DOI Artikel:
Corno, Vittorio del: Oggetti antichi trovati nei territorii di Monteu da Po, di Verolengo e di Crescentino
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11246#0409
388
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
ore di un tale lavoro se ne ritorna al casolare.....colla
fede più viva che mai che l'immenso tesoro dovrà alla fin
fine appartenergli ! !
Tuttavia non sempre Micca rientra a casa colle mani af-
fatto vuote. Parecchie statuette di bronzo — alcune delle
quali vendute a Torino — e molle monete sono il risultato
de' suoi sogni e delle sue minute ricerche e delle passionate
escavazioni. E per ciò che Battista Micca, in certa guisa, è
benemerito della archeologia.
Da lui io acquistai, di mano in mano che li rinveniva a
Monteu, con alcune monete imperiali, i bronzi disegnati
nella Tavola XXIV.
La statuetta n. i è alta 6 centimetri, e, a giudicio del chia-
rissimo cavaliere Vincenzo Promis, rappresenta Mercurio.
Ha forme graziose, eleganti; ed è veramente un peccato
che sia mancante della mano destra, del braccio sinistro
e delle gambe.
Il n. 2 è il coperchio di un vaso (?). Imitazione grossolana
di una foglia, è ricoperto da bellissima patina.
Il n. 3 ritrae una piccola testuggine : forse un amuleto.
Il n. 5 rappresenta quasi una pera; e se non è un peso
di stadera, lo credo un peso da telaio. Spesse volte trovansi
nei sepolcri pesi da telai ; perchè — servendo essi a con-
durre la orditura della tela — simboleggiavano quella della
vita, che era giunta al suo termine (i).
Il n. 7 è una testolina di donna, mancante ad arte della
parte posteriore; per cui doveva essere appiccicata per or-
namento a un qualche mobile.
. 11 n. 8 una graziosissima fibula, in istato di perfetta con-
servazione.
(i) V. Bruzza, Iscrizioni antiche vercellesi, pag. 250.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
ore di un tale lavoro se ne ritorna al casolare.....colla
fede più viva che mai che l'immenso tesoro dovrà alla fin
fine appartenergli ! !
Tuttavia non sempre Micca rientra a casa colle mani af-
fatto vuote. Parecchie statuette di bronzo — alcune delle
quali vendute a Torino — e molle monete sono il risultato
de' suoi sogni e delle sue minute ricerche e delle passionate
escavazioni. E per ciò che Battista Micca, in certa guisa, è
benemerito della archeologia.
Da lui io acquistai, di mano in mano che li rinveniva a
Monteu, con alcune monete imperiali, i bronzi disegnati
nella Tavola XXIV.
La statuetta n. i è alta 6 centimetri, e, a giudicio del chia-
rissimo cavaliere Vincenzo Promis, rappresenta Mercurio.
Ha forme graziose, eleganti; ed è veramente un peccato
che sia mancante della mano destra, del braccio sinistro
e delle gambe.
Il n. 2 è il coperchio di un vaso (?). Imitazione grossolana
di una foglia, è ricoperto da bellissima patina.
Il n. 3 ritrae una piccola testuggine : forse un amuleto.
Il n. 5 rappresenta quasi una pera; e se non è un peso
di stadera, lo credo un peso da telaio. Spesse volte trovansi
nei sepolcri pesi da telai ; perchè — servendo essi a con-
durre la orditura della tela — simboleggiavano quella della
vita, che era giunta al suo termine (i).
Il n. 7 è una testolina di donna, mancante ad arte della
parte posteriore; per cui doveva essere appiccicata per or-
namento a un qualche mobile.
. 11 n. 8 una graziosissima fibula, in istato di perfetta con-
servazione.
(i) V. Bruzza, Iscrizioni antiche vercellesi, pag. 250.