AVANZI DI ANTICHI CASTELLI E DI ANTICHI MONASTERI 363
stemma puro d'Arcore, vale-a dire di rosso all'arco in
sbarra d'argento, ovvero d'argento all'arco in sbarra d'az-
zurro. Posta la concordanza in due punti e la presumibile
combinazione nello scudetto di mezzo, non rimarrebbero a
spiegarsi che i due altri quarti, il i° e 30 al leone impu-
gnante la croce di calvario.
Ora questi due quarti non potevano essere che d'al-
leanza, come d'alleanza doveva pur essere lo scudo partito
al leone.
Trovato quali alleanze potevano aver dato allo stemma
d'Hàrcourt i due quarti e lo scudo partito, il perfetto
riscontro di esso col nostro era evidente. I d'Harcourt
s'erano per avventura alleati coi visconti di Marentino o
coi S. Maria di Casale, che facevano appunto per arme
d'argento al leone di rosso tenente colle zampe anteriori
una croce di calvario dello stesso, in palo, e coi Ferrerò
che facevano d'argento al leone d'azzurro, o con altre
famiglie che avessero quest'arme?
In questo caso il nostro stemma sarebbesi compiuta-
mente blasonato dicendo : partito ; al primo inquartato,
al i° e 40 d'azzurro ad un'aquila d'oro coronata dello
stesso (di Baratonia antico), al 2" e 30 d'argento jA- leone
di rosso tenente colle zampe anteriori una croce di cal-
vario dello stesso, in palo (che è di Marentino o di
S. Maria), e sul tutto d'Arcore che è di rosso all'arco
in sbarra d'argento o d'argento all'arco in sbarra d'az-
zurro; al secondo d'argento al leone d'azzurro (che è di
Ferrerò o d'altra famiglia di ugual arma).
Tutta la questione per esser certi che cosi veramente
era il nostro stemma e che perciò esso aveva appartenuto
alla famiglia d'Hàrcourt, si riduceva unicamente al punto
di constatare che le accennate alleanze date per supposto
avessero realmente avuto luogo.
stemma puro d'Arcore, vale-a dire di rosso all'arco in
sbarra d'argento, ovvero d'argento all'arco in sbarra d'az-
zurro. Posta la concordanza in due punti e la presumibile
combinazione nello scudetto di mezzo, non rimarrebbero a
spiegarsi che i due altri quarti, il i° e 30 al leone impu-
gnante la croce di calvario.
Ora questi due quarti non potevano essere che d'al-
leanza, come d'alleanza doveva pur essere lo scudo partito
al leone.
Trovato quali alleanze potevano aver dato allo stemma
d'Hàrcourt i due quarti e lo scudo partito, il perfetto
riscontro di esso col nostro era evidente. I d'Harcourt
s'erano per avventura alleati coi visconti di Marentino o
coi S. Maria di Casale, che facevano appunto per arme
d'argento al leone di rosso tenente colle zampe anteriori
una croce di calvario dello stesso, in palo, e coi Ferrerò
che facevano d'argento al leone d'azzurro, o con altre
famiglie che avessero quest'arme?
In questo caso il nostro stemma sarebbesi compiuta-
mente blasonato dicendo : partito ; al primo inquartato,
al i° e 40 d'azzurro ad un'aquila d'oro coronata dello
stesso (di Baratonia antico), al 2" e 30 d'argento jA- leone
di rosso tenente colle zampe anteriori una croce di cal-
vario dello stesso, in palo (che è di Marentino o di
S. Maria), e sul tutto d'Arcore che è di rosso all'arco
in sbarra d'argento o d'argento all'arco in sbarra d'az-
zurro; al secondo d'argento al leone d'azzurro (che è di
Ferrerò o d'altra famiglia di ugual arma).
Tutta la questione per esser certi che cosi veramente
era il nostro stemma e che perciò esso aveva appartenuto
alla famiglia d'Hàrcourt, si riduceva unicamente al punto
di constatare che le accennate alleanze date per supposto
avessero realmente avuto luogo.