ARCHEOLOGICA COMUNALE
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Entro la camera di cui si tratta furono trovati circa dodici
frammenti di tavole in bronzo con iscrizioni, che noi diamo ri-
prodotti alla metà della grandezza degli originali1 : vi si raccol-
sero ancora molti pezzi di cornici, pure di bronzo, e parecchie
piccole borchie dello stesso metallo, già ornamento delle tavole
suddette: e finalmente alcuni riquadri di fregi di terra cotta, di
ottimo stile, dei quali daremo la indicazione dopo di avere bre-
vemente discorso dei frammenti delle iscrizioni, o piuttosto del
principale di essi, eh'è il solo eia cui possa ricavarsi il tenore
di pressoché tutto il dettato ; ed è quello perciò da cui dipende
anche il conoscere la natura degli altri. — Osserviamo frat-
tanto, che la qualità della struttura e degli ornamenti superstiti
del nostro eclifizio accennano ad una casa fabbricata nel primo
secolo dell'impero, ed assai nobilmente decorata.
Prendendo ad esame pertanto il frammento maggiore, ripe-
teremo, esser questo una gran parte di tavola in bronzo, ornata
di cornici, e contenente una lunga iscrizione incisa in caratteri
di buona forma, quantunque di lavoro non troppo accurato.
Scopertosi appena questo bronzo, io ne diedi contezza nell'adu-
nanza dell' Istituto di Corrispondenza Archeologica dei 24
marzo 1876, ed annunziai che si trattava di una delle così dette
tavole di patronato; e che il nome del personaggio onorato, solo
in parte rimastovi (.....DIO • QVIETO) doveasi riferire ad Avidio
Quieto, soggetto già noto per memorie di antichi scrittori e di
epigrafici monumenti Vero è che in quella prima ispezione
essendomi avvenuto di studiare il bronzo non ancora rinettato,
e di lettura difficilissima, trascrissi nella quarta linea: in colo-
nia Flavia Pacis Divitensium; mentre poi dopo la ripulitura
di esso bronzo, eseguita colla consueta perizia per cura del
cav. Augusto Castellani, più felicemente il Mommsen vi lesse
1 Si osservi la tavola annessa.
- Bullett. dell'Ist. di C. A. 1876 p. 90.
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Entro la camera di cui si tratta furono trovati circa dodici
frammenti di tavole in bronzo con iscrizioni, che noi diamo ri-
prodotti alla metà della grandezza degli originali1 : vi si raccol-
sero ancora molti pezzi di cornici, pure di bronzo, e parecchie
piccole borchie dello stesso metallo, già ornamento delle tavole
suddette: e finalmente alcuni riquadri di fregi di terra cotta, di
ottimo stile, dei quali daremo la indicazione dopo di avere bre-
vemente discorso dei frammenti delle iscrizioni, o piuttosto del
principale di essi, eh'è il solo eia cui possa ricavarsi il tenore
di pressoché tutto il dettato ; ed è quello perciò da cui dipende
anche il conoscere la natura degli altri. — Osserviamo frat-
tanto, che la qualità della struttura e degli ornamenti superstiti
del nostro eclifizio accennano ad una casa fabbricata nel primo
secolo dell'impero, ed assai nobilmente decorata.
Prendendo ad esame pertanto il frammento maggiore, ripe-
teremo, esser questo una gran parte di tavola in bronzo, ornata
di cornici, e contenente una lunga iscrizione incisa in caratteri
di buona forma, quantunque di lavoro non troppo accurato.
Scopertosi appena questo bronzo, io ne diedi contezza nell'adu-
nanza dell' Istituto di Corrispondenza Archeologica dei 24
marzo 1876, ed annunziai che si trattava di una delle così dette
tavole di patronato; e che il nome del personaggio onorato, solo
in parte rimastovi (.....DIO • QVIETO) doveasi riferire ad Avidio
Quieto, soggetto già noto per memorie di antichi scrittori e di
epigrafici monumenti Vero è che in quella prima ispezione
essendomi avvenuto di studiare il bronzo non ancora rinettato,
e di lettura difficilissima, trascrissi nella quarta linea: in colo-
nia Flavia Pacis Divitensium; mentre poi dopo la ripulitura
di esso bronzo, eseguita colla consueta perizia per cura del
cav. Augusto Castellani, più felicemente il Mommsen vi lesse
1 Si osservi la tavola annessa.
- Bullett. dell'Ist. di C. A. 1876 p. 90.