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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 6
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Pacchioni, Guglielmo: Gli inzi artistici di Benozzo Gozzoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0469
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GLI INIZI ARTISTICI DI BENOZZO GOZZOLI

fortuna artistica di Bcnozzo Gozzoli, nel prodigioso Ri-
nascimento italiano, fu delle meno precoci : occorse ima
attività straordinariamente feconda di parecchi anni per-
chè a poco a poco il suo nome acquistasse popolarità e
la sua arte suscitasse l’attenzione e l’entusiasmo de’ Fio-
rentini del Quattrocento. Se il Gozzoli, ad esempio, fosse
morto alla stessa età di Raffaello o del Correggio la sua
opera, per quanto fin d’allora non esigua, rimanendo poco
nota ai contemporanei, si confonderebbe per noi nella
congerie di dipinti di importanza secondaria o di ignota
paternità.

La bella rinomanza non cominciò a sorridere all’artista
se non dopo ch’egli ebbe dipinto nella cappella del Pa-
lazzo Medici il famoso corteo de’ Re Magi, nè, a quanto
pare, il benessere economico era stato più sollecito a
confortare il laborioso pittore.1 La cappella de’Re Magi fu dipinta negli anni 1459-1463:
Benozzo aveva dunque già oltrepassato i quarant’anni.

Per la prima volta il Gozzoli vi mostra una fisonomia propria, chiaramente formata,
indipendente ormai dalla maniera dell’Angelico, suo principale maestro, esattamente rispon-
dente alle varie inclinazioni del suo spirito.

Nelle due lettere sopra citate il pittore parla della sua opera con l’entusiasmo e la fiducia
di chi sente d’aver trovato la propria via e di sapere e volere ormai camminare sicuramente
per quella. Fino allora il Gozzoli, non ostante la innegabile efficacia che egli ebbe sopra
alcuni secondari pittori umbri, era stato nulla più che uno scolaro dell’Angelico ; le pitture
di Palazzo Medici lo collocano finalmente nel numero dei maestri.

Mcestro nè grandioso, nè profondo, ma osservatore giusto, arguto, bonario, amante di
una certa popolaresca, ma misurata festività, studioso delle composizioni semplici, variate,
piacevoli, esecutore facile e rapido, senza grandi finezze ma senza tentennamenti e disu-
guaglianze.

Benozzo si conservò, press’a poco, tale in tutte le altre numerosissime opere che se-
guirono.

La sua educazione artistica era cominciata tardi e fu, forse, nella giovinezza incerta e
disordinata. Poco però ne sappiamo per documenti: quando, nel 1444, si impegna a restare

1 Vedi in proposito due lettere del Gozzoli a Piero di Cosimo Medici, suo patrono, pubblicate dal Gaye
( Carteggio, voi. I ).
 
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