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Bullettino di archeologia cristiana — 2.1864

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Nr. 11 (Novembre 1864)
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Frammenti d'un vetro cemeteriale adorno delle immagini degli apostoli Pietro e Paolo
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Appendice all'articolo precendente
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https://doi.org/10.11588/diglit.17351#0095

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— 87 —

vetro sta alla sinistra di s. Paolo; e Maria di sed ut aliis alter praedicaret, Petrus in circumcisionc,
s. Agnese (1). Nei quali casi, come ottimamente os- Paulus in nationes(1). Veramente la destra, che gli apo-
serva il eh. P. Garrucci, il collocare alla destra chi stoli seniori dettero a s. Paolo in Gerusalemme (2), si
dovrebbe stare alla sinistra significa l'onore, che fa deve intendere dell' atto di stringere le mani destre,
il maggiore al minore ; e corrisponde alla destra, che Ma i due busti dei principi degli apostoli essendo certa-
altresì nei vetri i mariti danno alle loro mogli (2). mente stati effigiati congiunti in signum concordia* et
Che se della destra tenuta da s. Paolo vogliamo ad convenienliae, e per indicare che non aliam evangelii
ogni patto cercare una ragione speciale ed istorica , formam Paulus super induxit, ultra cani quam prae-
io sarei tentato d'additarla nei colloquii dell'apostolo miserat Petrus (3), l'onore della destra ceduto a s. Pao-
delle genti con Pietro , sia quando egli ascendit lo, se ha alcun significato speciale, parmi che possa
Hierosoly inani ridere Petrum , sia quando post annos acconciamente essere spiegato nel modo , che ho
quatuoraecim iterum ascendit Hierosolymam ... et proposto ; per simboleggiare cioè le conferenze piene
contulit cum (apostolis) evangelium (3). Del primo di concordia e di unità fatte da s. Paolo con s. Pie-
colloquio Tertulliano scrisse che i seniori apostoli al tro sulla sua predicazione dell' evangelo. Certo è che
giuniore Paolo dexteram dederunt signum concordiae et a siffatte conferenze sogliono alludere le immagini
convenientiae, et inter se distributionem officii ordinare- congiunte dei due apostoli , come nei vetri è ma-
runt, non separationem evangelii, nec ut aliud alter, nifesto.

(1) V. Carnicci, I. c. tav, XVI, 7, XXII, 8. (1) De praescript. tap. 23.

(2) L. c. p. 103. (2) Ad Gal. Il, 9.

(3) Ad Gal. |, 18; II, 1, 2. J3) Tertullianus 1. c.

Appendice all' articolo precedente.

Dopo scritto e dato al tipografo l'articolo, che
recede, nettando alcuni altri frammenti di vetro tro-
ati nell' ambulacro medesimo, che ci ha dato quelli
ielle immagini apostoliche, ho scoperto le reliquie
l'un altro fondo di tazza ornata de' due busti di s. Pie-
ro e di s. Paolo. Rimane soltanto parte del busto di
i. Paolo collocato alla sinistra e designalo dall' intero
ionie PAVLVS scritto in una sola linea. Questo fram-
mento conferma in ogni punto le cose sopra ragionate.
Ecco che veramente i vetri- ornati di figure in oro sono
aggruppati in alcune regioni o vie della sotterranea ne-
cropoli, non egualmente sparsi e distribuiti in tutta
la sua superficie. I vetri collocati ai loculi d'una via
medesima sono in circa del medesimo genere e in
circa della medesima età. In fine anche nel rovescio
di questo frammento si veggono le tracce del comin-
cialo tentativo di estrarne l'oro : punto di molta im-
portanza, come nelle pagine precedenti ho dichiaralo,
e che a maraviglia conferma la sagace congettura del
Cavedoni. E perchè non si creda, che le laminelle del
vetro separale per ossidazione mi traggano in ingan-
no, avvertirò che attentamente ho esaminato nei fram-
menti, di che ragiono, le scagliature operate da un
ferro col proposilo manifesto di scoprire la foglia

d'oro. E non fidandomi alla mia esperienza ho fatto
osservare la cosa a periti in siffatte materie, i quali
hanno meco senza l'ombra del dubbio verificato nelle
fratture concoidi del vetro l'opera violenta e il pro-
posito deliberato di chi volle trarre partito dal pre-
zioso metallo chiuso dentro que' frantumi. Ho inoltre
osservato nei vetri dei nostri musei, che di queste
scagliature non si veggono ordinariamente gli esempi
ne' fondi di tazze rimasti interi e adoperati a guisa
di medaglioni ; ne ho però veduto qualche traccia in
frantumi simili a quelli, che oggi ha dato in luce il
cemetero di Callisto. Queste minute osservazioni pon-
gono il suggello all' evidenza della ragione addotta
per ispiegare la rarità dei vetri ornati di figure graf-
fito in oro e dei loro frammenti fuori de'sepolcreti
sotterranei. Così avvenga un giorno, che nel Traste-
vere, ove abitavano gli Ebrei commercianti di vetri
rotti, come nel vicolo delle Palme nel 1849 fu sco-
perto un deposilo di antichi bronzi in parte lique-
fatti dal fuoco , similmente un deposito si ritrovi di
vetri nascosto sotto i ruderi di qualche edificio crol-
lato negli incendii, che tante rovine accumularono in
Roma nelle gotiche e vandaliche invasioni del secolo
quinto.
 
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