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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
aquila, siano di farfalla, indicano, dice il Visconti (i), i
voli, che fa dormendo la immaginazione degli uomini, o,
per ricordare le analoghe parole del Welcker (2), il volo
dell'anima durante il sonno. '
Nelle ali alle spalle riconosce lo stesso Visconti un
emblema ingegnoso del volar lieve del dio, che nel vi-
sitare i mortali quasi insensibilmente sopraggiunge e di-
leguasi, come il XvjSafov rizepóv di Callimaco, secondo
la interpretazione dell'erudito romano, lascia compren-
dere (3); mentre lo Zoega (4), vede in esse espressa,
senza però distinguere tra le ali di farfalla o di Amore
o di uccello, l'idea del coprirsi e quasi dello interporre,
che fa il dormiente un corpo opaco tra sè e la luce.
Infine le ali ai piedi si riferiscono, come vuole lo
Jahn (5), all'approssimarsi lento e silenzioso del sonno,
e ricordano, si può aggiungere, le relazioni del nostro
Nume con Hermes, specialmente quando Hypnos non ha
le ali ai calcagni, ma porta talari alati.
L'attributo delle ali alle calcagna è affatto contrario,
come nota il Krùger (6), a un passo di Frontone, che è il
seguente : « non enim te solis aut talari ornatu ad pupulas
hominum et palpebras ìneurrere oportet curruli strepitìi et
cum fremitu equestri, sed placide et clementer pinnis teneris
(1) Museo Pio Clemtntino, Voi. I, tav. XXVIII, p. 180 e segg.
(2) Rheinisce Muscum, VI (1839), P- 589.
(3) Il Visconti (Museo Pio dementino, Voi. IV, tav. XVI, p. 112),
scrive: n Callimaco dà al Sonno Ak&ccÌov nrspbv, non come credono i
commentatori, ala aspersa d'oblio, ma ala furtiva, che si avvicina
senza che se ne oda il rombo, quasi che XavSìccvei nposinTa.iJ.evov, fallii
advolans ».
(4) Cfr. Kruger, 1. c.
(5) Ibidem.
(6) Ibidem. 1
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
aquila, siano di farfalla, indicano, dice il Visconti (i), i
voli, che fa dormendo la immaginazione degli uomini, o,
per ricordare le analoghe parole del Welcker (2), il volo
dell'anima durante il sonno. '
Nelle ali alle spalle riconosce lo stesso Visconti un
emblema ingegnoso del volar lieve del dio, che nel vi-
sitare i mortali quasi insensibilmente sopraggiunge e di-
leguasi, come il XvjSafov rizepóv di Callimaco, secondo
la interpretazione dell'erudito romano, lascia compren-
dere (3); mentre lo Zoega (4), vede in esse espressa,
senza però distinguere tra le ali di farfalla o di Amore
o di uccello, l'idea del coprirsi e quasi dello interporre,
che fa il dormiente un corpo opaco tra sè e la luce.
Infine le ali ai piedi si riferiscono, come vuole lo
Jahn (5), all'approssimarsi lento e silenzioso del sonno,
e ricordano, si può aggiungere, le relazioni del nostro
Nume con Hermes, specialmente quando Hypnos non ha
le ali ai calcagni, ma porta talari alati.
L'attributo delle ali alle calcagna è affatto contrario,
come nota il Krùger (6), a un passo di Frontone, che è il
seguente : « non enim te solis aut talari ornatu ad pupulas
hominum et palpebras ìneurrere oportet curruli strepitìi et
cum fremitu equestri, sed placide et clementer pinnis teneris
(1) Museo Pio Clemtntino, Voi. I, tav. XXVIII, p. 180 e segg.
(2) Rheinisce Muscum, VI (1839), P- 589.
(3) Il Visconti (Museo Pio dementino, Voi. IV, tav. XVI, p. 112),
scrive: n Callimaco dà al Sonno Ak&ccÌov nrspbv, non come credono i
commentatori, ala aspersa d'oblio, ma ala furtiva, che si avvicina
senza che se ne oda il rombo, quasi che XavSìccvei nposinTa.iJ.evov, fallii
advolans ».
(4) Cfr. Kruger, 1. c.
(5) Ibidem.
(6) Ibidem. 1