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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI issue:
Fasc. 3
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Sangiorgi, Giorgio: Arte decorativa: cimelii dell'industria tessile orientale
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0233

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ARTE DECORATIVA

CIMELII DELL'INDUSTRIA TESSILE ORIENTALE.

L musaico di San Vitale a Ra-
venna, raffigurante 1’ imperatrice
Teodora e le sue dame, mera-
viglioso per la varietà dei colori
vivacissimi ed armoniosamente
accoppiati, sembra fatto per ab-
bagliare l’occidente con lo splendore della corte bi-
zantina. Ogni cura del musaicista è posta nel ren-
dere i più minuti particolari dei paludamenti, quasi a
danno della personalità delle figure rigide così cariche
d’ornamenti. Giustiniano spicca sul fondo d’oro con
una clamide di porpora ornata da una tabula aurea
cosparsa di ocnli racchiudenti dei pappagalli. Teodora,
nel musaico di fronte, indossa un manto con larga
orlatura, decorata con l’adorazione dei Magi, e le sue
dame sono vagamente vestite di stoffe scutuìatae.

Ricordiamo come i dittici consolari del vi secolo rap-
presentino il console con la toga pietà di cui alcun par-
ticolare del disegno del tessuto non è trascurato, e conte
antichi autori dal tempo di Costantino in poi fanno
spesso allusione alla bellezza di drappi ornati con figure,
animali, ritratti, leggende e grandi composizioni sacre
e profane. Il vescovo d’Amasea, Sant’Asterio, rim-
provera, in un suo sermone, la folle industria dei tes-
sitori che hanno inventato l’arte tanto inutile quanto
vana del tessere, che rivaleggiando con la pittura, sa
rendere nelle stoffe per la combinazione della trama
e dell’ordito le figure più svariate.

Alcuni cimelii di tessuti serici rinvenuti in occidente,
la cui origine fino a poco tempo fa era ignota, sono
da attribuirsi all’epoca di Giustiniano circa. Uno è
un frammento di seta porpurea proveniente da Aix-
la-Chapelle — ora conservato nel Museo del Louvre —
il cui disegno è a larghi dischi racchiudenti una qua-
driga vista di prospetto con l'agìtator che tiene con
le braccia arcuate le redini, mentre due servi accor-
rono in atto di offrire all’auriga una corona e di sfer-
zare con la serpicula i cavalli pronti alla corsa. Innanzi
la quadriga due uomini sono curvi sotto il peso di

corni d’abbondanza, dal vertice de’ quali, a forma di
testa equina, esce gran copia di monete che cascano
su di un’ara. Questa rappresentazione somiglia a quella
del dittico di dementino, conservato a Liverpool, e
di Basilio, nella Galleria Nazionale di Firenze, in cui
si allude alla liberalità del console nel largire danaro
e giuochi nel giorno dell’assunzione alla dignità con-
solare. La stoffa di cui parliamo fu tessuta forse per
qualche trabea destinata alle pompe circensi : il colore
di porpora violetta del drappo, distintivo dei digni-
tari, sta in favore della nostra ipotesi. L’attribuzione
di Cahier e Martin 1 che fanno risalire il tessuto all’epoca
precostantiniana — tempo in cui la seta veniva im-
portata dall'Asia — ci pare troppo remota per la man-
canza dei termini di confronto nelle decorazioni di
quest’epoca.

Coevi all’esemplare di Aix-la-Chapelle giudichiamo
i due tessuti che foderano le untine della confessione
nella faccia posteriore dell’altare d’oro della basilica
di Sant’Ambrogio a Milano.2 Le due stoffe di singo-
lare varietà cromatica, racchiudono entro dischi due
cavalieri sagittanti, coll’arco teso verso un leone che
azzanna un cavallo, separati da una Phoenix dactyli-
fera che s’erge nel mezzo, derivazione àeW’hom sacro
ai Persiani, su cui volano variopinti uccelli, mentre
in basso fuggono cani e gazzelle intimorite. La grande
analogia di questo tessuto con il precedente descritto,
per la tecnica della tessitura, la comunanza di ele-
menti decorativi e la stilizzazione delle figure, oltre
a farci credere ch’esso è della stessa epoca, ci fa pen-
sare ad una comune origine, ad onta dell’opinione
di Rohault de Fleury3 che, avendo esaminato il tes-
suto con Barbier de Montault, lo ascrisse al tempo
delle crociate per aver considerato un aster rosso a
quattro petali cuoriformi, che si trova sul petto del-
l’arciere, quale distintivo dei crociati.

1 Cahier et Martin, Mèlanges d'archeologie, IV.

2 Adolfo Venturi, Stoffa del pallio ambrosiano, ne Le Gal-
lerie nazionali italiane, IV, 1899.

i Rohaui.t de Fleury, La Messe, I, 171.

L’Arte. IX, 25.
 
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