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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Corrieri
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0515

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CORRIERI

vori della Primaziale. S’inizia a questo punto il suo
secondo periodo artistico, la sua nuova maniera meno
bella ed interessante. In questo riassunto, nel quale ho
dato cenno solo delle opere principali dei maestri
della Versilia, non credo opportuno considerare i lavori
eseguiti da Stagio dopo il 1526. Gli altari del Duomo
e il monumento di Filippo Decio nel Camposanto non
aggiungono nulla alla bella fatua dello scultore pie-
trasantino. Egli, educato dai grandi esemplari del Quat-
tracento, sa essere grande mentre persegue le antiche
tradizioni e per lungo tempo nella quiete del paese
natio resiste alle nuove vittoriose correnti artistiche.
Poi a Pisa è vinto. La sua virtù che ha d ito luce
purissima agli ultimi raggi dell’arte quattrocentesca si
spegne come una fiamma al soffio impetuoso del gio-
vine Cinquecento.

Carlo Aru.

Notizie di Aquila.

San Sebastiano. — Nella chiesa collegiata di San
Pancrazio martire, vi sono due croci d’argento lavo-
rate a stozzo e a bulino, del secolo xv. Una di esse
è grande, capitolare; un’altra è piccola, parrocchiale ;
ma ambedue assai danneggiate. Le lastre delle due
facce e delle fiancate serbano però quasi intatti i fio-
rami a bulino, in vari punti si osserva il noto mar-
chio degli orafi di Sulmona con la sigla SUL, a ca-
ratteri gotici.

I due cimeli si trovavano buttati dietro a un cassone,
perchè si ritenevano di nessun pregio ! Ho perciò
raccomandato al reverendo parroco, perchè fossero
conservati in uno scaffale chiuso.

Aschi (Frazione di Pescina). -— In questi casali è
notevole il portale di una chiesetta, del secolo xiv
di gentile semplicità. I terrazzani, in dialetto, dicono
che la chiesa è dedicata a San Vinziano. Ma, nella
bolla del 1115, di Pasquale II, è detta: San Quinzio
in Vico. La denominazione in Vico in quel luogo si
spiega con la esistenza di un vico dell’età romana, di
nome ancora sconosciuto nella storia. In un terreno
degli eredi Roselli ed altri vi si rinvengono pavimenti
a mosaico, e, più oltre, tombe con suppellettile fu-
nebre, di che non si fece mai calcolo. A un fianco
della chiesa lessi un frammentino lapidario con queste
tre lettere Poco discosto, contrada Madonna del

Buon Consiglio, si conserva ancora una lapide già
edita nel Corpus.

Pescassèroi.i. — Nella chiesa parrocchiale, dedi-
cata ai Ss. Pietro e Paolo, si conserva un’altra croce
dell’oreficeria sulmonese col marchio di Sul.

Questa non è tanto mal ridotta come le altre due;
e sarà quindi inscritta nel catalogo delle opere d’arte.
Anche il bel portale della chiesa entrerà nell’elenco
degli edilìzi monumentali del regno.

Antonio De Nino.

CRONACA

Venezià. Acquisto per le RR. Gallerie. È stato
acquistato per la Galleria di Venezia un ritratto virile,
a mezza figura, di Lorenzo Lotto. Proviene dalle
Marche

Parma. Chiesa di Santa Maria della Steccata. L’idea
di rinnovare l’esterno del tempio, così pittoresco anche
con le aggiunte dei barocche, è stata abbandonata.

Napoli. Galleria nazionale. Sono stati acquistati per
la Galleria stessa due grandi quadri di Mattia Preti,
di proprietà della principessa Colonna di Stigliano.

Imola. Demolizione di Porta Montanara. Sembra
che sarà risparmiata tanta iattura, e che la porta sarà
rinfrancata e conservata.

Napoli. Chiesa della Croce di Lucca. Anch’essa,
giova sperare, sarà salva dal piccone demolitore.

Napoli. I problemi artistici di Napoli esaminati da
Corrado Ricci. Il Mattino (9-10 ottobre 1906, n. 281),
sotto quel titolo dà conto di una visita a Napoli del

Direttore generale delle Antichità e Belle Arti. Trattò
degli scavi di Cuma-Ercolano, dei locali della Biblio-
teca, del Museo archeologico, de’copiatori del Museo
e infine della Pinacoteca. A questo proposito ecco
quanto leggesi nel suddetto giornale : “ Prima sono
state visitate le sale che già riordinò Adolfo Venturi.
Il Ricci ha approvato l’opera del Venturi, e salvo
qualche lieve spostamento e da necessità di collocare
i quadri di vaste dimensioni nei grandi saloni, ha
espresso l’opinione che quelle sale debbano restare
come il Venturi le lasciò. „

Bologna. Ancona del Francia in San Giacomo Mag-
giore. Anni fa, essendosi scoperti, al disotto della
lunetta del capolavoro del Francia, i resti di un affresco
del Quattrocento, si pensò di lasciare in vista l’af-
fresco senza importanza e di trasportare nella Pinaco-
teca la lunetta sovrastante del Francia. Ora si è ascol-
tato il miglior consiglio di riportare la lunetta al suo
 
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