Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino (1.1875)

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

qualche volta che fermandosi davanti ad alcuno di questi
oggetti da non molto entrati al Museo, si senta dire, —
questo non c'era, è un nuovo acquisto — e quando si tratta
di un qualche frammento o d'un qualche avanzo di edilìzio
o di monumento del medio evo che per se poco parli agli
occhi, non è insolito il sentire la domanda — chissà perchè
abbiano messo qui quel pezzo d'arma, quella pietra quasi
informe? . . .
Alla mia volta mi chiesi perchè gli studiosi, per quanto
umili e dappoco siano le loro osservazioni e le loro ricer-
che, non le dovrebbero mettere a disposizione di così rispet-
tabili persone cui nulla manca e meno di tutto l'intelligenza,
ma forse solo il tempo per farle essi stessi ?
Quindi, giacché la Società di Archeologia e di Belle arti
non disdegna di far luogo nei suoi Atti, accanto alle severe
investigazioni della scienza, anche alle modeste memorie di
chi non vale a librarsi su robuste ali nelle alte sfere dei
dotti, e la cortesia squisita del Direttore del Museo me lo
consente, io esporrò, solo per la classe delle persone cui ho
accennato, le impressioni e le memorie destate in me da
alcuni dei nuovi acquisti del Civico Museo che appunto si
riferiscono ai tempi di mezzo.
STEMMA
del distrutto Castello di Montqfia.
Questo stemma che il lettore vede disegnato al N. i della
Tavola XIX campeggiava una volta superbo sul castello di
Montarla. Distrutto il castello, esso venne in possesso del
sig. Avv. Pollone, Sindaco del luogo, che ne fece dono al
Prof. Cav. Bartolomeo Gastaldi, il quale col solito amore che
porta all'istituto cui presiede, ne arricchiva il nostro Civico