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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 1.1875

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Vayra, Pietro: Il sarcofago d'Odilone di Mercœur nel Museo Civico di Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0055

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50

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

importanza per la prima, può invece esserlo grande per la
seconda il conoscere in qual tempo lo scalpello dell'artefice
tintinnò sopra un masso del Frejus per farne uscire un mo-
numento sepolcrale.
Il nome d'Odilone e la comunanza della famiglia mi ri-
chiamano a dare ancora uno sguardo ad uno dei suoi pa-
renti, dal quale il nostro trasse forse l'ispirazione e certa-
mente l'esempio pel suo ritiro alla vita monastica. L'Odilone
abbate di Cluny, sul finire del secolo X ed in principio del-
l'XI, salito in tanta celebrità pel suo sapere e per la sua
pietà, l'amico ed il consigliere autorevole di Papa Silve-
stro II, di Benedetto Vili, di Benedetto IX, di Giovanni XVIII,
di Giovanni XIX e di Clemente II, dell'imperatore Enrico
il santo, dei re di Francia Ugo, Roberto ed Enrico, di Ca-
simiro re di Polonia, dell'imperatrice Adelaide e di quanti
altri grandi furono al suo tempo, era gran zio dell'Odilone
che venne a finire i suoi giorni all'abbadia di Oulx. L'abbate
di Cluny fu non solo la maggior illustrazione della casa di
Mercceur, ma uno di quegli uomini che legano gloriosa-
mente il loro nome ai tempi in cui vivono. Le impronte
eh' egli lasciò nella storia mostrano non usurpata la sua
fama. La Francia gli deve uno dei primi suoi monumenti
storici, la cronaca di Rodolfo Glabro scritta di suo ordine;
il progresso delle civili istituzioni ebbe in lui un valente
campione pel trionfo generalmente della Tregua di Dio,
felice trovato in tempi di barbarie, d'odii e d'arrabbiate pas-
sioni, per cui alcuni giorni almeno d'ogni settimana non
erano macchiati di sangue e restavano consacrati alla pace.
L'Odilone di Cluny ebbe il cuore all'altezza della mente,
che dalle opere lasciate traspare colta ed elevata (i) ; fu largo
(i) Bibliotheca Ouniacensis — Migne, Patrologia? lat., t. CXLII,
pag. 939 a 1037. Pertz, Monumenta Germania' Histor. Script., t. IV,
pag. 633.
 
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