UN ROMANTICO DEL CINQUECENTO
Quando ebbe col suo lavoro raggranellato il denaro sufficiente, si fece costruire una casa
stravagante e bislacca come lui. Di essa dice il suo biografo: »...ha piuttosto cera (aspetto)
di casamento di uomo fantastico e solitario, ehe di ben considerata (ideata) abitura
(abitazione), conciosiache alla stanza dove stava a dormire e talvolta a lavorare, si saliva
per una scala di legno, la quale, entrato ehe egli era, tirava su con una carrucola, accid
niuno potesse salire da lui senza sua voglia o saputa«.
Giacche in ogni circostanza circondö il proprio lavoro di mistero e a nessuno, tranne ehe
al suo fido scolaro Bronzino, permise di vedere l'opera propria innanzi ehe fosse messa
a termine. »Ma quello ehe piü dispiaceva agli uomini, si era ehe non voleva lavorare, se
non quando e a chi gli piaceva, ed a suo capriccio: onde essendo ricerco molte volte da
gentiluomini ehe desideravano avere dell'opere sue, e una volta particolarmente dal
magnifico Ottaviano de' Medici, non gli volle servire: e poi si sarebbe messo a fare ogni
cosa per un uomo vile e plebeo, e per vilissimo prezzo«.
Anche questo spirito indipendente e sdegnoso non e un tratto caratteristico dell'artista
romantico, ehe se obbedisce ciecamente alla legge e alla tirannia del proprio talento,
poco o nulla vuol concedere alle necessitä pratiche e alle convenienze sociali?
Cid ehe, infine, meglio di ogni altra particolaritä diversifica il Pontormo dalla maggior
parte dei suoi contemporanei e mette in evidenza la modernitä del suo temperamento,
e la tentazione della ricerca, la travagliosa gestazione della propria arte, quella ehe ho
chiamato l'ansia del divenire. Il suo biografo, il Vasari, allude, appunto, a questo tormen-
toso sentimento quando ci dice »ehe quel cervello andava investigando sempre nuovi
concetti e stravaganti modi di fare, non si fermando in alcuno«. Fin dalla giovinezza si
era rivelato incontentabile critico di se stesso. Quando, dopo averci tanto lavorato, scuopriva
una qualche sua opera, tutti ne erano ammirati e soddisfatti fuori ehe lui, ehe avrebbe
voluto distruggerla e farla daccapo, secondo una nuova intuizione sortagli nella mente.
Questa sua incontentabilitä e l'attivitä continua e ansiosa di escavazione interiore
facevan si ehe, nonostante la grande padronanza ehe egli possedeva dei mezzi
dell'arte, i suoi lavori procedessero a rilento e non di rado rimanessero interrotti. Fatto
ehe d'altronde aveva avuto un precedente in Leonardo — sommo padre del naturalismo
e del romanticismo pittorici — - il quale essendo stato, sia pure per breve tempo,
maestro del Pontormo, aveva dovuto lasciare una qualche impronta nella sua coscienza
artistica.
Appena ricevuta la commissione di un qualche affresco importante, Jacopo ordinava
ehe si facessero fare i ponti e le turate per eseguirlo e si poneva subito a disegnare i
cartoni; »ma perciocche se n'andava in ghiribizzi (fantasticherie) e considerazioni —
narra il Vasari, la cui superficiale sicurezza non poteva davvero comprendere quel tor-
mento — non metteva mai mano all'opera«.
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Quando ebbe col suo lavoro raggranellato il denaro sufficiente, si fece costruire una casa
stravagante e bislacca come lui. Di essa dice il suo biografo: »...ha piuttosto cera (aspetto)
di casamento di uomo fantastico e solitario, ehe di ben considerata (ideata) abitura
(abitazione), conciosiache alla stanza dove stava a dormire e talvolta a lavorare, si saliva
per una scala di legno, la quale, entrato ehe egli era, tirava su con una carrucola, accid
niuno potesse salire da lui senza sua voglia o saputa«.
Giacche in ogni circostanza circondö il proprio lavoro di mistero e a nessuno, tranne ehe
al suo fido scolaro Bronzino, permise di vedere l'opera propria innanzi ehe fosse messa
a termine. »Ma quello ehe piü dispiaceva agli uomini, si era ehe non voleva lavorare, se
non quando e a chi gli piaceva, ed a suo capriccio: onde essendo ricerco molte volte da
gentiluomini ehe desideravano avere dell'opere sue, e una volta particolarmente dal
magnifico Ottaviano de' Medici, non gli volle servire: e poi si sarebbe messo a fare ogni
cosa per un uomo vile e plebeo, e per vilissimo prezzo«.
Anche questo spirito indipendente e sdegnoso non e un tratto caratteristico dell'artista
romantico, ehe se obbedisce ciecamente alla legge e alla tirannia del proprio talento,
poco o nulla vuol concedere alle necessitä pratiche e alle convenienze sociali?
Cid ehe, infine, meglio di ogni altra particolaritä diversifica il Pontormo dalla maggior
parte dei suoi contemporanei e mette in evidenza la modernitä del suo temperamento,
e la tentazione della ricerca, la travagliosa gestazione della propria arte, quella ehe ho
chiamato l'ansia del divenire. Il suo biografo, il Vasari, allude, appunto, a questo tormen-
toso sentimento quando ci dice »ehe quel cervello andava investigando sempre nuovi
concetti e stravaganti modi di fare, non si fermando in alcuno«. Fin dalla giovinezza si
era rivelato incontentabile critico di se stesso. Quando, dopo averci tanto lavorato, scuopriva
una qualche sua opera, tutti ne erano ammirati e soddisfatti fuori ehe lui, ehe avrebbe
voluto distruggerla e farla daccapo, secondo una nuova intuizione sortagli nella mente.
Questa sua incontentabilitä e l'attivitä continua e ansiosa di escavazione interiore
facevan si ehe, nonostante la grande padronanza ehe egli possedeva dei mezzi
dell'arte, i suoi lavori procedessero a rilento e non di rado rimanessero interrotti. Fatto
ehe d'altronde aveva avuto un precedente in Leonardo — sommo padre del naturalismo
e del romanticismo pittorici — - il quale essendo stato, sia pure per breve tempo,
maestro del Pontormo, aveva dovuto lasciare una qualche impronta nella sua coscienza
artistica.
Appena ricevuta la commissione di un qualche affresco importante, Jacopo ordinava
ehe si facessero fare i ponti e le turate per eseguirlo e si poneva subito a disegnare i
cartoni; »ma perciocche se n'andava in ghiribizzi (fantasticherie) e considerazioni —
narra il Vasari, la cui superficiale sicurezza non poteva davvero comprendere quel tor-
mento — non metteva mai mano all'opera«.
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