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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0217
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— 163 —
e piuttosto dirò avere il Guarini equivocato ) uscì
Benedetto Codi di civile famiglia, il quale alquanto
comodamente avrebbe potuto vivere se la morte
de’ suoi genitori non 1’ avesse ad altre applicazioni
distratto. Ciò non ostante, 1’ età sua non era co-
tanto tenera , che non distinguesse il buono, o ’l
rio sentiero dove incamminarsi; e perciò, tratto
dal genio della pittura, tutto vi si applicò ed elesse
un maestro il quale in que’ tempi non aveva 1’ e-
guale, se fu Gio. Bellino veneziano, come molto
fondatamente scrive il Vasari ( Vita di Gio. Bellini ),
al quale io, con buona pace del Guarini, ho gran
fondamento d’ aderire (1).
Messosi perciò a lavorare dopo alquanti anni da
se solo, e date al pubblico molte prove del suo
valore, cominciò ad essere in varie parti chiamato.
Vengo assicurato che molto tempo si trattenesse il
Codi in Rimino, dove in diverse chiese lasciò più
d’ un parto del suo ingegno, ma nessuno mi sa in-
dicare la qualità dell’ opere, nè ciò che rappresen-
tino, nè in qual modo d’ eccellenza siano tenute (2):
concordano però tutti essere pitture pregevoli. Una
(1) Il riformatore di queste vite ridusse tutto ciò alle seguenti parole: — Dal-
la scuola del famoso pittore Gio. Bellino veneziano 9 e non ferrarese quale
si finse dal Guarini ( pag. 78 e 35g J, uscì Benedetto Codi di civile famiglia
ferrarese, il quale alquanto comodamente avrebbe potuto vivere se la morte
de* suoi genitori non F avesse ad altre applicazioni distratto.
(2) Ferrara non ha, per quanto può sapersi, alcun5 opera di Benedetto Codi,
che il Vasari dichiara non aver fatto .molto frutto nella scuola di Gio. Bellino,
ma Lanzi , là dove parla de’ pittori romagnoli e di quelli che in Romagna
operarono ( Scuola Boi. epoca prima ) , osserva che la di lui tavola dello spo-
salizio di Jf. D. nel Duomo di Rimini colla iscrizione orvs . benedico è pittura
assai ragionevole ) e quella del Rosario, che ne hanno i Domenicani 9 è an-
che di miglior gusto^ benché non ancora moderno, 11 Vasari aveva notato che
Benedetto da Ferrara aveva dipinto in Roma assieme con Girolamo da C< ti-
gnola, ma il Borsetti ( Hist. Ferr. Gymn. Fari. 2 pag. tfiz) suppone, nè si
sa il perchè 5 che questo sia un altro Benedetto da Ferrara,
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