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La serie dei vicarii urbis Romae
Aquilino vicario urbauo (ed. Meyer, p. 20), della quale discor-
reremo frappoeo, è ricordato Simplicio con queste parole: ' re-
petal laudando, et spedata sincerilas tua, qaales ad virum cla-
rissimum Simpliciv/m quondam vicariam litteras clemenlia
nostra transmiseritQueste lilterae, relative, senza dubbio, agli
Ursiuiaui, il Langen (Geschichte der Ròm. Kirche, Roma 1881,
p. 504) ascrive, erroneamente, all'anno 375 (cf. Rade, op. cit.,
p. 30, n. 2). Simplicio, nell'amministrazione della giustizia, con-
tinuò le tradizioni odiose e feroci di Massimino; ma, nel 370, per
ordine di Graziano, fu trucidato nell'Illirico (A. M. XXVIII, 1,
45-50; 57).
17. Ursicinus.
Amm. Marceli., XXVIII, 1, 44: post lume Y Maxim inuni] venti
Ursicinus ad miliora propensior, qui quoniam caulus esse voluti
et civilis ... ut cunctator contemptus et ad haec fortiter exse-
quenda parum conveniens e vicaria poleslale discessit.
Ursicino, prefetto dell'annona, nel 372 (Cod. Tfl., XIV, 3, 14),
sostituì Massimino nel vicariato di Roma sul Unire di codesto
anno, come nota il Valesio a questo passo di Ammiano; ma
siccome inclinava a miti consigli, era scrupoloso osservatore delle
forme legali, non voleva, insomma, seguire il triste esempio del
suo predecessore nell'amministrazione della giustizia, così fu eso-
nerato dalla sua carica, nel 373, come inetto ad esercitarla. Di
lui null'altro si sa. Forse è ima stessa persona con 1' Ursicinus
comes citato in un rescritto imperiale del 364 ( Cod. Th., VII, 4,12).
18. Varus.
Il rescritto 25, Cod. Th., XI, 1 di Arcadio ed Onorio porta questa
sottosci'izione : p{roposila) in 'programmate Vari, viri durissimi,
vicarii urbis Roma e, Ilonorio A. IV. et Eutychiano coss.
La serie dei vicarii urbis Romae
Aquilino vicario urbauo (ed. Meyer, p. 20), della quale discor-
reremo frappoeo, è ricordato Simplicio con queste parole: ' re-
petal laudando, et spedata sincerilas tua, qaales ad virum cla-
rissimum Simpliciv/m quondam vicariam litteras clemenlia
nostra transmiseritQueste lilterae, relative, senza dubbio, agli
Ursiuiaui, il Langen (Geschichte der Ròm. Kirche, Roma 1881,
p. 504) ascrive, erroneamente, all'anno 375 (cf. Rade, op. cit.,
p. 30, n. 2). Simplicio, nell'amministrazione della giustizia, con-
tinuò le tradizioni odiose e feroci di Massimino; ma, nel 370, per
ordine di Graziano, fu trucidato nell'Illirico (A. M. XXVIII, 1,
45-50; 57).
17. Ursicinus.
Amm. Marceli., XXVIII, 1, 44: post lume Y Maxim inuni] venti
Ursicinus ad miliora propensior, qui quoniam caulus esse voluti
et civilis ... ut cunctator contemptus et ad haec fortiter exse-
quenda parum conveniens e vicaria poleslale discessit.
Ursicino, prefetto dell'annona, nel 372 (Cod. Tfl., XIV, 3, 14),
sostituì Massimino nel vicariato di Roma sul Unire di codesto
anno, come nota il Valesio a questo passo di Ammiano; ma
siccome inclinava a miti consigli, era scrupoloso osservatore delle
forme legali, non voleva, insomma, seguire il triste esempio del
suo predecessore nell'amministrazione della giustizia, così fu eso-
nerato dalla sua carica, nel 373, come inetto ad esercitarla. Di
lui null'altro si sa. Forse è ima stessa persona con 1' Ursicinus
comes citato in un rescritto imperiale del 364 ( Cod. Th., VII, 4,12).
18. Varus.
Il rescritto 25, Cod. Th., XI, 1 di Arcadio ed Onorio porta questa
sottosci'izione : p{roposila) in 'programmate Vari, viri durissimi,
vicarii urbis Roma e, Ilonorio A. IV. et Eutychiano coss.