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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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Sirén, Osvald: Notizie critiche sui quadri sconosciuti nel Museo Cristiano Vaticano
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0364
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QUADRI SCONOSCIUTI NEL MUSEO CRISTIANO VATICANO

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di Agnolo Gaddi, forse si potrebbe pure attribuirla a Niccolò di Pietro Gerini, se la luce
fosse più favorevole.

Armadio B, n. V. La SS. Trinità circondata da quattro santi: Francesco, Maddalena,
Matteo, Giovanni Evangelista. Come il precedente, molto vicino alla maniera di Niccolò di
Pietro Gerini. Cfr. la Madonna (n. 248) dell’Accademia di Firenze da noi già illustrata e
attribuita a Gerini (V. L’Arte, 1904).

Armadio B, n. VI. Risurrezione di Lazzaro. Quadro molto sciupato. Probabilmente opera
di un artista pisano sotto l’influenza senese della fine del secolo xiv.

Armadio B, n. VII, XII. Scene della Passione - Il bacio di Giuda - La flagellazione di
Cristo - La crocifissione - La deposizione - La resurrezione. Quadri piccoli e rovinati dal
continuo attrito, hanno preso una tinta grigiastra; le figure sono magre, i tipi ci rammentano
le opere di Turino Vanni. Vedi la Madonna firmata al Louvre e il grande Battesimo di
Cristo nel Museo civico di Pisa, che a nostra opinione è un’opera caratteristica di Turino
Vanni, sebbene attribuita a Buffalmaco.

Armadio C, n. I. Una santa in piedi, con un cuore fiammante sul petto e un libro nella
mano destra. Porta un manto verde-celeste e intorno a lei sono disegnate otto virtù perso-
nificate. La figura, piuttosto grande, fa un certo effetto decorativo; il tipo e il colorito cretoso
ci fanno pensare ad Agnolo Gaddi. Quest’opera sarebbe stata eseguita nei suoi migliori anni
di lavoro, cioè circa il 1370.

Armadio C, n. II. La Crocifissione di Cristo - Parte di predella allungata, incorniciata
in un’inquadratura gotica. Abbiamo già descritto questo quadro nel nostro libro su Lorenzo
Monaco e l’abbiamo accennato come un’opera molto dubbia di questo maestro. (Cfr. n. 54
del nostro elenco dei lavori di Lorenzo Monaco).

Armadio C, n. IV. Maria in manto bianco sta seduta in una mandorla ed è assunta in
cielo da sei angeli. Molto restaurata, essa appartiene alla scuola del Gaddi.

Armadio C, n. V. La nascita di Maria Vergine. La Madre, come al solito, seduta in
un larghissimo letto, con coperta di color rosso scuro, è visitata da un’amica. A destra,
presso la porta, s’incontrano due donne, sulla parte anteriore, due altre sono occupate al
bagno della neonata. Il quadro, grazioso e di accurata esecuzione, risente molto l’influenza
senese, ma è sicuramente opera di un fiorentino, circa il 1370: forse l’artista è Andrea Buo-
naiuti (da Firenze).

Andrea sembra in fondo essere stato minore affrescante che poeta lirico di piccoli sog-
getti religiosi. Finora nessuna tavola di lui è stata identificata; noi crediamo conoscerne alcune
e citeremo per esempio : nella sagrestia di Santa Maria del Carmine, un gran polittico : la
Madonna, San Niccolò, San Leonardo, San Giovanni Battista, Sant’Elia profeta; presso il
signor A. Brauer, in Firenze, due Sante grandiose ; presso il signor Beckerath, a Berlino,
una piccola Maria Maddalena; nell’Accademia di Firenze, un piccolo trittico con la Madonna
in mezzo a quattro Santi e la Crocifissione ai lati (n. 259). Quest’ultimo è un po’ più debole
dei quadri suddetti; forse perchè appartiene ad un periodo posteriore, ma si avvicina agli
affreschi di Andrea in Pisa.

Armadio C, n. VI-XIII. Otto predelle, che sono delle cose più interessanti del Museo
Cristiano. Benché citati e descritti da diversi studiosi, neppure i soggetti sono stati ancora
identificati; quindi non è inutile essere il primo a render chiara la spiegazione: le otto scene
sono tratte dalla leggenda di Santo Stefano, per la più gran parte riproducono il ritrova-
mento della salma del Santo:

VI. La Lapidazione di Santo Stefano. Il Santo è inginocchiato a destra, dal lato
opposto tre uomini in atteggiamenti larghi, lanciano vigorosamente dei sassi, un quarto
s’inchina a terra. Paesaggio montagnoso con grandi alberi.

VII. Il santo sacerdote Luciano dorme vestito di bianco sul suo letto rosso, e gli appare
un vecchio dalla barba lunga, vestito di bianco a ricami d’oro. E San Gamaliele, che gli
fece conoscere i meriti dei santi di cui manifestavagli le reliquie sotto la figura di quattro
 
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