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Bullettino di archeologia cristiana — 2.1864

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Nr. 2 (Febbraro 1864)
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Sette loculi intatti nel cemetero di Priscilla
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L' Epigrafia cristiana di Treveri
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https://doi.org/10.11588/diglit.17351#0021

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— 13 —

sono altrettanti segni di molta antichità, che a mara-
viglia concordano con i ragionamenti fatti sull'età dei
sette loculi a questa pietra contigui. Questo saluto pax
a fratribus, vale è uno svolgimento della più breve
e più arcaica formola pax Ubi, pax tecum, la quale
io leggo nelle iscrizioni della regione originaria di que-
sto medesimo cemetero di Priscilla (1). Laonde anche
quest'osservazione concorda coi raziocinii, che m'hanno
condotto a giudicare i sette loculi anteriori a Costantino,
ma non contemporanei dei primitivi sepolcri del ce-
metero di Priscilla. E la paleografia medesima di questo
titolo meglio al terzo, che al secondo secolo si addice.
Coloro, che augurano pace a Leonzio, non sono i suoi
fratelli carnali, ma i fratelli in Cristo, i fedeli. Quan-
do nelle cristiane iscrizioni si legge la menzione dei
fratres in genere, questa ordinariamente indica i fe-
deli : lo ha già osservato il sommo Marini (2), e si
potrebbe oggi confermare con esempi tratti da nuovi
monumenti. Or la pace, che i fratelli qui augurano

(1) Le immagini scelle della B. V. etc. p. 1S.

(2) Arvali, pref. p. XX.

al defonto, è essa un puro saluto, un' acclamazione
affettuosa e nulla più ; o non potrebbe essere una al-
lusione a preghiera per la pace dell' anima da interpe-
trare così : Leonti pacem libi a Beo fratres postulant?
A questa dimanda risponda Arnobio scrittore incirca
contemporaneo della nostra iscrizione : pax et venia
a nobis postulatur.... et adirne vitam degentibus et
resolutis corporum vinctione (1).

Ma troppo forse ho detto su queste brevi e sem-
plicissime iscrizioni. Imperocché io soglio svolgere nel
mio bullettino, temi di più universale interesse e più
apertamente collegali colla storia. Nella prefazione a
quest' anno ho accennato il desiderio di trattare argo-
menti, ne'quali appariscano i mutui rapporti della pagana
colla cristiana archeologia; e che riescano ad illustrare
le più lontane origini del cristianesimo. Io però debbo
tener conto delle nuove scoperte ; ed ovunque esse mi
chiamano seguirle. Spero, che nel prossimo numero
potrò dare il promesso articolo sul testamento divul-
gato nel decembre.

(1) Adversus gentes lib. IV cap. 36.

L'Epigrafia cristiana di Treveri.

Treveri, la Roma delle Gallie, la città che nel
calendario di Furio Dionisio Filocalo è posta nel no-
vero delle quattro primarie di tutto l'impero (Roma,
Costantinopoli, Alessandria, Treveri), va superba
d'una ricca serie di monumenti cristiani. Il eh. sig.
Le Blant, che noli' insigne sua opera delle iscrizioni
cristiano delle Gallie ha già divulgato tutte quelle di
Treveri, testé ha scritto una breve ma sagacissima
memoria intorno all' età, nella quale è circoscritta
l'epigrafia cristiana Trevirense (1). Questa memoria
illustra un punto importante della storia ed eccle-
siastica e profana ; e dimostra come quel metodo.,
che m'ha dato tanto belli frutti nelle iscrizioni ro-
mane , può arrecare simile frutto applicato alle stra-
niere. Perciò m'accingo a renderne un rapido conto,
e a dichiararla con qualche novella osservazione.

Un' anomalia degna d'essere notata io osservo ,
dice il Le Blant, nelle lapidi de' fedeli di Treveri.
A Lione, a Vienna,, ad Arles , a Vaison, a Marsiglia,
infine ovunque si trovano in qualche numero le iscri-
zioni contemporanee ai primi imperatori cristiani, le
lapidi de' tempi Merovingici loro succedono. Non così
a Treveri ; eccetto forse il solo epitaffio metrico d'un
barbaro, tutte le epigrafi di questa città apparten-
gono al quarto ed al quinto secolo ; del sesto e del

settimo non v'è memoria incisa sul marmo. L'osser-
vazione è verissima : chi esaminerà le epigrafi divul-
gate dal Le Blant, non potrà non avvedersene; ed io
che mi sono recato a Treveri a bella posta per istu-
diare coi miei occhi que' monumenti epigrafici, me
ne sono convinto anche alla vista sola della loro pa-
leografia. Alle lapidi Trevirensi fino ad oggi note ag-
giungerò le due seguenti, che ho rinvenuto nel co-
dice di Hartmanno Schedel nella biblioteca di Mona-
co (cod. Lat. 52(5 l'oi. 313 ). Lo Schedel vide questi
due titoli non più tardi del 1505.

Treveri ad S. Mari ini ami m

HICIACET GALLA QVE VIXIT AN
X D XXX . TITVLYM POS VER V
NT MATVRIVS ET SILVIA . IN PA

CE.-r

Treveri ad S. Mattheum (sic)

LEO HIC QVIESCE IN PACE . VI
XIT ANNVM ET DIES XL . FILIO
CHARISSIMO PATKES POSVERVNT

(1) Note epigraphique sur l'étal de l'église de Trìves apres l'in-
i-asion des Ripxmires { exlrait de la Revuo archeologiqw 1862).

Neil' ultima linea della seconda di queste iscrizioni
 
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