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certamente se ne conservava nella galleria di Ro-
berto Canonici da me altre volte menzionata, della
quale ne faceva molto conto il possessore e molte
lodi ne lasciò scritte (1).
Ebbe egli un figlio per nome Bartolomeo, volutosi
sempre poi seco ne’ luoghi ove dipingeva, cosicché
pur esso alla professione della pittura appigliossi;
onde il Vasari lasciò scritto ( nella vita del Bagna-
cavallo ) che operasse in Rimino nella chiesa di
s. Colomba unitamente col padre a concorrenza di
Girolamo da Cotignola e di Lattanzio dalla Marca.
Così, lasciando superstite un erede della sua virtù,
morì in Ferrara e fu sepolto nella chiesa di s. Vi-
tale circa l’anno del Signore 1520 (Guarini. Comp.
pag. 359, Orlandi Abbec. piti. p. 97 ) (2).
(i) Nel testamento dì Roberto sì ha — Unaf Madonna di Benedetto Coda
ferrarese : ha il puttino in braccio dalla banda dritta^ che si tiene la mano
dritta sopra alt istessa spalla,
(a) Secondo le Memorie dell’ Gretti citate da Lanzi nell’ indice, sì ha che
Bartolomeo dava ancora saggi del suo operare nel i543 , e che si sottoscrisse
Bartholomeus Ariminensis essendo quella città la principale stanza de’suoi
lavori. Loda assai lo stesso Lanzi un quadro nella chiesa di S. Rocco in Pesaro,
dipinto nel i5s.89 ove sta colorita la Madonna in trono con S. Rocco e S. Se-
bastiano , ed alcuni angioletti assai graziosi. Se poi lo stesso Lanzi ( Scuola
romana, epoca seconda) trovò che Bartolomeo di Gentile da Urbino che di-
pingeva nel 1497 e nel i5o8? non è da confondersi con Bartolomeo oriundo
da Ferrara , il cui figlio Benedetto soscrivesi benedictvs . qvondam . bartho-
xomei . de . fer . pictor . 1492*7 ci si permetterà ( qualora non sia sbagliata 1’ e-
pigrafe ) dì osservare che questi non può confondersi col nostro Benedetto Codi?
il quale era padre ? e non figlio di Bartolomeo.
certamente se ne conservava nella galleria di Ro-
berto Canonici da me altre volte menzionata, della
quale ne faceva molto conto il possessore e molte
lodi ne lasciò scritte (1).
Ebbe egli un figlio per nome Bartolomeo, volutosi
sempre poi seco ne’ luoghi ove dipingeva, cosicché
pur esso alla professione della pittura appigliossi;
onde il Vasari lasciò scritto ( nella vita del Bagna-
cavallo ) che operasse in Rimino nella chiesa di
s. Colomba unitamente col padre a concorrenza di
Girolamo da Cotignola e di Lattanzio dalla Marca.
Così, lasciando superstite un erede della sua virtù,
morì in Ferrara e fu sepolto nella chiesa di s. Vi-
tale circa l’anno del Signore 1520 (Guarini. Comp.
pag. 359, Orlandi Abbec. piti. p. 97 ) (2).
(i) Nel testamento dì Roberto sì ha — Unaf Madonna di Benedetto Coda
ferrarese : ha il puttino in braccio dalla banda dritta^ che si tiene la mano
dritta sopra alt istessa spalla,
(a) Secondo le Memorie dell’ Gretti citate da Lanzi nell’ indice, sì ha che
Bartolomeo dava ancora saggi del suo operare nel i543 , e che si sottoscrisse
Bartholomeus Ariminensis essendo quella città la principale stanza de’suoi
lavori. Loda assai lo stesso Lanzi un quadro nella chiesa di S. Rocco in Pesaro,
dipinto nel i5s.89 ove sta colorita la Madonna in trono con S. Rocco e S. Se-
bastiano , ed alcuni angioletti assai graziosi. Se poi lo stesso Lanzi ( Scuola
romana, epoca seconda) trovò che Bartolomeo di Gentile da Urbino che di-
pingeva nel 1497 e nel i5o8? non è da confondersi con Bartolomeo oriundo
da Ferrara , il cui figlio Benedetto soscrivesi benedictvs . qvondam . bartho-
xomei . de . fer . pictor . 1492*7 ci si permetterà ( qualora non sia sbagliata 1’ e-
pigrafe ) dì osservare che questi non può confondersi col nostro Benedetto Codi?
il quale era padre ? e non figlio di Bartolomeo.