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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Promis, Carlo: Memorie di Carlo Promis sugli avanzi del teatro romano d'Ivrea
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0095

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SUGLI AVANZI DEL TEATRO ROMANO D'iVREA

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da buoni mattoni: intieramente laterizio è il rivestimento
del muro superiore (H) (non segnato in pianta dal capo-
mastro) il quale ora sopporta parte del recinto del suddetto
giardino ed è la parte meglio visibile. Lo spectaculum pog-
giava per quasi due terzi sulla roccia viva del monte, ed
i cunei là solo si fecero ove mancava il monte, cosa che
dà ragione della poca esattezza del loro impiantamento e
della costruzione sopratutto delle volte loro coniche ossiano
trombate e fatte di scaglia gettata sopra centine molto si-
nuate. Singolari sono i fori di sezione quadrata di 0,340
per lato e profondi circa 1,550 [A] (tav. IX, n. 2); se ne
sono salvate due pietre. Gli scaglioni, de' quali ne misurai
uno, da moltissimo tempo erano stati dissipati e servivano
in città alle opere di scarpellino : il presente non aveva
l'intacco del superiore, certamente per difetto d'altezza, gli
altri però l'avevan tutti, ma nessuno era scritto.

Sì questi che le pietre A sono della pietra di Carema
simile ad un brutto sarizzo (tav. IX, n. 3). Le misure ne
sono:

Corda della curva interna . . = 3,640

Saetta » .......= °,°95

Raggio ». .......= 17,500.

Questa pietra per conseguenza faceva parte del primo,
ossia più inferiore ordine degli scaglioni.

La canna che prolungasi sotto la pietra A era intiera-
mente laterizia, la qual cosa può forse indicare che le siano
state aperte posteriormente, poiché se si fossero fatte in co-
struzione avrebbero ragionevolmente avute le pareti di getto
concordemente al rimanente delPedifieio. La detta canna era
profonda 36 oncie.
 
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