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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 3
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Corrieri
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0272

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232

CORRIERI

olandesi del seicento, e fa seguito a quella degli in-
cisori olandesi del Cinquecento inauguratasi l’anno
scorso e le due mostre si completano dandoci un
quadro quasi completo dell’incisione olandese durante
questi due secoli, poiché ce lo mostrano nel suo pro-
gressivo sviluppo e nella tendenza a liberarsi dai vari
influssi stranieri sino alla liberazione completa ed al
raggiungimento della più grande e più bella indipen-
denza. Da Lucas van Leyden, artista maraviglioso, ma
legato al carro di Alberto Diirer, da Henderik Golt-
gius, asservito ai manieristi italiani, giungiamo al Rem-
brandt, indipendente in ogni manifestazione dell’anima
e della sua tecnica.

L’esposizione odierna comincia con l’unica acqua-
fòrte che si conosca di Pieter Lastman (Amsterdam,
1583-1633), quel gruppo di Giuda e Tamar, che ri-
specchia ancora l’arte accademica di Adam Elsheimer
il cosiddetto pittore romanodi nazione tedesca. È l’unica
acquafòrte che rispecchi ancora la vecchia maniera e
presenti ad un tempo caratteristiche nuove e fu esposta
appunto come anello di passaggio dalla prima alla se-
conda serie. Seguono gli acquafortisti di paesi e di
scene d’animali; Antonis Waterloo, che compone alla
classica i suoi paesaggi, studiati in Italia e quel ma-
raviglioso Jakob van Pruisdaels, di cui il Gabinetto pos-
siede prove di grande fermezza.

Fra le stampe esposte di Nicola Berchem è squi-
sita la prova del cosiddetto Diamante e così conten-
gono esemplari ottimi le serie di acqueforli di Jan
Both, Carel Dujardin, Pieter van Laar, Hermann van
Swanevelt.

Insuperabili nella rappresentazione degli animali col
bianco e nero si mostrano Adriaen van de Velde e
Simon De Vlieger, mentre Paulus Potter, apparisce
pesante nella sua acquafòrte coi buoi.

Bella per freschezza e copia grande di prove è la
serie delle acqueforti di Adriaen van Ostade, fra cui
si nota specialmente una prova del Granaio di una
freschezza maravigliosa. Più di metà dell'esposizione
è composta di acqueforti del Rembrandt. Questa col-
lezione non è fra le migliori del Gabinetto delle stampe
poiché parecchie prove sono stanche e tarde. Però qua
e là alcuni pezzi si presentano invece non solo in pri-
missimi stati, ma anche freschissimi ed ottimamente
conservati. Fra questi bisogna notare Adamo ed Èva,
La famiglia di Tobia e l’angelo, Le due circoncisioni:
la piccola e la grande, Gesù ed i mercanti del tempio, La
terza testa orientale (B. 288) ed alcuni dei paesaggi.
La serie delle stampe esposte si chiude cogli allievi
del Rembrandt: Jan Lineus, Jan George Vliet e Fer-
dinand Boi, che tentano con grande amore e studio
di seguire il maestro irraggiungibile.

P. E.

CRONACA

Per la riforma dell’insegnamento secondario.

— Ecco quanto la Commissione reale chiede agli
studiosi di questioni didattiche, ai corpi scientifici e
letterari, alle facoltà universitarie, ecc. a proposito
dell’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole
secondarie :

« i° Si crede opportuno uno speciale insegna-
mento di storia delle arti figurative e plastiche?

« Non è da temere che un insegnamento speciale
siffatto degeneri facilmente in dilettantismo o in so-
vraccarico di minuta erudizione storica e biografica?

« 20 Non è preferibile che tutti gli insegnanti e
principalmente quelli di disegno, di lettere italiane, di
lettere classiche e di storia, non trascurino di discor-
rere agli alunni di arte e di artisti, e soprattutto di
accompagnare gli alunni in visite a gallerie e musei,
mostrando loro originali e riproduzioni artistici d’ogni
specie? ».

Opportuno? Da tanti anni si combatte per la vita
artistica italiana ; e la Commissione reale chiede se

sia opportuno lino speciale insegnamento delle arti
figurative e plastiche {sic!). Fare si che i giovani sap-
piano de’ monumenti che sono nello sfondo d’ogni
patrio avvenimento, è opportuno? Fare che gli occhi
de’ giovani si aprano alla luce del bello, che le loro
menti riconoscano le corrispondenze di tutte le mani-
festazioni civili di nostra gente, è opportuno? I signori
commissari, come bambini sulle dande, non s’arri-
schiano di fare un passo. Pieni di paure, temono che
un insegnamento speciale degeneri in dilettantismo o
in sovraccarico di trita erudizione storica ; ma perchè
non richiesero quali condizioni deve avere un insegna-
mento speciale per sortire il suo effetto? E perchè un
insegnamento speciale deve degenerare nelle vacue
generalità del dilettantismo? L’ostilità all’insegnaniento
della stotia dell’arte, che dovrebbe esser vecchio ed è
nuovo, trova opposizione nei signori della Commis-
sione che dovrebbero esser nuovi e invece son vecchi.
Nel dilettantismo poteva cadere l’insegnamento acca-
demico di antica memoria; pel sovraccarico di minuta
 
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