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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 21.1893

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [6]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13635#0223
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vicariato di Roma

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quegli atti ci tramandano intorno al preside Barbaro e che deriva,
probabilmente, sia da un documento originale, sia da una tradizione
più. antica del tempo in cui gli atti furono compilati, e, quindi,
ritiene che, nel 297, la Sardegna e la Corsica formavano una
sola provincia. Per verità, questa congettura dell'AHard troverebbe
un sostegno anche negli atti di santa Devota ('), martire corsa,
la quale soffrì, appunto, il martirio sotto lo stesso preside Bar-
baro. Temporibus Diocletiani et Maximiani imperatorum, così
gli atti di quella martire, puella quaedam nomine Deivota. ab
infantici, Christiana fuit, in insula quae vocatur Corsica. Au-
diens autem, quod Barbarus praeses ibidem esset venturus ad
persequendos Christianos et rei. — non post multum vero tem-
poris, Barbarus praeses cum classe navali in eamdern insulam
veniens et rei. Da questi passi degli atti di s. Devota e da quelli
di s. Saturnino risulta chiarissimo che Barbaro, preside della Sar-
degna, aveva giurisdizione sopra i Cristiani anche nella Corsica ;
ma pur concedendo che un nucleo di verità storica esista nei do-
cumenti che concernono san Saturnino e santa Devota, si può
giungere ad un resultato diverso da quello a cui giunge l'Aliarci e
ammettere piuttosto che Barbaro, passato dal governo della Corsica
a quello della Sardegna, abbia ritenuta la prima in amministra-
zione provvisoria, e gli esempi di Massimino, correttore della Tu-
scia (B. C. 1892, p. 124) e di Giulio Imezio, consolare della Cam-
pania (ib., p. 198) conforterebbero, pienamente, la nostra ipotesi.
Comunque sia, i documenti agiografici, che abbiamo citati, non
ci paiono abbastanza certi, per ammettere 1' unione amministra-
tiva delle due isole, al tempo di Diocleziano, e. quindi, continuiamo
a credere che, fin d'allora, la Sardegna e la Corsica formavano
due provincie indipendenti, mentre esse, come già abbiamo detto,
(B. C. 1893, p. 38), avevano, con la Sicilia, nei riguardi finanziari,

0) Ada SS. Ian. II, 770. I Bollandìsti (Acta SS. Oct. XIII. 299) li
chiamano « utiqxie minus sincera».
 
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