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Belvedere: Monatsschrift für Sammler und Kunstfreunde — 4.1923

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Moschetti, Andrea: Il busto del Doge Paolo Renier opera di Antonio Canova
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https://doi.org/10.11588/diglit.55193#0254

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IL BUSTO DEL DOGE PAOLO
RENIER OPERA DI ANTONIO
CAN OVA

ANDREA MOSCHETTI

Entrö l’anno 1864, per acquisto, nella collezione del comm. Nicolo Bottacin
di Trieste e passö poi con questa nel Museo ehe dallo stesso Bottacin prende
’ nome e ehe e parte importante del Museo civico di Padova, un busto in
terracotta rappresentante il doge Paolo Renier colle insegne ducali e ritenuto Opera
sicura di Antonio Canova.
Ma questa attribuzione veniva piü tardi gravemente impugnata da Vittorio Malamani1,
il quäle non dubitava di tacciare di impostori e l’antiquario, ehe aveva venduto il
busto al Bottacin, e certo B. T. ehe in un opuscolo ne aveva allora sostenuta la
autenticitä2: „Perche, dice il Malamani, le parole scolpite (Tutela Canovae), le
interpretazioni, le tradizioni, le citazioni sono chiacchiere vane dinanzi alla precisa
affermazione del Canova, nel Catalogo delle sue opere disteso nel 1816, di aver
modellato il ritratto di Paolo Renier nel 1776; e siccome questi fu doge soltanto nel
1779 e percid quel ritratto non poteva portare il corno ducale, cosi l’attribuzione del
busto, appioppato al signor Bottacin, e evidentemente falsa. All’acuto sig. B. T. la
formidabile obbiezione non isfuggi; ma egli la chiamö, con mirabile disinvoltura,
un lieve dubbio; e pretese distruggerlo argomentando ehe il Canova, dopo
tanto tempo trascorso, non rammentasse bene la data, oppure ehe il tipografo
capovolgesse — e tanto facile! — il nove facendone un sei. Per poter accusare il
tipografo, finse di non essersi accorto ehe il catalogo canoviano, cui egli alludeva,
e in ordine cronologico e ehe fra il 1776 e il 1779 registra le opere modellate
nel 1777 e nel 1778; e non se ne accorse il sig. Bottacin il quäle abboccö all’amo;
e sia pace all’anima sua.“
„Ma la veritä e questa: ehe il modello del Renier — erma e non busto, gesso e non
terracotta, in capelli e non coronato —, non andö affatto perduto. Cid fu detto dal
Cicognara e ripetuto da altri sulla sua fede; perö il Canova, nel catalogo citato,
non lo disse. Lo pote far credere al Cicognara per sottrarsi al fastidio di cercare il
modello fra i mille ingombri della sua vasta officina, dove effettivamente giaceva e
onde fu trasportato, dopo la morte di lui, nella gipsoteca di Possagno e inventariato
col numero 178.“
Dopo le quali asserzioni, esposte con tanta sicurezza dal Malamani, non ci fu forse
quasi nessuno, fuori dal Museo di Padova, ehe non credesse la terracotta Bottacin

1 V. Malamani, Canova, Milano, s. d., pagg. 13 sg.
2 Intorno alla scoperta d’un busto del doge Paolo Renier modellato da Antonio Canova ora di proprietä
del signore Nicolö Bottacin di Trieste. Cenni di B. T.; Trieste 1864.

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