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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Corrieri
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0189

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CORRIERI

x5°

Ma ho detto affinità non identità di mano. Poiché
anche prescindendo dai ritocchi sofferti la tavoletta
preziosa rivela una mano ben più inesperta della ma-
gistrale mano di Nardo. Manca qui il potente rilievo,
la energia e la varietà che presentano le figure della
cappella Strozzi. Le mani segnatamente sono qui di-
segnate con infantile meschinità. Onde non par dubbio
che piuttosto che a Nardo debba pensarsi ad uno dei
suoi aiuti. Ora il Suida 1 ha giustamente notato come
le figure dei santi che sono nel pilastro dell’arco della
cappella Strozzi rivelano la mano inferiore d’un allievo.
Questa stessa mano ha probabilmente dipinta la nostra
tavoletta, come potrà persuadere il confronto di essa
con una delle figure di santi domenicani, dipinta nel
pilastro di destra all’entrare nella cappella.

Così questa piccola composizione dalla secolare oscu-
rità venuta ora per le mie cure, inopinatamente, alla
luce potrà essere argomento fecondo d’indagini e di
confronti per gli studiosi della storia domenicana, e
della pittura fiorentina nell’ oscuro periodo che si
estende da Giotto a Masaccio.

Firenze, febbraio 1906.

Alessandro Chiappkli.i.
Notizie di Napoli.

Un quadro di Bernardo Daddi nella pinacoteca
di Napoli. — Nel visitare di recente la pinacoteca del
Museo nazionale di Napoli, ho riveduto un quadro,
frammento d’un dittico sacro, non indicato nella mono-
grafia del conte Giorgio Vitzthum, nè negli Studien zur
Trecentomalereì di Guglielmo Suida, nè nelle note di
Oskar Siren pubblicate ne L’Arte, tra le opere di Ber-
nardo Daddi, a cui certamente appartiene. 11 dipinto è
segnato col n. 84311 d’inventario: rappresenta la Ma-
donna'col Bambino in trono, fiancheggiato da quattro
santi. L’architettura di un gotico sottile nello schie-
nale dello scanno di Maria corrisponde con l’anco-
netta Sterbini e con la tavola d’altare in San Giorgio
a Ruballa. Il Bambino, che tiene con una mano lo

1 Suida, Florentinische Maler, pag. 20.

scollo della tunica della Madonna, e le accarezza con
l’altra il volto, è atteggiato similmente in quelle due
tavole: il manto che lo copre gli cade dalle spalle,
lasciando scoperto le braccia e il petto, ed è racchiuso,
davanti al corpicino, dalla destra della Vergine, cosi
come nell’ancona di San Giorgio a Ruballa. I santi
lunghi e scarni si rivedono pure negli altri quadri di
Bernardo Daddi, e basterà confrontare il Battista del
nostro quadro con lo stesso santo nel trittico della
Loggia del Bigallo per non avere alcun dubbio sulla
identità della mano che dipinse e Luna e l’altra tavola.

Il quadro della pinacoteca di Napoli era certamente
l’ala d’un dittico sacro, come lascia pensare la figura
dell’arcangelo Gabriele nel tondo che sormonta l’apice
dell’arcata entro cui sta inclusa la pittura. Doveva es-
servi naturalmente l’altr’ala del dittico recante nel
lóndetto a riscontro l’imagine dell’Annunciata.

Siamo lieti di aggiungere questo dipinto alla serie
di quelli indicati dai recenti studiosi di Bernardo Daddi,
tanto più che dovremo, per meglio definire il carat-
tere di quest’artista, cancellarne parecchi dal novero
del Vitzthum e del Suida. Tra gli altri i quadretti del
Museo vaticano (Vetrina C, n. VI-XIII), che sono
opera del pittore delle Vele d’Assisi, di quel maestro
che ha tante somiglianze con Bernardo Daddi, e che
tuttavia non può identificarsi con questo, almeno sino
a quando non si trovi qualche opera che ci mostri la
congiunzione dei due o il trapasso dalle forme del-
l'uno in quelle dell’altro.

Il frammento di dittico della pinacoteca di Napoli
ci dice una volta di più come Bernardo Daddi pre-
sentasse sempre garbatamente, delicatamente i suoi
pochi materiali di studio. Ristretto d’idee, si limitò
a tradurre forme in modo sempre più fine, con cura
sempre più grande; e par che minutamente, come
orafo, ceselli i suoi fondi dorati, i ricami delle vesti-
menta, gli ornati de’tessuti ; e sottilmente, come per
miniature, passi le setole de’ suoi pennellini a colorire
gl’intonachi con i colori più belli.

Adolfo Venturi.

CRONACA

& All’esposizione di Milano del 1906 sarà, come
è noto, un padiglione dedicato alle opere d’arte, le
quali pervengono al recinto della stessa esposizione
dal i° al 15 marzo.

& Al Burlington Fine Arts Club di Londra si terrà
un’esposizione dell’arte tedesca nei mesi di maggio,

giugno e luglio. Per l’importanza che assumono di
solito le esposizioni del B. F. A. Club attendiamo
anche quest’anno rivelazioni e sorprese.

pH A Roma, nella chiesa di Santa Maria in Tra-
stevere, si è scoperta un’immagine che stava sotto
una gran lastra metallica e della quale appena si di-
 
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