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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0359

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318

BIBLIOGRAFIA

tare d'oro. (Arte e storia, a. XXV, pag. 68-71; Fi-
renze, 1906).

Il raffronto è proposto fra l’altare ambrosiano e quello
della chiesa romana dei Ss. Quattro Coronati (mi). Di que-
st’ultimo si ha qualche notizia, soltanto da due lapidi con-
servate tuttora nella chiesa stessa.

193. Sant’Ambrogio (Diego), Un artistico busto
eneo ascrivibile al Bernini nel Museo Poldi-Pezzoli.
(Rassegna d’arte, a. VI, pag. 77-79; Milano, 1906).

Il busto virile in bronzo, segnato col n. 367, del Museo
Poldi Pezzoli, rappresenta Ulpiano Volpi, prelato comasco,
e va attribuito, secondo il S., alla gioventù del Bernini
(1615 circa).

194. Sui da (W.), Ehi bezeichnetes Werk des Jacopo
da Casentino. (Kunslchronik, voi. XVII, pag. 335;
Leipzig, 1906)..

E in possesso di Guido Cagnola a Milano.

I c.

195. Toesca (Pif:tro), Un dipinto di Gaudenzio Fer-
rari. (Rassegna d’arte, a. VI, pag. 42-43; Milano 1906).

Il T. riconosce giustamente la mano di Gaudenzio Fer-
rari in una fine ed attraente immagine del Salvator Mundi,
appartenente alla donazione Carrand, nel Museo Nazionale
di Firenze.

196. Tomassetti (Giuseppe), Il palazzo Vidoni in
Roma. — Roma, tip. Poliglotta della S. C. de Pro-
daganda Fide, 1905.

Accuratissima monografia storica del jaalazzo (già Caffa-
relli, oggi Vitali) che fu disegnato da Raffaello e decorato
di affreschi mal no'.i da buoni artisti, fra i quali Raffaello
Mengs.

Biografia artistica.

197. Anselmi (Anselmo), Due ignoti pittori fabri.i-
nesi del Quattrocento. (Rivista marchigiana illustrata,
a. I, pag. 190-192 ; Roma, 1906).

Notizie di archivio su due pittori fabrianesi, Costantino e
Pierfrancesco, che operarono in Arcevia nel secolo xv.

198. Bernard (Charles), La maison de Rubens.
(Mercure de France, t. LXI, pag. 357-367; Paris, 1906).

Semplice rievocazione letteraria, garbata e interessante.

199. Cochin (PIenry), Le Bieiiheureux Fra Gio-
vanni Angelico da Fiesole [Les Saints]. — Paris, Le-
cofìfre, 1906.

Il libro è intitolato all’Angelico, ma l’Angelico, sia come
artista sia come beato, vi ha assai scarsa parte. Peccato,
perchè il libro, scritto con attraente semplicità, dimostra so-
lida coltura e fine intelletto: ad altri, che davvero voglia
scrivere la biografia dell’Angelico, potrà efficacemente servire,
per il quadro interessante, tracciato dal C., dell’ambiente
in cui visse il beato.

200. Dori ni (Umberto), La casa di Mino e i di-
segni murali in essa recenteme7ite scoperti. (Rivista
d’arte, a. IV, pag. 48-55; Firenze, 1906).

Le ricerche, compiute dal D., hanno portato alla conclu-
sione che la casa che porta oggi il n. 7 in via Pietrapiana
a Firenze fu acquistata da Mino nel 1464 e che fu da lui
abitata dal 1480 circa, fino probabilmente alla sua morte. Il
D. accenna brevemente agli schizzi rinvenuti di recente su
una parete di quella casa, schizzi che sono certamente di
Mino o di un suo discepolo..

201. Gamba (Carlo), Lorenzo Leombruno. (Ras-
segna d’arte, a. VI, pag. 65-70 e 91-96; Milano, 1906).

Riassume la vita di questo interessante pittore mantovano
(nato nel 1489; dal 1537 non se ne ha più notizia), e dà
un elenco completo delle sue opere conosciute. Delinea molto
chiaramente e felicemente il carattere dell’artista, privo d’ori-
ginalità, ma tecnicamente molto abile e soprattutto elegan-
tissimo decoratore.

202. Grigioni (Carlo), Maestro Apollonio Petrocchi
di Ripatransone. (Rass. bibl. dell’arte ita/., a. IX, pa-
gina 2934; Ascoli Piceno, 1906)

Il G. pubblica alcuni notevoli documenti sulla vita del
valentissimo scultore di Ripatransone, cui è dovuto il coro
della chiesa inferiore di San Francesco di Assisi. Dai docu-
menti si apprende fra altro, che il maestro mori circa il 1475.

203. Holmes (Richard), English /Miniaturepainiers-
Isaac Oliver. (The Buri. Mag., voi. IX, pag. 22-29;
London, 1906).

Miniò specialmente ritratti di Giacomo I, della sua famiglia
e della sua Corte. La maggior parte delle sue opere si con-
serva nelle collezioni inglesi, reali e private. E difficile de-
finire' il carattere di questo artista, che si presenta sotto aspetti
molto vari nelle sue opere, le quali sono sempre capolavori
di finezza. La sua origine è certamente francese.

204. Holmes (Richard), The English Miniature
painters - Peter Oliver and John Hoskins. (The Buri.
Mag., voi. IX, pag. 107-113; London, 1906).

Di Peter, figlio di Isaac Oliver, è importante una serie
di copie in miniatura dai capolavori della collezione di Carlo I.
Alcune di queste miniature, squisitissime, riproducono origi-
nali di Tiziano, del Correggio, di Raffaello. Anche Peter fu
miniatore degli Stuardi, e riprodusse più volte Carlo I.

Un altro miniatore valentissimo, contemporaneo degli
Oliver, fu V Hoskins; lavorò per gli Stuardi, ma ritrasse
anche Mrs. Cromwell.

205. Howland (Bertha M.), Durer and /oliamolo.
( The Buri. Mag, voi. IX, pag. 63 66; London, 1906).

Secondo l’A , il Durer ha conosciuto e studiato qualche
opera di Antonio Poliamolo. La tesi non è nuova; ma è
merito dell’A. averne data una prova eloquente, col raffronto
fra XErcole che uccide gli uccelli Stlnifalii del Durer. (nel
 
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