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concernente un fatto avvenuto in quella famiglia. D’ un fare però , e d’ un co-
lorito assai diverso da quello che usò Girolamo e nella tavola in s. Paolo, e
negli affreschi in s. Francesco.
Fenti quadri fra grandi e piccoli, in tavola e in tela, a olio e a tempera,
nella pregiatissima collezione del N. U. sig. marchese Giambattista Costatili
Contami — laderchi. Descrizione della quadreria eco* ecc, continuazione e
fne della parte IL a face. 6,7,809. — Sono questi. Le nozze di Cana,
ove si pretende che nella faccia dello sposo il pittore abbia ritratto se stesso,
ed il Garofalo in un convitato seduto che volge le spalle — L’immagine della
Abbondanza che sparge i suoi doni dal cornucopia rovesciato — La B. V. che
leva da un paniere il nato Bambino; s. Giuseppe, pastori, e bella architettura,
restandovi qualche vestigio del nome dell’autore — Riposo in Egitto — L’Ap-
parizione di Cristo alla Maddalena — La B. V. col Bambino, s. Giuseppe e
s. Giovannino, mezze figure in un quadro rotondo — Una Annunziazione, con
appresso un s. Giovannino — S. Girolamo penitente dinanzi alla B. V. col
s. Bambino, s. Giuseppe, con bei pezzi d’ architettura — Una piccola B. V.
col figlio — Altra Annunziata — Donna che riposa col capo e le braccia so-
pra un cuscino verde — Ritratto proposto dall’ Ughi per quello d’ Antonio Ti-
baldeo, ma nulla si rassomiglia agli altri ritratti che si hanno di lui — Ritratto
d’ uno di casa Costabili — Altro del letterato Girolamo Faletti ministro d’ Al-
fonso IL —* Altra Annunciazione — L’ Epifania — La Risurrezione — La
Pentecoste — L’ Ascensione — L’ Assunzione di Maria.
Una tavoletta con s. Girolamo e paese , presso il sig. Ubaldo Sgherbi.
Simile con lo sposalizio di s. Caterina, con architettura e paese, in casa del
N. U. sig. conte Antonio Mazza.
Simile con lo stesso soggetto, nella collezione del sig. Giovanni Barbi Cinti.
Due grandi lunette, in una delle quali è dipinto Davide che tocca 1’ arpa,
e nell’altra il sagrificio d? A bramo. Erano sul muro nel refettorio di sopra
menzionato del convento di s. Giorgio; e furono pure trasportate in tela dal
cav. Boccolari. Ora sono presso lo stesso sig. Barbi.
Una tavola in forma ellittica con Lucia: mezza figura; presso lo stesso.
Due tavole rappresentanti s. Pietro, e 6. Paolo, figure intere al naturale,
eh’erano nella demolita chiesa di s. Silvestro, e citate dal Cittadella; presso
il sig. Filippo Pasini.
E si ritengono essere di mano del Carpi questi affreschi
Il prospetto dipinto di una casa posta nella strada di Cui di Sacco , segna-
ta del civico num. 482., in cui si veggono rappresentate a chiaro scuro varie
virtù coi loro attributi.
Su la porta del castello, detta di s. Michele, che mette alla piazza dei pollajuoli, in
tre rotondi dentellati, una sacra famiglia, s. Michele, e «y. Giorgio, ora assai gua-
sti. Alcuni sono di questa opinione, ma troveremo che questi dipinti sono del Monio.
Nella farmacia dell’ arcispedale de’ ss. Anna e Carlo una Caterina in piedi
sul muro, che fu segato, e dalla chiesa di s. Anna, già demolita, qui traspor-
tato. Porta la data del i54g. Chi però reputasse non essere opera del Carpi
questo affresco, ma più presto di qualche suo discepolo, ci pare, s’ accosterebbe
più al vero (*) : il confronto con altri suoi affreschi, e massime con quelli di
s. Francesco, è il miglior modo di persuadersene.
