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Promis, Carlo: Memorie di Carlo Promis sugli avanzi del teatro romano d'Ivrea
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0094
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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Queste memorie si riducono a due brevi scritti che ri-
porterò per disteso, esimendoli dal suo Giornale delle anti-
chità scoperte in Piemonte dopo il 1836, unendovi ad un
tempo due tavole da lui tracciate a schiarimento del testo.
La prima (tav. Vili) presenta il piano generale della
località in cui ebbe luogo lo scavo, segnandovi quanto gli
venne fatto di trovare dell' antica costruzione. La seconda
( tav. IX, n. 1 ) offre lo spaccato delle costruzioni stesse.
Facile cosa sarà il comprenderle, riferendosi la loro spie-
gazione alle lettere segnate sulle tavole stesse.
Devo in ultimo notare che la scala della misura di questo
monumento è di trabucchi, ognuno dei quali consta di 6
piedi liprandi, ciascuno di 12 onde; colla seguente relazione
colle misure decimali.
Nel 1836 essendosi distrutte sull'asse della piazza detta
della Città, o della Roba, o del Mercato quelle catapecchie
che prolungavansi sul dorso del monte sino alla strada su-
periore che lambisce il recinto del giardino vescovile, si
rinvenne gran parte della pianta dell'antico Teatro la quale
(a misura che le demolizioni ed i cavamenti lo concede-
vano) fu alzata dal capomastro dell'opera Defendente Perini
che ne disegnò pure il profilo. La sua costruzione è gene-
ralmente, sopratutto nelle fondamenta, di piccoli ciottoli
della Dora frammisti a molta e buona calce, e concatenata
ad altezze di un metro o 1,500 da un semplice e doppio
filare di tegoloni-, ne'muri che chiudono i cunei (e de'quali
un solo ne avanza) la parte è rivestita di ciottoli spaccati
che danno aspetto di opera incerta concatenata anch'essa
Trabucco
Piede
Oncia
metri 3. 086
« 0. 514
» 0. 043.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Queste memorie si riducono a due brevi scritti che ri-
porterò per disteso, esimendoli dal suo Giornale delle anti-
chità scoperte in Piemonte dopo il 1836, unendovi ad un
tempo due tavole da lui tracciate a schiarimento del testo.
La prima (tav. Vili) presenta il piano generale della
località in cui ebbe luogo lo scavo, segnandovi quanto gli
venne fatto di trovare dell' antica costruzione. La seconda
( tav. IX, n. 1 ) offre lo spaccato delle costruzioni stesse.
Facile cosa sarà il comprenderle, riferendosi la loro spie-
gazione alle lettere segnate sulle tavole stesse.
Devo in ultimo notare che la scala della misura di questo
monumento è di trabucchi, ognuno dei quali consta di 6
piedi liprandi, ciascuno di 12 onde; colla seguente relazione
colle misure decimali.
Nel 1836 essendosi distrutte sull'asse della piazza detta
della Città, o della Roba, o del Mercato quelle catapecchie
che prolungavansi sul dorso del monte sino alla strada su-
periore che lambisce il recinto del giardino vescovile, si
rinvenne gran parte della pianta dell'antico Teatro la quale
(a misura che le demolizioni ed i cavamenti lo concede-
vano) fu alzata dal capomastro dell'opera Defendente Perini
che ne disegnò pure il profilo. La sua costruzione è gene-
ralmente, sopratutto nelle fondamenta, di piccoli ciottoli
della Dora frammisti a molta e buona calce, e concatenata
ad altezze di un metro o 1,500 da un semplice e doppio
filare di tegoloni-, ne'muri che chiudono i cunei (e de'quali
un solo ne avanza) la parte è rivestita di ciottoli spaccati
che danno aspetto di opera incerta concatenata anch'essa
Trabucco
Piede
Oncia
metri 3. 086
« 0. 514
» 0. 043.