La zona monumentale di Roma
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ai 1500 bagnanti, e alla folla anche più numerosa degli, ele-
ganti oziosi. I carri che trasportavano altrove i rifiuti, le spaz-
zature o la biancheria già usata, e quelli che apportavano nuove
provviste alle guardarobe, ai depositi ai legna, di carbone, di
olio etc, percorrevano un labirinto sotterraneo di grandi gallerie,
lunghe circa un chilometro e mezzo, selciate alla maniera delle
strade, e munite di scansaruote sugli spigoli dei crocevia. La
bocca di tali gallerie corrisponde circa al mezzo del lato set-
tentrionale delle Terme che guarda Santa Balbinà.
Di fianco a tale imbocco fu scoperto un Mitréo ('), che può
dirsi il più grandioso e interessante fra i molti trovati in Eoma:
poiché non si tratta di una semplice sala ipogea per i secreti
convegni degli adepti, come ad Ostia, come a S. Clemente, come
a S. Martino ai Monti, ma di un intero e decoroso appartamento
composto di vestibolo, con fonte di acqua viva, di un pronao,
della mistica grotta, dell' ipogeo per i Taurobolii. di una latrina
o lavabo, e di un ultimo vasto ambiente che ha l'apparenza di
una cucina, o di una scuderia. Tutto questo costituisce una
novità assoluta nella Archeologia Mitriaca.
Gli oggetti più notevoli scoperti nel Mitréo sono: a) una
statua marmorea acefala, maggiore del vero, rappresentante
Venere Anadiomène, cioè emergente dal bagno, copia di simu-
lacro èneo di tipo policletéo (2) ; /;) un frammento di rilievo, con
la testa del Nume, coronata dai sette raggi (di legno dorato),
e con altri simboli degni di considerazione; c) un gran numero
di pietre tufacee tagliate rozzamente a cono, con incassatura per
tabellette marmoree, simbolo del « Mithras cautes » del 8tòg èx
nstQttg; quali abbondano anche in altri Mitréi; d) una basetta
di donario con doppia iscrizione greca; e) e final mente una rara
(') Ghislanzoni, Not. scavi, 1912, pag. 305 segg ; Lanciaiii, La sona
monumentale di Roma, 1914, pag. 35 segg.
(a) v Mariani, VAphrodile di Cirene, in Annuario deWAccad. di
s. Luca, 1913-14, pag. 12, fig. 3.
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ai 1500 bagnanti, e alla folla anche più numerosa degli, ele-
ganti oziosi. I carri che trasportavano altrove i rifiuti, le spaz-
zature o la biancheria già usata, e quelli che apportavano nuove
provviste alle guardarobe, ai depositi ai legna, di carbone, di
olio etc, percorrevano un labirinto sotterraneo di grandi gallerie,
lunghe circa un chilometro e mezzo, selciate alla maniera delle
strade, e munite di scansaruote sugli spigoli dei crocevia. La
bocca di tali gallerie corrisponde circa al mezzo del lato set-
tentrionale delle Terme che guarda Santa Balbinà.
Di fianco a tale imbocco fu scoperto un Mitréo ('), che può
dirsi il più grandioso e interessante fra i molti trovati in Eoma:
poiché non si tratta di una semplice sala ipogea per i secreti
convegni degli adepti, come ad Ostia, come a S. Clemente, come
a S. Martino ai Monti, ma di un intero e decoroso appartamento
composto di vestibolo, con fonte di acqua viva, di un pronao,
della mistica grotta, dell' ipogeo per i Taurobolii. di una latrina
o lavabo, e di un ultimo vasto ambiente che ha l'apparenza di
una cucina, o di una scuderia. Tutto questo costituisce una
novità assoluta nella Archeologia Mitriaca.
Gli oggetti più notevoli scoperti nel Mitréo sono: a) una
statua marmorea acefala, maggiore del vero, rappresentante
Venere Anadiomène, cioè emergente dal bagno, copia di simu-
lacro èneo di tipo policletéo (2) ; /;) un frammento di rilievo, con
la testa del Nume, coronata dai sette raggi (di legno dorato),
e con altri simboli degni di considerazione; c) un gran numero
di pietre tufacee tagliate rozzamente a cono, con incassatura per
tabellette marmoree, simbolo del « Mithras cautes » del 8tòg èx
nstQttg; quali abbondano anche in altri Mitréi; d) una basetta
di donario con doppia iscrizione greca; e) e final mente una rara
(') Ghislanzoni, Not. scavi, 1912, pag. 305 segg ; Lanciaiii, La sona
monumentale di Roma, 1914, pag. 35 segg.
(a) v Mariani, VAphrodile di Cirene, in Annuario deWAccad. di
s. Luca, 1913-14, pag. 12, fig. 3.