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de' quali parleremo in appresso. Vi si trovò pure una
monela di bronzo di Diocleziano. Niuno de' quattro
scheletri aveva il cranio: ma due di essi, quelli giacenti
a sinistra dello ingresso, avevano le intere teste di cera
con lutto il collo, gli occhi di vetro. Non può giudi-
carsi con certezza, se gli altri scheletri avessero avuto
simili lesle;non essendosene trovala alcuna traccia fra'
residui di ossa, e di cenere ; abbenchè in essi mancas-
se poi totalmente il cranio.
Sua Altezza Reale, che entrò il primo nella tom-
ba , ben si avvide che delle due teste l'una fosse vi-
rile , e l'altra muliebre , e che la prima stesse un po-
co inchinata verso 1* oriente : ma per quanta diligen-
za si usasse a conservarle entrambe, non fu possibile
raccoglierne intera che una sola ; mentre l'altra ap-
pena tocca s'infranse in minutissimi pezzi. Invitato
dall'illustre possessore ebbi l'agio di fare le mie os-
servazioni su queste fragili teste scampate alla mano
distruggilrice di circa sedici secoli. Il Comm. Qua-
ranta , mio eh. collega , die sollecitamente notizia di
si curiosa scoperta alla reale Accademia Ercolanese,
comunicando le sue conghiellure su questo nuovo
fatto archeologico. Ed ora mi gode l'animo di annun-
ziare che l'eccelso Scopritore bramando che se ne i-
stituisse lo studio da tutti gl'investigatori delle anti-
chità , ha fatto dono delle due teste al Real Museo
Borbonico, ove già si trovano, ed ove saran tra poco
collocate in modo da potersi esaminare da' dotti e da'
curiosi. Salvo ad entrare in più minuti particolari,
mi piace per ora di paragonare il costume di queste
teste di cera coli'uso de'Persiani e degli Scili, segui-
to anche talvolta da'Greci, di covrir di cera i cada-
veri de' loro morti, per renderli più durevoli ( Vedi
Herod. lib. I, c. 140, et lib. IV, c. 71 ; Slrab. lib.
XV. p. 735 Cas., Cicer. Tusc. disp. 1, 45 ; Corn.
Nep. Agesil. in fin. Cf. Brisson. de regno Persar. lib.
II. c. CCLI).
(continua) Mijìervini.
Monete inedite.
1. Leone gradiente a sinistra con lingua di fuori,
sotto a'piedi una linea, sopra 1TA1T
)( Protome di cavallo a destra con redina sul collo,
intorno la epigrafe • • IA IHAH IAAI£ Ae. Vedi
la tav. IV. n. 9.
2. Gli stessi tipi. Dalla parte del leone non appa-
risce affatto la epigrafe , dalla parte della protome di
cavallo si legge IAA18. La moneta apparisce più pic-
cola della precedente. Ae. Vedi tav. IV. n. 10.
3. Altro esemplare della medesima grandezza. Da
un lato son tracce della iscrizione • • IAI • • • Dall'al-
tro si legge iAAia Ae. Tav. IV. n. 11.
4. Testa imberbe galeata a destra
)( Grappolo, a sinistra APPANOY, nel campo XA
Ae. Tav. IV. n. 12.
Le tre monete in primo luogo descritte sono evi-
dentemente le stesse , colla differenza soltanto della
maggiore o minore grandezza, proveniente forse dal-
l' essere nelle due più piccole consumato alquanto il
giro. Son tutte tre notevoli per la fabbrica rozza e ne-
gletta , che non crediamo doversi attribuire a greca
arte, ma sibbene ad arte epicoria di epoca abbastan-
za remota. La faccia, che a noi offre il leone, in una
delle tre è contrassegnata dalla epigrafe ITAIT, eh' è
certamente retrograda , e ci addita il nome dell' ap-
pula città di TIATI. È la prima volta che comparisce
la epigrafe retrograda nelle monete di Tiati ; giacché
vedesi sempre diritta in quelle finora conosciute(Mion-
nel descr. tom. 1. p. 105 s. ; suppl. tom. 1. p. 218
seg. ; Friedlaender oslrischen Miinzen tav. VI e VII;
Carelli tabulae tab. LXXXVII, 1-18; cf.p. 33 edit.
Lipsiae). Questa particolarità potrebbe, a nostro giu-
dizio , far riportare la medaglia ad epoca più antica:
ma non crediamo che possa desumersene un argomen-
to per favorire la opinion di coloro , che attribuiron
le medaglie colla epigrafe TIATI a Teate de' Marru-
cini ; e noi senza alcun dubbio rileniamo simili mo-
nete di appula provenienza , secondo la opinione del
Giovenazzi e dell' Avellino , invano contrastata da al-
tri ( Vedi la nostra memoria sulle medaglie di Dalvon
p. 7 not. 1. Si legga pure il sig. Friedlaender oskisch.
