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Bayardi, Ottavio Antonio
Prodromo Delle Antichità d'Ercolano (Band 5) — Neapel, 1752 [Cicognara, 2649-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.4016#0005
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PARTE V*
I a ringraziato il Cielo , dira qual- CXXXVII.
cheduno, che la quarta parte di l^tjit
questo benedetto Prodromo è ter- chc si**** ora s°-
minata. Sarebbe ben'ella da con- queji^Prodnmo.*
tare a vegghia , che ne anche
nella quinta si avene a saper mio- .
va d'Ercolano, che il nostro far-
raginoso Scrittore, più dannevole
della irruzione stessa del Vesuvio,
e del tremuoto, alla povera Città fatali, à peg-
gio di prima sepellito. Quei!' uomo, continua il
mio giudizioso censore , per quanto mi si dice
da chi à buon'odorato , per far pompa di eru-
dizione , risponde zappa a chi lo interroga del
Cavallo, si diffonde a discorrere sulle miniere del
ferro con chi la chiave della porta per entrare
in fretta gli chiede . Regole di Critica per di-
stinguere gli antichi Monumenti veri da i falsi,
e sgombrare i cervelli di certi sirani pregiudizj,
de*
 
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