 22-23; Firenze, 1906).
L’A. illustra la preziosa tavola, che egli stesso rinvenne
ed acquistò per la Galleria degli Uffizi. Sullo stesso argo-
mento veggasi una nota di Giulio Cantalamessa nel Mar-
zocco (Firenze, 18 marzo 1906).
191. RoLts (W.), Die erste sizilianische Madonna
des Franz Laurana. {Zeitschrift f. bild. K., voi. XVII,
pag. 193-195; Leipzig, 1906).
E la statua della Madonna della catena, nel duomo di
Sciacca.
I. c.
192. Sant’Ambrogio (Diego), Nolerella Santam-
brosiana. Un nuovo rcffronto intorno al celebrato al-