Milnzen p. 47 e segg. ; ed il eh. Mommsen Unteri-
tal. Dialekt. p. 301 ). Che se taluno ad osca ortogra-
fia riferir volesse la iscrizione retrograda , potrebbe
in ciò trovar qualche appoggio la ingegnosa con.jb.iet-
de' quali parleremo in appresso. Vi si trovò pure una
monela di bronzo di Diocleziano. Niuno de' quattro
scheletri aveva il cranio: ma due di essi, quelli giacenti
a sinistra dello ingresso, avevano le intere teste di cera
con lutto il collo, gli occhi di vetro. Non può giudi-
carsi con certezza, se gli altri scheletri avessero avuto
simili lesle;non essendosene trovala alcuna traccia fra'
residui di ossa, e di cenere ; abbenchè in essi mancas-
se poi totalmente il cranio.
Sua Altezza Reale, che entrò il primo nella tom-
ba , ben si avvide che delle due teste l'una fosse vi-
rile , e l'altra muliebre , e che la prima stesse un po-
co inchinata verso 1* oriente : ma per quanta diligen-
za si usasse a conservarle entrambe, non fu possibile
raccoglierne intera che una sola ; mentre l'altra ap-
pena tocca s'infranse in minutissimi pezzi. Invitato
dall'illustre possessore ebbi l'agio di fare le mie os-
servazioni su queste fragili teste scampate alla mano
distruggilrice di circa sedici secoli. Il Comm. Qua-
ranta , mio eh. collega , die sollecitamente notizia di
si curiosa scoperta alla reale Accademia Ercolanese,
comunicando le sue conghiellure su questo nuovo
fatto archeologico. Ed ora mi gode l'animo di annun-
ziare che l'eccelso Scopritore bramando che se ne i-
stituisse lo studio da tutti gl'investigatori delle anti-
chità , ha fatto dono delle due teste al Real Museo
Borbonico, ove già si trovano, ed ove saran tra poco
collocate in modo da potersi esaminare da' dotti e da'
curiosi. Salvo ad entrare in più minuti particolari,
mi piace per ora di paragonare il costume di queste
teste di cera coli'uso de'Persiani e degli Scili, segui-
to anche talvolta da'Greci, di covrir di cera i cada-
veri de' loro morti, per renderli più durevoli ( Vedi
Herod. lib. I, c. 140, et lib. IV, c. 71 ; Slrab. lib.
XV. p. 735 Cas., Cicer. Tusc. disp. 1, 45 ; Corn.
Nep. Agesil. in fin. Cf. Brisson. de regno Persar. lib.
II. c. CCLI).
(continua) Mijìervini.
Monete inedite.
1. Leone gradiente a sinistra con lingua di fuori,
sotto a'piedi una linea, sopra 1TA1T
)( Protome di cavallo a destra con redina sul collo,
intorno la epigrafe • • IA IHAH IAAI£ Ae. Vedi
la tav. IV. n. 9.
2. Gli stessi tipi. Dalla parte del leone non appa-
risce affatto la epigrafe , dalla parte della protome di
cavallo si legge IAA18. La moneta apparisce più pic-
cola della precedente. Ae. Vedi tav. IV. n. 10.
3. Altro esemplare della medesima grandezza. Da
un lato son tracce della iscrizione • • IAI • • • Dall'al-
tro si legge iAAia Ae. Tav. IV. n. 11.
4. Testa imberbe galeata a destra
)( Grappolo, a sinistra APPANOY, nel campo XA
Ae. Tav. IV. n. 12.
Le tre monete in primo luogo descritte sono evi-
dentemente le stesse , colla differenza soltanto della
maggiore o minore grandezza, proveniente forse dal-
l' essere nelle due più piccole consumato alquanto il
giro. Son tutte tre notevoli per la fabbrica rozza e ne-
gletta , che non crediamo doversi attribuire a greca
arte, ma sibbene ad arte epicoria di epoca abbastan-
za remota. La faccia, che a noi offre il leone, in una
delle tre è contrassegnata dalla epigrafe ITAIT, eh' è
certamente retrograda , e ci addita il nome dell' ap-
pula città di TIATI. È la prima volta che comparisce
la epigrafe retrograda nelle monete di Tiati ; giacché
vedesi sempre diritta in quelle finora conosciute(Mion-
nel descr. tom. 1. p. 105 s. ; suppl. tom. 1. p. 218
seg. ; Friedlaender oslrischen Miinzen tav. VI e VII;
Carelli tabulae tab. LXXXVII, 1-18; cf.p. 33 edit.
Lipsiae). Questa particolarità potrebbe, a nostro giu-
dizio , far riportare la medaglia ad epoca più antica:
ma non crediamo che possa desumersene un argomen-
to per favorire la opinion di coloro , che attribuiron
le medaglie colla epigrafe TIATI a Teate de' Marru-
cini ; e noi senza alcun dubbio rileniamo simili mo-
nete di appula provenienza , secondo la opinione del
Giovenazzi e dell' Avellino , invano contrastata da al-
tri ( Vedi la nostra memoria sulle medaglie di Dalvon
p. 7 not. 1. Si legga pure il sig. Friedlaender oskisch.
Milnzen p. 47 e segg. ; ed il eh. Mommsen Unteri-
tal. Dialekt. p. 301 ). Che se taluno ad osca ortogra-
fia riferir volesse la iscrizione retrograda , potrebbe
in ciò trovar qualche appoggio la ingegnosa con.jb.iet-