Bamonte, Giuseppe: Le Antichità Pestane (Neapel, 1819)

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per la sfessa ragione non tenevano, galli, che col lo-
ro stridulo canto potessero recar, noja , e disturbo.

IV. Le leggi de' Greci Sibariti furono in Pesto
osservate: le Scienze, che in Sibari si professavano ,'
anche in Pesto le professarono i Sibariti, Pestarli .
Dobbiam credere, che in Pesto non abbandonarono
qne1 Greci Coloni gli studj della Filosofia, della Ma-
tematica , e delle Leggi . Vi furono de' Poeti , Ora-
tori , e Storici . Coltivarono eziandio la pittura , la
scoltura, e l'architettura al pari di tutti gli altri
Greci .

V. I Tempj di Pesto , oggi esistenti , son dal Pa-
dre Paoli riputati dell'ordine Etrusco; altri li vo-
gliono di ordine Dorico. Questo essendo vero , non

da altri che da' Sibariti furono costruiti : la Storia
ce li fa conoscere per ricchissimi : essi soli ne potea-
no fare l'enorme spesa. Questi rispettabili monumenti
(se pur sono di ordine Dorico) ci mostrano ad evi-
denza 1' abilità ed espcrtezza de' Greci Pestani nel-
l'Architettura . Delle pitture Greche ne abbiamo gli
avanzi ne' sepolcri scoverti in Pesto .

VI. Le Repubbliche Greche ( come il nostro
Pesto ) aveano , un Capo Elettivo, che comandavi*
in tempo di guerra agli eserciti, e presedea al Se-
nato in tempo di pace . Trovatisi in Pesto delle mo-
nete con una testa nel dritto , e col cornucopia ne .
rovescio, e 1' epigrafe Greca PAIS .

\jr. Niente altro possiamo dire de' Greci Pe-
stoni : mancano a' tempi nostri/tutti gli, storici, de'
quali dovea abbondare nna nazione sì eulta. La gran-
de Libreria de'(ìlici di sette cento mila volumi ; che
Tolojnco Filadelfo raccolta avea in Alessandria di