DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
55
CONFERENZE DELLA SOCIETÀ
Dr CULTORI DELLA CRISTIANA ARCHEOLOGIA
IN ROMA
(Continuazione dell1 Anno IV)
8 decembre 1878
Il sig. comm. Descemet presentò i calchi ecl i disegni da
Ini rilevati delle antiche pitture dell’ abbazia di Ferentillo, e
lesse la seguente memoria.
« Fedele alla promessa data nell’ ultima nostra seduta, ho
V onore di sottoporre all’esame dei dotti adunati qualche calco
e disegno dei monumenti da me osservati nell’antica badia di
Ferentillo. Non mi propongo di svolgere qui la storia di quest’in-
signe edilìzio, perchè chi volesse conoscerla può consultare il
Guattani, Monum. Sabini T. II pag. 229 ed il Bull, del comm.
de Rossi 1875 p. 155 e segg. Mi limiterò ad accennarne le
principali memorie. L’Illmo e Riho P. abate Ludovico Ancaiani,
avendomi invitato a visitare quell’antico feudo della sua nobi-
lissima famiglia, io mi vi recai in sua compagnia nell’ottobre 1869.
La chiesa ha la forma bislunga delle antiche basiliche, termi-
nata con un’ abside, e fiancheggiata da due cappelle piccole:
sull’angolo sinistro dell’ edilìzio, verso l’estremità, ergesi un cam-
panile che non sembra più antico dell’XI secolo. La badia prima
fu consecrata a Pietro apostolo e a s. Gregorio; poi agli apo-
stoli Pietro e Paolo.
Al primo aspetto l’antica chiesa, spoglia di ornati, squallida,
quasi abbandonata, non mi parve che una desolata rovina ; ma
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CONFERENZE DELLA SOCIETÀ
Dr CULTORI DELLA CRISTIANA ARCHEOLOGIA
IN ROMA
(Continuazione dell1 Anno IV)
8 decembre 1878
Il sig. comm. Descemet presentò i calchi ecl i disegni da
Ini rilevati delle antiche pitture dell’ abbazia di Ferentillo, e
lesse la seguente memoria.
« Fedele alla promessa data nell’ ultima nostra seduta, ho
V onore di sottoporre all’esame dei dotti adunati qualche calco
e disegno dei monumenti da me osservati nell’antica badia di
Ferentillo. Non mi propongo di svolgere qui la storia di quest’in-
signe edilìzio, perchè chi volesse conoscerla può consultare il
Guattani, Monum. Sabini T. II pag. 229 ed il Bull, del comm.
de Rossi 1875 p. 155 e segg. Mi limiterò ad accennarne le
principali memorie. L’Illmo e Riho P. abate Ludovico Ancaiani,
avendomi invitato a visitare quell’antico feudo della sua nobi-
lissima famiglia, io mi vi recai in sua compagnia nell’ottobre 1869.
La chiesa ha la forma bislunga delle antiche basiliche, termi-
nata con un’ abside, e fiancheggiata da due cappelle piccole:
sull’angolo sinistro dell’ edilìzio, verso l’estremità, ergesi un cam-
panile che non sembra più antico dell’XI secolo. La badia prima
fu consecrata a Pietro apostolo e a s. Gregorio; poi agli apo-
stoli Pietro e Paolo.
Al primo aspetto l’antica chiesa, spoglia di ornati, squallida,
quasi abbandonata, non mi parve che una desolata rovina ; ma