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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Fabretti, Ariodante: Iscrizioni pedemontane
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0284

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278

archeologia e belle arti

Tav. XVIII, n. 1. Marco Letilio Longo dedicò il monu-
mento alla Vittoria di Augusto. Il cippo, profondo appena
10 centimetri, doveva essere appoggiato ad una parete, dap-
poiché presenta dimezzati ai fianchi due utensili religiosi,
cioè a sinistra del riguardante un vaso ansato e a destra la
patera. La statuetta della Vittoria, in gran parte guasta, era
alta m. 0,60. Il gentilizio Laetilius, che nella forma più
antica [Laitilius) ritorna in altra iscrizione del circondario
di Torino (n. 9), è frequente nell'Italia superiore, come in
Aquileia, Oderzo, Vicenza, Brescia, Milano, ecc.

2. Cippo di marmo bianco (chiuso da una cornice),
alto m. 0,70, largo m. 0,57 e profondo m. 0,45, che un
tempo esisteva « nell'interno cortile del palazzo proprio del-
l'illustrissimo sig. marchese Carrone di S. Tommaso (1) »,
poscia infisso in un muro del conile interno della casa n. 14
in via dell'Arsenale, la quale è proprietà dell'Ospedale dei
Cronici di Fossano, la cui Amministrazione consentì che il
monumento fosse collocato nel Museo di Antichità di Torino.

DIV[AE]
AVG
FAVSTINAE
D D

Tav. XVIII, n. 2, Divae Aug[ustae) Faustinae Z3(ecurionum)
d(ecreto). Pubblicò questa iscrizione il De Levis, cui non
prestò fede Carlo Promis (2), giudicandola tratta da un
marmo affatto identico di Pesaro, con la trasposizione di
MGustae, che sarebbesi posto dopo FAVSTINAE - Ne il

(1) De Levis, Raccolta di diverse antiche iscrizioni ecc., parte 2%
pg. 16 (Torino, 1784).

(2) Storia dell'antica Torino, pg. 479, n. 249.
 
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