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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 15.1912

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Fasc. 4
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Serafini, Alberto: Ricerche sulla miniatura umbra: Secoli XIV-XVI
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https://doi.org/10.11588/diglit.24139#0301
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RICERCHE SULLA MINIATURA UMBRA

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monastero di Santa Lucia. Viene in tal modo certamente esclusa la notizia tradizionale che la
stessa Beata Cristina avesse scritto e miniato questo ufficiolo. Il quale fu anche ascritto a quel
Michele di Angelo da Perugia, che si trovava essere l'unico nome di miniatore conosciuto
nell’Aquila; ma ci troviamo innanzi ad un’arte troppo superiore e più recente di quella di
Michele. Rimane l’ipotesi di un artista locale.1 I pittori aquilani perugineschi, della fine dei
400 e del principio del 500, abbastanza conosciuti, sono quattro: SATURNINO GATTI DI San
VITTORINO, scolaro di Piero Perugino, artista multiplo, valente nell’architettura, nella scultura
e nella pittura:2 è il maggiore di tutti; Paoi O e FRANCESCO DA MONTEREALE che pure
crebbero sotto il Perugino: i loro lavori si distinguono per grazia e gentilezza, e non è estranea
ad essi una certa influenza fiorentina; Giovanni Antonio da Lucori che fu un pittore e

Fig. 17 — Giov. Battista Caporali (?) : Annale Decemvirale 1525
Perugia, Biblioteca Comunale.

scultore contemporaneo ai sovra accennati.3 È lui pure un peruginesco, ma non se ne conosce
l’educazione artistica. Chi sarà di questi il miniatore dell’ufficio della Beata Cristina? È diffì-

1 Un miniatore aquilano certo Giovanni Cola di
Giorgio dell’Amatrice troviamo in Perugia nel 1474 ;
ma non sappiamo se esso si ponesse al seguito della
scuola peruginesca, e se ritornato in patria vi lavo-
rasse di miniatura. Il documento che a lui si riferisce
è un « processus Johannis Colae Georgii de Cagno-
nibus de Amatrice miniatoris contra Bernardum de
Capranica » studente in Perugia pel pagamento di
4 ducati dovuti « prò realluminatura unius libri car-
tarumpecudinarum qui vocatur liber Digestorum veter».
(Perugia, Archivio giudiziario antico, serie 1. Processi
civili, an. 1474, agost. 9, [XLII, 34], cfr. Mazzatinti
e Degli Azzi, Archivi della Storia d'Italia, voi. 5,
pag. 9).

2 T lavori del Gatti, un vero artista che merite-
rebbe di essere studiato e conosciuto, stanno a Sul-
mona nella chiesa di Santo Spirito, in Calabria a Santa
Caterina di Terranova. Ad Aquila nella chiesa di San

Domenico la cappella del Rosario fu costruita e di-
pinta da lui : egli è in tal modo in relazione con Ja-

copo di Notar Nanni. È pure sua la Vergine adorata
da pontefici e sovrani, nella stessa chiesa.

Una sua statua in legno di San Sebastiano è nella
chiesa di San Benedetto. Una Madonna col Bambino
ed Angeli, graziosissima, è nel Museo comunale, ed
un’altra Madonna sta nella chiesa di Santa Maria degli
Angeli fuori Porta Nuova. (Cfr. Leosini, l. c., pa-
gina 59)-

Nel catalogo 1911 dell’antiquario Marini di Firenze,
vi era un Ufficiolo, che era prossimo all’arte di quello
della Beata Cristina, ed era proveniente da Terranova
di Calabria; ed è appunto a ricordarsi che Saturnino
andò insieme a Gianantonio di Giovanni di Rocca di
Corno a dipingere in questo paese la chiesa di Santa
Caterina.

5 Pensando che non senza ragione deve essersi for-
mata la tradizione che attribuiva il Codice alla Beata
Cristina da Lucoli, è forse il pittore Giovanni Antonio
da Lucoli che ha fatto sorgere l’equivoco? Purtroppo
questa non è che un’ipotesi molto azzardata.

L’Arte. XV, 33.
 
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