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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Bassi, Domenico: Di una statuetta del sonno che si conserva nel Regio Museo Torinese di Archeologia e del suo mito nell'antichità
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0255

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di dna statuetta del sonno

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forza dinanzi al petto. Probabilmente il dio nella mano
sinistra teneva il solito ramo di papaveri e colla destra strin-
geva il corno pieno del liquido sonnifero. Le sue gambe
sono ben tornite e proporzionate tutte le altre sue membra
e naturale l'atteggiamento del corpo. Le sue chiome ondeg-
gianti, scriminate in mezzo alla fronte, sono raccolte all'uso
donnesco sulla nuca in un piccolo nodo e cadono in parte
riunite in due treccie dietro le orecchie. Due alette di uccello
notturno gli crescono al disopra delle tempia e gli ombreg-
giano il capo. Bella è la sua faccia di efebo; fronte spaziosa,
contorni delicati, naso, come dicono, alla greca. Pasitea
poteva vantarsi e andare a buon diritto superba di uno
sposo così leggiadro.

La nostra statuetta ripetizione di quelle del Museo di
Vienna e delle Gallerie di Firenze, altrove illustrate (1), è
alta 13 centimetri. Se sia opera greca o romana non so; questo
è fuori di dubbio, che è opera antica. Eccettuata la rottura
delle braccia, nessuna altra parte della statua è difettosa;
solo qua e là, ma più specialmente sulla gamba sinistra
è scomparsa la patina verde, che ricopre il bronzo (2).

Torino, novembre 1882.

Domenico Bassi.

(') V. pagg. 223-224.

(2) Questa è la ragione per cui nella riproduzione fotografica vi
sono parecchie macchie e specialmente quella sulla gamba sinistra.
 
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