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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 7.1879

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Dressel, Heinrich: Di un grande deposito di anfore rinvenuto nel nuovo quartiere del castro pretorio, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13207#0117
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ARCHEOLOGICA COMUNALE

111

Disgraziatamente l'indicazione principale, posta nel secondo
caso ed alla quale si deve riferire il seguente flos, non si presta
all'intelligenza; si vede soltanto che la parola si componeva di
quattro lettere, di cui la prima è con molta probabilità una N,
le due ultime sono indubitatamente BI: manca la seconda let-
tera, sebbene un piccolissimo ma incerto avanzo sembri accen-
nare ad una A o E o C. Che cosa è però NaBI? — Il fabbri-
cante fu un C. (oppure P.ì) Non(ius) col cognome simile a
Domilis che non intendo. Lungo la direzione del manico destro
rimangono appena le traccie di alcune lettere totalmente svanite.

93.

Sul collo d'un'anfora della forma 6 è scritto in nero sopra
pennellate giallastre

"LIVF -

" (Tav.XIII-XIVn.19j

A Atil macri -

Quanto sono chiari il nome del fabbricante A. Atil(ius)
Macer e quello servile scritto in corsivo presso il manico e
posto nel secondo caso, tanto è difficile la lettura e la spiega-
zione di quelle poche lettere di singolarissima forma segnate
nella prima riga. Tenendo conto di tutte le più minute parti-
colarità, parmi nella prima lettera altro non potersi ravvisare
che una L tagliata da una linea orizzontale; mentre la seconda
con qualche probabilità è una Q di forma corsiva, in cui la coda
fu bizzarramente congiunta alla seguente lettera, la quale ha
tutta 1' apparenza di essere F. Avremmo dunque LQF, e que-
ste ci portano alla interpretazione Liquamen, flos ovvero Li-
quaminis flos. Se la proposta lezione potrà essere accettata.
 
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