(*) (Quantunque non troppo persuasi, abbiamo conservate le parole del eh*
sig* avvi Petrucci.
concernente un fatto avvenuto in quella famiglia. D’ un fare però , e d’ un co-
lorito assai diverso da quello che usò Girolamo e nella tavola in s. Paolo, e
negli affreschi in s. Francesco.
Fenti quadri fra grandi e piccoli, in tavola e in tela, a olio e a tempera,
nella pregiatissima collezione del N. U. sig. marchese Giambattista Costatili
Contami — laderchi. Descrizione della quadreria eco* ecc, continuazione e
fne della parte IL a face. 6,7,809. — Sono questi. Le nozze di Cana,
ove si pretende che nella faccia dello sposo il pittore abbia ritratto se stesso,
ed il Garofalo in un convitato seduto che volge le spalle — L’immagine della
Abbondanza che sparge i suoi doni dal cornucopia rovesciato — La B. V. che
leva da un paniere il nato Bambino; s. Giuseppe, pastori, e bella architettura,
restandovi qualche vestigio del nome dell’autore — Riposo in Egitto — L’Ap-
parizione di Cristo alla Maddalena — La B. V. col Bambino, s. Giuseppe e
s. Giovannino, mezze figure in un quadro rotondo — Una Annunziazione, con
appresso un s. Giovannino — S. Girolamo penitente dinanzi alla B. V. col
s. Bambino, s. Giuseppe, con bei pezzi d’ architettura — Una piccola B. V.
col figlio — Altra Annunziata — Donna che riposa col capo e le braccia so-
pra un cuscino verde — Ritratto proposto dall’ Ughi per quello d’ Antonio Ti-
baldeo, ma nulla si rassomiglia agli altri ritratti che si hanno di lui — Ritratto
d’ uno di casa Costabili — Altro del letterato Girolamo Faletti ministro d’ Al-
fonso IL —* Altra Annunciazione — L’ Epifania — La Risurrezione — La
Pentecoste — L’ Ascensione — L’ Assunzione di Maria.
Una tavoletta con s. Girolamo e paese , presso il sig. Ubaldo Sgherbi.
Simile con lo sposalizio di s. Caterina, con architettura e paese, in casa del
N. U. sig. conte Antonio Mazza.
Simile con lo stesso soggetto, nella collezione del sig. Giovanni Barbi Cinti.
Due grandi lunette, in una delle quali è dipinto Davide che tocca 1’ arpa,
e nell’altra il sagrificio d? A bramo. Erano sul muro nel refettorio di sopra
menzionato del convento di s. Giorgio; e furono pure trasportate in tela dal
cav. Boccolari. Ora sono presso lo stesso sig. Barbi.
Una tavola in forma ellittica con Lucia: mezza figura; presso lo stesso.
Due tavole rappresentanti s. Pietro, e 6. Paolo, figure intere al naturale,
eh’erano nella demolita chiesa di s. Silvestro, e citate dal Cittadella; presso
il sig. Filippo Pasini.
E si ritengono essere di mano del Carpi questi affreschi
Il prospetto dipinto di una casa posta nella strada di Cui di Sacco , segna-
ta del civico num. 482., in cui si veggono rappresentate a chiaro scuro varie
virtù coi loro attributi.
Su la porta del castello, detta di s. Michele, che mette alla piazza dei pollajuoli, in
tre rotondi dentellati, una sacra famiglia, s. Michele, e «y. Giorgio, ora assai gua-
sti. Alcuni sono di questa opinione, ma troveremo che questi dipinti sono del Monio.
Nella farmacia dell’ arcispedale de’ ss. Anna e Carlo una Caterina in piedi
sul muro, che fu segato, e dalla chiesa di s. Anna, già demolita, qui traspor-
tato. Porta la data del i54g. Chi però reputasse non essere opera del Carpi
questo affresco, ma più presto di qualche suo discepolo, ci pare, s’ accosterebbe
più al vero (*) : il confronto con altri suoi affreschi, e massime con quelli di
s. Francesco, è il miglior modo di persuadersene.
(*) (Quantunque non troppo persuasi, abbiamo conservate le parole del eh*
sig* avvi Petrucci.