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Bullettino archeologico Napoletano — 4.1845-1846

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Nr. 54 (1. Dicembre 1845)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12308#0020
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disseriazione presentata la spiegazione pag. i5 segg.
La descritta patera fa già posseduta dal sig. colonnello
Lamberti (Jahn mem: cìt. pag.i5 not. 34) , dalle cui
mani passò nella raccolta del sig. Jatla.

Debbo non pertanto avvertire che nella tavola del
sig. Jahn evvi una inesattezza ; giacché la figura
della Baccante col tirso , che vedesi presso al Satiro
colla tibia, nell'originale, come notammo, è dall'al-
tra faccia del vaso presso la femminil figura , che
stringe la spada.

Non è difficile riconoscere il soggetto del vaso, che
ci offre Penleo sorpreso dalle Baccanti, che si prepa-
rano a lacerarlo. Non ripeteremo le osservazioni del
eh. professor Jahn su questo monumento.

Abbiamo soltanto istituito uu paragone tra le Bac-
canti di Euripide, ed il dipinto di Ruvo, e ci è riu-
scito d'illustrare alcune particolarità , come qui ap-
presso segue *).

1. Due delle Menadi che appariscono nel vaso mo-
strano nuda nna mammella, e turgida quasi fosse
piena di latte. Questa circostanza può illustrarsi con
quel che trovasi presso Euripide , che le Baccanti le
quali avesser turgide di latte le poppe ($5y.is vsotò-
■aois uz^òs y]'v OTty.py&v in), tra le varie occupazioni
delle orgie le davano a succhiare a' fìgfiuolini delle
selvagge capre e de' lupi (Eurip. Bacch. 69S segg.).
Del resto questa circostanza che le agitate Menadi mo-
strino nuda una mammella ci richiama al pensiero che
nella pittura di Penleo descritta da Filostrato , Agave
era imbrattala del sangue del figlio nelle mani, nel
volto , ed ancora ès rà yvpvà tou f/x^ou (Philostr.
imag. XVIII pag. 3i edit. Welcker).

2. Dopo 1' avvertenza di fatto che la Menade col
tirso va nella rappresentazione di Penteo, insieme colla
pianta che 1' è da presso, fa uopo osservare che quat-
tro e non tre sono le Menadi che assaltano Penleo, e
due sole le donne che ritrovansi in compagnia di Dio-
niso. Quindi non sono soltanto le tre Jìglie di Cadmo
che assaltano Penteo , ma evvi una quarta Baccante :
il qual numero scorgesi pure nel noto bassorilievo della

1) Queste osservazioni furono da noi presentate alla sezione
ili archeologia c geografia del YH congresso degli scienziati
italiani.

4

galleria Giustiniani (Galler. Giustiniani II io4 > Mont-
faucon aniiq. expliq. Ili 155 , Admiranda 55, Millin
gal. mylh. LUI, Jahn mem.cil. tav.III a.).

In questo bassorilievo la pantera che in soccorso
delle Baccanti morde la gamba di Penteo , a me sem-
bra che faccia allusione alla metamorfosi in pantere
delle seguaci di Bacco , di cui parlano i poeti (Op-
pian. cyn. IV 3i4m seg.).

3. Osservando il vaso del sig. Jatta rilevasi che
Penteo piuttosto che trar per sua difesa la spada ,
l'abbia slretta per pugnar con Dioniso da lui perse-
guitato. In falli il suo movimento non è di chi si
difende , ma di chi mentre corre a far qualche cosa
è preso in mezzo ed assalito da persone che glie l'im-
pediscono. Questa idea sorge chiara dal veder che la
Menade armata di spada , che noi crediamo col sig.
Jahn essere Agave , prende il braccio di Penteo, cer-
tamente non già per impedire di essere ella stessa fe-
rita , non veggendosi 1' eroe nella posizione di colpir
lei, ma per trattenerlo dall'assaltar Dioniso, cui minac-
ciava di uccider colle proprie mani : Kctì ^jeòv «Oro^ó-
voiaiY àffgitas %ep3c Settimi (Oppiani cyneg.IV 290).

E già una pugna succeduta fra Penteo e Bacco
rapporta Euripide , in cui il figlio di Agave perco-
teva all' aria per uccìdermi (àg a^à.^av èpè), dice
Bacco (Eurip. Bacch. v. 631) : ed è certo che lo fa-
cea colla spada ; giacché il poeta parla della spada
che Penteo depose vinto dalla fatica Awpis^sìs gt'^os
(Id. ibid. v. 635). Pur colla spada nuda vedesi Pen-
teo sorpreso dalle Baccanti in altro vaso pubblicato
dal sig. Millingen (perni, de vas, tav. V cf. Jahn
mem. cit. tav.II a.): e può ancora queir armatura ri-
ferirsi in generale alla strage che 1' Echionide far vo-
Iea delle donne (Eurip. Bacch. 795).

Se quesla significazione giudicheremo che abbia la
scena del nostro vaso , sarà certamente da paragonarsi
coli'altro vascuiario dipinto di Ruvo, in cui scorgesi
Mercurio armalo di spada traltenere il braccio armato
di clava del bifronte Argo , che è nell' alto di perse-
guitare Io : vaso importantissimo che tullavia possiede
il sig. Raffaele Barone , per la cui gentilezza ne fa-
cemmo la pubblicazione {bull, arch.neap. anno III tav.
IV; vedi la mia spiegazione pag. 73 segg.).
 
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